Obiettivo. La papillomatosi respiratoria recidivante (RRP) è una patologia delle alte e basse vie respiratorie la cui ormai comprovata etiopatogenesi virale per diverso tempo ha costituito materia di studio per molti ricercatori e nel contempo ha rappresentato una sfida per quanto riguarda la programmazione terapeutica, che da sempre ha dovuto fare i conti con la irriducile tendenza alla recidiva di questa affezione. Distinta in due entità cliniche, «juvenile onset» e «adult onset» a seconda dell’età di insorgenza e delle differenti caratteristiche di estrinsecazione clinica, pur potendosi collocare fra le affezioni benigne, essa espone i soggetti affetti ad un vero e proprio calvario terapeutico costituito da interventi chirurgici, spesso ripetuti per la già citata tendenza a recidivare, e da terapie di supporto medico, che a vario titolo e con differenti risultati, tentano di risolvere o perlomeno attenuare il problema costituito dalla inesauribile spinta replicativa virale. Metodi. Gli Autori, sulla base della loro esperienza, propongono uno schema terapeutico basato sull’utilizzo dell’esclusiva terapia interferonica, cui candidare soggetti affetti da RRP a localizzazione laringea con caratteristiche ben definite: diffusione laringea non massiva, tale da non richiedere l’ausilio della tracheotomia, e buone condizioni generali tali da consentire la pratica della terapia interferonica, non sempre scevra da effetti collaterali importanti. Risultati. Lo proposta terapeutica degli Autori, applicata a soggetti affetti da RRP, scelti dopo una valutazione accurata, in prima istanza ha dimostrato di poter perlomeno differire l’utilizzo della terapia chirurgica, consentendo in questo modo di evitare la disseminazione nell’albero respiratorio delle particelle virali indotta sia dall’intubazione che dalla vaporizzazione provocata dal laser. Conclusioni. Lo schema di terapia interferonica per la cura delle lesioni laringee indotte dalla RRP presenta delle indicazioni limitate sia dalle caratteristiche del farmaco, che dal tipo di lesioni da trattare, che devono avere caratteristiche ben precise; presenta altresì indubbi vantaggi rappresentati dalla possibilità di far regredire le lesioni papillomatose, mantenere sotto controllo la spinta replicativa virale, e nel contempo evitare alcune problematiche presentate dalla terapia chirurgica.

Papillomatosi recidivante respiratoria. Possibilità della terapia interferonica

STOMEO, Francesco;
1999

Abstract

Obiettivo. La papillomatosi respiratoria recidivante (RRP) è una patologia delle alte e basse vie respiratorie la cui ormai comprovata etiopatogenesi virale per diverso tempo ha costituito materia di studio per molti ricercatori e nel contempo ha rappresentato una sfida per quanto riguarda la programmazione terapeutica, che da sempre ha dovuto fare i conti con la irriducile tendenza alla recidiva di questa affezione. Distinta in due entità cliniche, «juvenile onset» e «adult onset» a seconda dell’età di insorgenza e delle differenti caratteristiche di estrinsecazione clinica, pur potendosi collocare fra le affezioni benigne, essa espone i soggetti affetti ad un vero e proprio calvario terapeutico costituito da interventi chirurgici, spesso ripetuti per la già citata tendenza a recidivare, e da terapie di supporto medico, che a vario titolo e con differenti risultati, tentano di risolvere o perlomeno attenuare il problema costituito dalla inesauribile spinta replicativa virale. Metodi. Gli Autori, sulla base della loro esperienza, propongono uno schema terapeutico basato sull’utilizzo dell’esclusiva terapia interferonica, cui candidare soggetti affetti da RRP a localizzazione laringea con caratteristiche ben definite: diffusione laringea non massiva, tale da non richiedere l’ausilio della tracheotomia, e buone condizioni generali tali da consentire la pratica della terapia interferonica, non sempre scevra da effetti collaterali importanti. Risultati. Lo proposta terapeutica degli Autori, applicata a soggetti affetti da RRP, scelti dopo una valutazione accurata, in prima istanza ha dimostrato di poter perlomeno differire l’utilizzo della terapia chirurgica, consentendo in questo modo di evitare la disseminazione nell’albero respiratorio delle particelle virali indotta sia dall’intubazione che dalla vaporizzazione provocata dal laser. Conclusioni. Lo schema di terapia interferonica per la cura delle lesioni laringee indotte dalla RRP presenta delle indicazioni limitate sia dalle caratteristiche del farmaco, che dal tipo di lesioni da trattare, che devono avere caratteristiche ben precise; presenta altresì indubbi vantaggi rappresentati dalla possibilità di far regredire le lesioni papillomatose, mantenere sotto controllo la spinta replicativa virale, e nel contempo evitare alcune problematiche presentate dalla terapia chirurgica.
1999
Stomeo, Francesco; Meloni, F.; Bozzo, C.; Bitti, S.
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