L'unità di Ferrara si occuperà dei meccanismi che definiscono le geometrie deposizionali in sistemi piattaforma carbonatica-bacino, prendendo in esame alcuni casi dal Triassico delle Dolomiti, delle Alpi Giulie e del Giurassico Inferiore del Sudalpino. Si vogliono analizzare i meccanismi di crisi e recupero nella produzione carbonatica, in un contesto ove sia plausibile definire il contributo di tettonica, clima e variazione del livello marino. La scelta delle aree di studio e dei casi specifici è dettata dalla ricerca di esempi, noti all'unità di ricerca per l'eccellente preservazione delle originarie geometrie deposizionali e nei quali sia possibile studiare il comportamento dei sistemi carbonatici inseriti all'interno di un framework bio-cronostratigrafico ad alta risoluzione (Triassico Medio delle Dolomiti). La possibilità di indagare la risposta dei sistemi carbonatici alle variazioni dei parametri ambientali in un contesto temporale, permetterà di analizzare le velocità di reazione alle perturbazioni del sistema stesso. Particolare attenzione sarà riservata al forcing climatico e a tal fine s'implementeranno le conoscenze esistenti sugli andamenti paleoclimatici dell'intervallo esaminato, attraverso analisi su indicatori climatici primari e secondari. Per gli esempi studiati nelle Dolomiti, l'attenzione sarà focalizzata sull'impatto del vulcanismo sulla produttività carbonatica. Essendo infatti le Dolomiti una delle poche aree al mondo dove si possa osservare in dettaglio l'interazione tra processi magmatici e dinamica delle piattaforme carbonatiche, essa rappresenta un' area esemplare a scala globale per questo tipo di processo. Per quanto riguarda il Giurassico Inferiore, l'unità di Ferrara intende indagare i meccanismi che controllano la brusca dismissione, apparentemente diacrona, della piattaforma di Trento, in un contesto caratterizzato da perturbazioni del ciclo del carbonio controllate da eventi globali. In particolare si cercherà di comprendere quali siano i motivi di questa dismissione selettiva della carbonate factory giurassica e come quelle perturbazioni siano state registrate nelle successioni carbonatiche di mare basso. Saranno pertanto utilizzate metodologie stratigrafiche, sedimentologiche e chemio-stratigrafiche, per mettere a disposizione della comunità scientifica dei case history e se possibile dei modelli per i sistemi carbonatici e misti; questi ultimi potranno essere migliorativi per il potenziale di previsione in esplorazione e sviluppo di reservoir carbonatici di idrocarburi, ma anche di possibili serbatoi di stoccaggio per CO2 o gas naturale, o di fluidi geotermici.

PRIN 2010-2011 - Crisi e ripresa di sistemi carbonatici e potenziale per la formazione di reservoir: i ruoli di clima, tettonica e magmatismo

GIANOLLA, Piero
2012

Abstract

L'unità di Ferrara si occuperà dei meccanismi che definiscono le geometrie deposizionali in sistemi piattaforma carbonatica-bacino, prendendo in esame alcuni casi dal Triassico delle Dolomiti, delle Alpi Giulie e del Giurassico Inferiore del Sudalpino. Si vogliono analizzare i meccanismi di crisi e recupero nella produzione carbonatica, in un contesto ove sia plausibile definire il contributo di tettonica, clima e variazione del livello marino. La scelta delle aree di studio e dei casi specifici è dettata dalla ricerca di esempi, noti all'unità di ricerca per l'eccellente preservazione delle originarie geometrie deposizionali e nei quali sia possibile studiare il comportamento dei sistemi carbonatici inseriti all'interno di un framework bio-cronostratigrafico ad alta risoluzione (Triassico Medio delle Dolomiti). La possibilità di indagare la risposta dei sistemi carbonatici alle variazioni dei parametri ambientali in un contesto temporale, permetterà di analizzare le velocità di reazione alle perturbazioni del sistema stesso. Particolare attenzione sarà riservata al forcing climatico e a tal fine s'implementeranno le conoscenze esistenti sugli andamenti paleoclimatici dell'intervallo esaminato, attraverso analisi su indicatori climatici primari e secondari. Per gli esempi studiati nelle Dolomiti, l'attenzione sarà focalizzata sull'impatto del vulcanismo sulla produttività carbonatica. Essendo infatti le Dolomiti una delle poche aree al mondo dove si possa osservare in dettaglio l'interazione tra processi magmatici e dinamica delle piattaforme carbonatiche, essa rappresenta un' area esemplare a scala globale per questo tipo di processo. Per quanto riguarda il Giurassico Inferiore, l'unità di Ferrara intende indagare i meccanismi che controllano la brusca dismissione, apparentemente diacrona, della piattaforma di Trento, in un contesto caratterizzato da perturbazioni del ciclo del carbonio controllate da eventi globali. In particolare si cercherà di comprendere quali siano i motivi di questa dismissione selettiva della carbonate factory giurassica e come quelle perturbazioni siano state registrate nelle successioni carbonatiche di mare basso. Saranno pertanto utilizzate metodologie stratigrafiche, sedimentologiche e chemio-stratigrafiche, per mettere a disposizione della comunità scientifica dei case history e se possibile dei modelli per i sistemi carbonatici e misti; questi ultimi potranno essere migliorativi per il potenziale di previsione in esplorazione e sviluppo di reservoir carbonatici di idrocarburi, ma anche di possibili serbatoi di stoccaggio per CO2 o gas naturale, o di fluidi geotermici.
2012
Gianolla, Piero
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