Il recupero e la riqualificazione delle zone colpite dal sisma può essere occasione per stimolare nel territorio un processo di rivitalizzazione, valorizzazione e parziale rifunzionalizzazione dei centri abitati minori. Il paper presenta i risultati di due studi condotti dal Centro Ricerche Architettura>Energia del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, per supportare le Pubbliche Amministrazioni nei processi ricostruttivi in chiave sostenibile di contesti particolarmente complessi dal punto di vista ambientale, sociale, economico, abitativo e storico-culturale. Si tratta dell’insediamento del comune di Caporciano, appartenente all’area dell’aquilano colpita dal sisma del 2009 e oggi solo parzialmente abitato, e di Apice Vecchia, borgo situato nel beneventano, particolarmente compromesso dagli eventi sismici del 1962 e del 1980 che hanno indotto il trasferimento della popolazione in una città poco distante, di nuova fondazione. La metodologia proposta prevede una prima fase di rilievo speditivo sul campo, in grado di semplificare le operazioni di acquisizione di una quantità di informazioni consistente e finalizzata all’ottenimento dei dati significativi per il successivo approfondimento sul comportamento energetico-ambientale dell’aggregato urbano. I dati vengono analizzati a posteriori per l’elaborazione dei parametri dimensionali utili ai fini energetici e di un repertorio delle tecnologie costruttive e dei materiali più diffusi, calcolando successivamente l’indice di prestazione energetica dell’involucro per la climatizzazione invernale ed estiva relativi allo stato attuale degli aggregati urbani. Durante la seconda fase del processo viene elaborata la strategia di intervento finalizzata alla riqualificazione tecnologica ed energetica degli edifici in funzione delle prestazioni residue degli elementi tecnici, della destinazione d’uso, del valore testimoniale dei fabbricati e dei danni riportati a seguito degli eventi sismici. A titolo esemplificativo, gli scenari proposti nelle strategie di intervento vengono contestualizzati attraverso l’applicazione a casi studio (edifici specifici), utili per un’ulteriore verifica della procedura e delle ipotesi di riqualificazione e di rigenerazione del tessuto edilizio storico.
Metodi di diagnosi energetica e proposte di intervento per il miglioramento prestazionale negli aggregati storici. L’esempio dei borghi Appenninici
BOARIN, Paola;DAVOLI, Pietromaria
2013
Abstract
Il recupero e la riqualificazione delle zone colpite dal sisma può essere occasione per stimolare nel territorio un processo di rivitalizzazione, valorizzazione e parziale rifunzionalizzazione dei centri abitati minori. Il paper presenta i risultati di due studi condotti dal Centro Ricerche Architettura>Energia del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, per supportare le Pubbliche Amministrazioni nei processi ricostruttivi in chiave sostenibile di contesti particolarmente complessi dal punto di vista ambientale, sociale, economico, abitativo e storico-culturale. Si tratta dell’insediamento del comune di Caporciano, appartenente all’area dell’aquilano colpita dal sisma del 2009 e oggi solo parzialmente abitato, e di Apice Vecchia, borgo situato nel beneventano, particolarmente compromesso dagli eventi sismici del 1962 e del 1980 che hanno indotto il trasferimento della popolazione in una città poco distante, di nuova fondazione. La metodologia proposta prevede una prima fase di rilievo speditivo sul campo, in grado di semplificare le operazioni di acquisizione di una quantità di informazioni consistente e finalizzata all’ottenimento dei dati significativi per il successivo approfondimento sul comportamento energetico-ambientale dell’aggregato urbano. I dati vengono analizzati a posteriori per l’elaborazione dei parametri dimensionali utili ai fini energetici e di un repertorio delle tecnologie costruttive e dei materiali più diffusi, calcolando successivamente l’indice di prestazione energetica dell’involucro per la climatizzazione invernale ed estiva relativi allo stato attuale degli aggregati urbani. Durante la seconda fase del processo viene elaborata la strategia di intervento finalizzata alla riqualificazione tecnologica ed energetica degli edifici in funzione delle prestazioni residue degli elementi tecnici, della destinazione d’uso, del valore testimoniale dei fabbricati e dei danni riportati a seguito degli eventi sismici. A titolo esemplificativo, gli scenari proposti nelle strategie di intervento vengono contestualizzati attraverso l’applicazione a casi studio (edifici specifici), utili per un’ulteriore verifica della procedura e delle ipotesi di riqualificazione e di rigenerazione del tessuto edilizio storico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.