Tratta delle prestazioni che il consapevole progetto dell’aria può dare al controllo del benessere ambientale, al benessere degli utenti, al fatto che dentro una casa ci si stia bene oppure male. E il benessere degli utenti É uno degli obiettivi principali del fare architettura e anche uno dei tanti campi di lavoro della tecnologia dell’architettura che, come cominciate a intuire, non si occupa solo di materiali da costruzione. L’aria dunque può fornire interessanti contributi e può svolgere le proprie interessanti funzioni a diverse scale. Vorrei proporvi una classificazione che la organizza su tre livelli: 1 il primo livello riguarda l’aria esterna, quella atmosferica a scala ampia, le brezze, il vento, i moti naturali esterni che interagiscono con tutto l’edificio e con il contesto che lo circonda, che coprono vaste aree di territorio e che posseggono una energia a volte inimmaginabile; 2 il secondo livello É quello dell’aria ambiente, quella che si trova all’interno delle nostre case, quella nella quale inevitabilmente viviamo ma che non sempre è caratterizzata da opportuni livelli di qualità, quella che riempie gli spazi fra gli elementi costruttivi, quella all’interno dei vuoti che sono quelli, come diceva Bruni Zevi nel suo libro sulle invarianti dell’architettura, che "fanno l’architettura" ma che proprio completamente vuoti non sono: contengono aria; 3 infine il terzo livello, l’aria tecnica, quella delle intercapedini, quella degli spazi non direttamente a contatto con le persone, con il vivere quotidiano ma un’aria, comunque, che è in grado di condizionare la vivibilità degli spazi abitati modificandone la qualità dal punto di vista termoigrometrico ma anche dal punto di vista della respirabilità.
L'aria come elemento di progetto
ZANNONI, Giovanni
2000
Abstract
Tratta delle prestazioni che il consapevole progetto dell’aria può dare al controllo del benessere ambientale, al benessere degli utenti, al fatto che dentro una casa ci si stia bene oppure male. E il benessere degli utenti É uno degli obiettivi principali del fare architettura e anche uno dei tanti campi di lavoro della tecnologia dell’architettura che, come cominciate a intuire, non si occupa solo di materiali da costruzione. L’aria dunque può fornire interessanti contributi e può svolgere le proprie interessanti funzioni a diverse scale. Vorrei proporvi una classificazione che la organizza su tre livelli: 1 il primo livello riguarda l’aria esterna, quella atmosferica a scala ampia, le brezze, il vento, i moti naturali esterni che interagiscono con tutto l’edificio e con il contesto che lo circonda, che coprono vaste aree di territorio e che posseggono una energia a volte inimmaginabile; 2 il secondo livello É quello dell’aria ambiente, quella che si trova all’interno delle nostre case, quella nella quale inevitabilmente viviamo ma che non sempre è caratterizzata da opportuni livelli di qualità, quella che riempie gli spazi fra gli elementi costruttivi, quella all’interno dei vuoti che sono quelli, come diceva Bruni Zevi nel suo libro sulle invarianti dell’architettura, che "fanno l’architettura" ma che proprio completamente vuoti non sono: contengono aria; 3 infine il terzo livello, l’aria tecnica, quella delle intercapedini, quella degli spazi non direttamente a contatto con le persone, con il vivere quotidiano ma un’aria, comunque, che è in grado di condizionare la vivibilità degli spazi abitati modificandone la qualità dal punto di vista termoigrometrico ma anche dal punto di vista della respirabilità.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.