Il secentesco Colegio Real di Salamanca, fondato per volontà di Margarita de Austria a poche centinaia di metri dalla più prestigiosa e antica università ispanica, è l’edificio che meglio incarna il progetto gesuitico di conquistare una posizione egemonica, nella Spagna asburgica, anche per i più alti gradi d’istruzione. Il programma iconografico del Colegio, realizzato solo intorno alla metà del XVIII secolo, prende avvio dalle tele del chiostro, eseguite da Sebastián Conca sulla scia delle incisioni della Vita Ignatii in immagini del 1609 (P. P. Rubens e J. B. Barbé), per culminare con le decorazioni pittoriche e scultorie dell’Antiguo General de Teología. Si tratta, a ben vedere, di un complesso sermone per immagini, in cui, all’ovvia celebrazione epidittica (di Ignazio e della Compagnia), si affianca, in filigrana, un intento polemico. Bersaglio di questo discorso giudiziale sono naturalmente gli ordini religiosi che controllavano l’Università salmantina (domenicani e agostiniani in primis), colpevoli di aver osteggiato, qui come nel resto della Penisola Metafisica (Rodríguez de la Flor), la costituzione di una università gesuitica. Perciò, tra le immagini della Vita Ignatii del chiostro, viene rievocato anche l’episodio della prigionia d’Ignazio quando era studente a Salamanca, e nell’Antiguo General sono rappresentate le principali battaglie teologiche intraprese dalla Compagnia: la difesa dell’Immacolata Concezione e la disputa de auxiliis.
Ignazio nell'Atene castigliana. Iconologia del "Real Colegio" di Salamanca
TANGANELLI, Paolo
2013
Abstract
Il secentesco Colegio Real di Salamanca, fondato per volontà di Margarita de Austria a poche centinaia di metri dalla più prestigiosa e antica università ispanica, è l’edificio che meglio incarna il progetto gesuitico di conquistare una posizione egemonica, nella Spagna asburgica, anche per i più alti gradi d’istruzione. Il programma iconografico del Colegio, realizzato solo intorno alla metà del XVIII secolo, prende avvio dalle tele del chiostro, eseguite da Sebastián Conca sulla scia delle incisioni della Vita Ignatii in immagini del 1609 (P. P. Rubens e J. B. Barbé), per culminare con le decorazioni pittoriche e scultorie dell’Antiguo General de Teología. Si tratta, a ben vedere, di un complesso sermone per immagini, in cui, all’ovvia celebrazione epidittica (di Ignazio e della Compagnia), si affianca, in filigrana, un intento polemico. Bersaglio di questo discorso giudiziale sono naturalmente gli ordini religiosi che controllavano l’Università salmantina (domenicani e agostiniani in primis), colpevoli di aver osteggiato, qui come nel resto della Penisola Metafisica (Rodríguez de la Flor), la costituzione di una università gesuitica. Perciò, tra le immagini della Vita Ignatii del chiostro, viene rievocato anche l’episodio della prigionia d’Ignazio quando era studente a Salamanca, e nell’Antiguo General sono rappresentate le principali battaglie teologiche intraprese dalla Compagnia: la difesa dell’Immacolata Concezione e la disputa de auxiliis.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.