Lo scopo di questo libro, che si compone di una parte saggistica ed una letteraria, è quello di proporre una forma - narrativa, appunto - per costruire itinerari di significazione della realtà, proprio a partire dalle più comuni domande dei bambini, intorno al senso delle cose. In fondo, sono le nostre stesse domande, quelle che, da sempre, alimentano le interrogazioni dei filosofi. Il testo, ci propone un approccio metaforico che nasce da una profonda riflessione sulla bellezza, sul nostro tempo, sul mondo, le carenze, i desideri, le solitudini, i sogni e le speranze. La narrazione, che, a nostro parere, è una forma del pensiero e dunque un principio organizzativo della conoscenza, qui vuole attingere al sentimento del “meraviglioso” che vibra nell’immaginario dei più piccoli, ma che persiste ostinato anche in noi, come testimoniano i sogni, le fantasie, le follie e gli innamoramenti che agitano la vita dei cosiddetti adulti. Il testo si rivolge a quanti cercano risposte non convenzionali alle proprie inquietudini, non certo per appagarne gli interrogativi, quanto per sperimentare prassi di ermeneutica applicata, intorno alle forme interpretative del nostro pensiero. Pertanto, queste pagine di pedagogia narrativa sono dedicate, oltre che ai ricercatori e agli studenti, anche ai genitori, agli educatori e agli insegnanti di ogni “ordine e grado” - come si diceva una volta, con espressione piuttosto antipatica - per suggerire un approccio narrativo all’insegnamento e all’educazione attraverso riflessioni ed esempi.

Lo straordinario e il meraviglioso. Riflessioni ed esempi di Pedagogia narrativa

GRAMIGNA, Anita
2013

Abstract

Lo scopo di questo libro, che si compone di una parte saggistica ed una letteraria, è quello di proporre una forma - narrativa, appunto - per costruire itinerari di significazione della realtà, proprio a partire dalle più comuni domande dei bambini, intorno al senso delle cose. In fondo, sono le nostre stesse domande, quelle che, da sempre, alimentano le interrogazioni dei filosofi. Il testo, ci propone un approccio metaforico che nasce da una profonda riflessione sulla bellezza, sul nostro tempo, sul mondo, le carenze, i desideri, le solitudini, i sogni e le speranze. La narrazione, che, a nostro parere, è una forma del pensiero e dunque un principio organizzativo della conoscenza, qui vuole attingere al sentimento del “meraviglioso” che vibra nell’immaginario dei più piccoli, ma che persiste ostinato anche in noi, come testimoniano i sogni, le fantasie, le follie e gli innamoramenti che agitano la vita dei cosiddetti adulti. Il testo si rivolge a quanti cercano risposte non convenzionali alle proprie inquietudini, non certo per appagarne gli interrogativi, quanto per sperimentare prassi di ermeneutica applicata, intorno alle forme interpretative del nostro pensiero. Pertanto, queste pagine di pedagogia narrativa sono dedicate, oltre che ai ricercatori e agli studenti, anche ai genitori, agli educatori e agli insegnanti di ogni “ordine e grado” - come si diceva una volta, con espressione piuttosto antipatica - per suggerire un approccio narrativo all’insegnamento e all’educazione attraverso riflessioni ed esempi.
2013
978-88-548-6501-3
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