Lo studio dei manufatti lignei legati ai siti archeologici risulta interessante per acquisire informazioni sul diverso e diffuso utilizzo, nella vita quotidiana, che di questo materiale è stato fatto nel tempo. Il presente lavoro prende in esame i manufatti lignei da cucina rinvenuti negli scavi archeologici dell’Emilia Romagna dell'Epoca romana e dell'Età medievale. I lavori archeobotanici, più precisamente archeoxilologici, in Emilia-Romagna sono circa una ventina e di questi 10 hanno fornito dati utili alla tipologia degli oggetti considerati nel presente lavoro. Si tratta di 5 siti dell'Epoca Romana (MO-3; BO-2) e 5 dell'Età Medievale (FE-3; MO-1; RE-1). Complessivmente sono stati rinvenuti 105 manufatti rappresentati da 13 diverse tipologie di oggetti da utilizzare per la tavola come piatti, ciotole, cucchiai, bicchiere, vassoio, e in cucina come coperchi, taglieri, palette, mestolo, tappi, manici, botti/botticelle e cesti. Gli oggetti sono stati costruiti con 17 diverse essenze tra cui, in particolare, Populus e Salix e, con presenze più contenute, Acer , Alnus, Buxus, Cornus, Cupressus, Crataegus, Euonymus, Fagus, Fraxinus, Juglans, Pinus, Quercus caducif., Taxus, Tilia, Ulmus e Vitis. La scelta del tipo di legno per la costruzione dei manufatti è stata per la maggior parte dei casi precisa e sapiente, sia nell'Epoca Romana che in Età Medievale, in quanto le caratteristiche tecnologiche del legno sono state sfruttate in accordo col tipo di oggetto da costruire. In genere sono stati utilizzati legni locali, come il pioppo e il salice, di più facile reperibilità e probabilmente presenti in grande quantità in loco. I legni utilizzati per la costruzione dei manufatti appartengono nella maggior parte dei casi ad alberi/arbusti che facevano parte di formazioni forestali che caratterizzavano nel passato la vegetazione naturale della Pianura Padana come Populus, Salix, Alnus, tipici di zone umide e in aree più svincolate dagli ambienti acquatici Quercus caducifoglie, Acer, Fraxinus, Tilia, Ulmus, oltre a piante coltivate/coltivabili legate all’attività umana come: Buxus, Cupressus, Euonymus, Juglans, Pinus, Taxus, Vitis e provenienti da fasce di vegetazione più in quota come Fagus.

Legni utilizzati per la costruzione di manufatti da cucina (reperti archeoxilologici, Emilia Romagna, periodo romano e medioevo)

MARCHESINI, Marco;
2007

Abstract

Lo studio dei manufatti lignei legati ai siti archeologici risulta interessante per acquisire informazioni sul diverso e diffuso utilizzo, nella vita quotidiana, che di questo materiale è stato fatto nel tempo. Il presente lavoro prende in esame i manufatti lignei da cucina rinvenuti negli scavi archeologici dell’Emilia Romagna dell'Epoca romana e dell'Età medievale. I lavori archeobotanici, più precisamente archeoxilologici, in Emilia-Romagna sono circa una ventina e di questi 10 hanno fornito dati utili alla tipologia degli oggetti considerati nel presente lavoro. Si tratta di 5 siti dell'Epoca Romana (MO-3; BO-2) e 5 dell'Età Medievale (FE-3; MO-1; RE-1). Complessivmente sono stati rinvenuti 105 manufatti rappresentati da 13 diverse tipologie di oggetti da utilizzare per la tavola come piatti, ciotole, cucchiai, bicchiere, vassoio, e in cucina come coperchi, taglieri, palette, mestolo, tappi, manici, botti/botticelle e cesti. Gli oggetti sono stati costruiti con 17 diverse essenze tra cui, in particolare, Populus e Salix e, con presenze più contenute, Acer , Alnus, Buxus, Cornus, Cupressus, Crataegus, Euonymus, Fagus, Fraxinus, Juglans, Pinus, Quercus caducif., Taxus, Tilia, Ulmus e Vitis. La scelta del tipo di legno per la costruzione dei manufatti è stata per la maggior parte dei casi precisa e sapiente, sia nell'Epoca Romana che in Età Medievale, in quanto le caratteristiche tecnologiche del legno sono state sfruttate in accordo col tipo di oggetto da costruire. In genere sono stati utilizzati legni locali, come il pioppo e il salice, di più facile reperibilità e probabilmente presenti in grande quantità in loco. I legni utilizzati per la costruzione dei manufatti appartengono nella maggior parte dei casi ad alberi/arbusti che facevano parte di formazioni forestali che caratterizzavano nel passato la vegetazione naturale della Pianura Padana come Populus, Salix, Alnus, tipici di zone umide e in aree più svincolate dagli ambienti acquatici Quercus caducifoglie, Acer, Fraxinus, Tilia, Ulmus, oltre a piante coltivate/coltivabili legate all’attività umana come: Buxus, Cupressus, Euonymus, Juglans, Pinus, Taxus, Vitis e provenienti da fasce di vegetazione più in quota come Fagus.
2007
Venezia, C.; Forlani, L.; Marchesini, Marco; Trevisan, Grandi; Accorsi, C. A.; Guarnieri, C.
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