Bellezza ed utilità sono i due parametri entro i quali si coniuga il percorso della mostra Passaggi. Dialoghi sulla porta, frutto dell’incontro tra l’azienda campana TEKLA, produttrice di arredi per spazi del contemporaneo, nello specifico porte e finestre, e dodici artisti italiani che per essa hanno disegnato e progettate nuove porte per nuovi “luoghi”. Si tratta di elementi funzionali pensati come prototipi ed accolti, nell’evidente personalizzazione di una cifra immaginativa che ha trasformato un manufatto in un artefatto. Come proiezione, desiderio o, se si vuole, sfida, l’iniziativa messa in campo da TEKLA è certo un’operazione che attiene al binomio non nuovo arte-produzione A tessere il filo di questo progetto, per il quale si è scelto di interpellare artisti italiani di consolidata esperienza nella relazione con lo spazio e con la materia, quindi prevalentemente scultori, è stata l’idea di affidare loro il disegno progettuale della porta. Un modo per fare produzione, forse il modo migliore, perché attraverso esso si rimette in campo quella vis formativa che rivede il dialogo tra oggetto industriale, forma artigianale e ideazione artistica.
Attraversabili oggetti del desiderio
FIORILLO, Ada Patrizia
2012
Abstract
Bellezza ed utilità sono i due parametri entro i quali si coniuga il percorso della mostra Passaggi. Dialoghi sulla porta, frutto dell’incontro tra l’azienda campana TEKLA, produttrice di arredi per spazi del contemporaneo, nello specifico porte e finestre, e dodici artisti italiani che per essa hanno disegnato e progettate nuove porte per nuovi “luoghi”. Si tratta di elementi funzionali pensati come prototipi ed accolti, nell’evidente personalizzazione di una cifra immaginativa che ha trasformato un manufatto in un artefatto. Come proiezione, desiderio o, se si vuole, sfida, l’iniziativa messa in campo da TEKLA è certo un’operazione che attiene al binomio non nuovo arte-produzione A tessere il filo di questo progetto, per il quale si è scelto di interpellare artisti italiani di consolidata esperienza nella relazione con lo spazio e con la materia, quindi prevalentemente scultori, è stata l’idea di affidare loro il disegno progettuale della porta. Un modo per fare produzione, forse il modo migliore, perché attraverso esso si rimette in campo quella vis formativa che rivede il dialogo tra oggetto industriale, forma artigianale e ideazione artistica.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.