La lettura del testo definitivo dell’accordo sulla produttività proposto da Confindustria in data 16 novembre 2012 (Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia) per la firma da parte delle varie organizzazioni imprenditoriali e sindacali delle imprese e dei lavoratori, e portato poi al tavolo di discussione con il Governo in data 21 Novembre 2012, induce preoccupazione e sconforto, per quello che dice e per quello che non dice. Gli anni trascorsi dal famoso protocollo sottoscritto il 23 luglio 1993 si vedono tutti, come si notano i passi indietro fatti dalle parti sociali rispetto alla prospettiva nell’ambito della quale si muoveva quel patto, da un lato il rientro dall’inflazione, dall’altro l’avvio dei due livelli di contrattazione e la volontà di introdurre modalità di partecipazione sostanziale entro le imprese anche mediante – ma non solo – meccanismi retributivi premianti. Il rientro dall’inflazione non è certo oggi il tema rilevante – mentre all’opposto vi è quello della deflazione. Ma quello dei modelli contrattuali e delle modalità di partecipazione lo dovrebbe essere di certo se ci si propone di affrontare la questione del declino della produttività (Antonioli, Pini, 2009). Leggendo il testo non sembra proprio questo il caso. Andiamo, con ordine, le cause del declino, le proposte per affrontarlo, gli effetti possibili, le questioni aperte nel dettaglio

Un accordo sulla produttività pieno di nulla (di buono)

PINI, Paolo;ANTONIOLI, Davide
2012

Abstract

La lettura del testo definitivo dell’accordo sulla produttività proposto da Confindustria in data 16 novembre 2012 (Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia) per la firma da parte delle varie organizzazioni imprenditoriali e sindacali delle imprese e dei lavoratori, e portato poi al tavolo di discussione con il Governo in data 21 Novembre 2012, induce preoccupazione e sconforto, per quello che dice e per quello che non dice. Gli anni trascorsi dal famoso protocollo sottoscritto il 23 luglio 1993 si vedono tutti, come si notano i passi indietro fatti dalle parti sociali rispetto alla prospettiva nell’ambito della quale si muoveva quel patto, da un lato il rientro dall’inflazione, dall’altro l’avvio dei due livelli di contrattazione e la volontà di introdurre modalità di partecipazione sostanziale entro le imprese anche mediante – ma non solo – meccanismi retributivi premianti. Il rientro dall’inflazione non è certo oggi il tema rilevante – mentre all’opposto vi è quello della deflazione. Ma quello dei modelli contrattuali e delle modalità di partecipazione lo dovrebbe essere di certo se ci si propone di affrontare la questione del declino della produttività (Antonioli, Pini, 2009). Leggendo il testo non sembra proprio questo il caso. Andiamo, con ordine, le cause del declino, le proposte per affrontarlo, gli effetti possibili, le questioni aperte nel dettaglio
2012
Pini, Paolo; Antonioli, Davide
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