L'attività di ricerca presentata in questa memoria riguarda lo studio di alcune monete di epoca romana appartenenti ad una collezione privata e rinvenute nel settore nord-occidentale della Provincia di Ferrara. In particolare, i reperti sono stati dapprima sottoposti a una serie di valutazioni di tipo numismatico quali la determinazione di diametro, spessore medio, peso e identificazione di recto, verso e titolatura. Successivamente, le monete sono state sottoposte ad osservazioni preliminari allo stereomicroscopio al fine di valutarne lo stato di conservazione; la caratterizzazione microstrutturale e l’analisi della composizione chimica sono state eseguite mediante microscopia ottica ed elettronica e mediante analisi semi-quantitativa alla microsonda (EDS) allo scopo di ricavare informazioni in merito alle tecnologie utilizzate per la produzione delle monete. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare che le monete sono costituite da una lega di Ag-Cu contenente una piccola percentuale di piombo come residuo del processo di coppellazione. La microstruttura è di tipo dendritico, tipica degli oggetti ottenuti per fusione; in alcuni casi sono state evidenziate cavità di ritiro, talvolta di notevoli dimensioni. I prodotti di alterazione risultano costituiti prevalentemente da cloro e da quantità non trascurabili di bromo; tali elementi, che presentano elevata affinità con l'argento, derivano con ogni probabilità dall'interazione con l'acquifero a falda libera dell'area di Bondeno, contaminato da contributi profondi di acque selenitiche contenenti bromo e cloro.
Analisi preliminari di monete romane rinvenute nel settore nord-occidentale della Provincia di Ferrara
SOFFRITTI, Chiara;FABBRI, Elettra;VOLPE, Lisa;GARAGNANI, Gian Luca
2012
Abstract
L'attività di ricerca presentata in questa memoria riguarda lo studio di alcune monete di epoca romana appartenenti ad una collezione privata e rinvenute nel settore nord-occidentale della Provincia di Ferrara. In particolare, i reperti sono stati dapprima sottoposti a una serie di valutazioni di tipo numismatico quali la determinazione di diametro, spessore medio, peso e identificazione di recto, verso e titolatura. Successivamente, le monete sono state sottoposte ad osservazioni preliminari allo stereomicroscopio al fine di valutarne lo stato di conservazione; la caratterizzazione microstrutturale e l’analisi della composizione chimica sono state eseguite mediante microscopia ottica ed elettronica e mediante analisi semi-quantitativa alla microsonda (EDS) allo scopo di ricavare informazioni in merito alle tecnologie utilizzate per la produzione delle monete. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare che le monete sono costituite da una lega di Ag-Cu contenente una piccola percentuale di piombo come residuo del processo di coppellazione. La microstruttura è di tipo dendritico, tipica degli oggetti ottenuti per fusione; in alcuni casi sono state evidenziate cavità di ritiro, talvolta di notevoli dimensioni. I prodotti di alterazione risultano costituiti prevalentemente da cloro e da quantità non trascurabili di bromo; tali elementi, che presentano elevata affinità con l'argento, derivano con ogni probabilità dall'interazione con l'acquifero a falda libera dell'area di Bondeno, contaminato da contributi profondi di acque selenitiche contenenti bromo e cloro.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.