Il principio progettuale utilizzato prende spunto dalle esperienze del moderno, in particolare da quelle di Mies Van der Rohe al Weissenhof di Stoccarda del 1927, dove la previsione di una struttura intelaiata mista permise di personalizzare gli alloggi secondo la visione di differenti architetti e gli usi eterogenei dei futuri abitanti, che vengono qui riproposte secondo una nuova visione e una logica differente. Nello spazio fluido della contemporaneità cerchiamo di creare una nuova logica architettonica sensibile all’instabilità, alla mutazione, alla riconfiguarazione.. Se la logica tradizionale si basava su un sistema statico e sulla permanenza delle cose, il progetto contemporaneo comprende una logica dinamica per ciò che attiene al sistema delle interazioni, delle dinamiche aperte e complesse del nostro tempo. Poiché i nuclei familiari sono soggetti a forti variazioni, specialmente quelli extra comunitari, il progetto prevede al piano il posizionamento di alcune invarianti: i blocchi bagno e i cavedi impiantistici per le cucine. Successivamente, in base alle richieste vengono creati alloggi che possono essere in continuazione modificati poiché le pareti sono scevre da incombenze progettuali (tecnologice, strutturali, ecc). I vari alloggi possono modificare la loro consistenza spaziale attraverso l’utilizzo di diaframmi mobili (armadi o contenitori) che possono adeguare lo spazio secondo le richieste. La scala dell’alloggio e la sua flessibilità, quindi, sono state il riferimento primario. Questi, sono organizzati oggi secondo una medesima struttura base comune a tutti gli appartamenti: degli elementi stanza, in genere di forma quadrata o rettangolare, sono connessi direttamente da un disimpegno di spina centrale. Questa strategia di progetto consente di avere, in qualunque momento, una situazione aggregativa sempre identica e modificabile e nel contempo è in grado di creare spazi urbani definiti sia nello stadio intermedio che in quello finale. Poiché il concorso non prevedeva un lotto particolare su cui calare il progetto esso risulta uniforme sui quattro lati e si avvale di logge perimetrali che permettono, attraverso i brise-soliel la mitigazione delle condizioni atmosferiche esterne. Ogni modulo base lungo 24 m si ripete per quattro volte ed è composto da un piano interrato adibito a parcheggi, un piano terra adibito a servizi comuni per gli abitanti e il “leasure” e cinque piani residenziali. I punti di forza principali nella realizzazione dell’ edificio “ibrido” realizzato a secco con tecnologia in legno, c.a. e acciaio sono i seguenti: Edifici antisismici multipiano, Prestazioni termiche e comfort, Spessori ridotti delle strutture perimetrali ed interne con possibilità di ottenere maggiore superficie abitabile a parità di volume costruito, Flessibilità strutturale, compositiva ed estetica, Velocità di realizzazione, Preassemblaggio in stabilimento, Reversibilità impiantistica.
edificio in linea #02. progetto edificio residenziale concorso Housing Contest
GAIANI, Alessandro;
2011
Abstract
Il principio progettuale utilizzato prende spunto dalle esperienze del moderno, in particolare da quelle di Mies Van der Rohe al Weissenhof di Stoccarda del 1927, dove la previsione di una struttura intelaiata mista permise di personalizzare gli alloggi secondo la visione di differenti architetti e gli usi eterogenei dei futuri abitanti, che vengono qui riproposte secondo una nuova visione e una logica differente. Nello spazio fluido della contemporaneità cerchiamo di creare una nuova logica architettonica sensibile all’instabilità, alla mutazione, alla riconfiguarazione.. Se la logica tradizionale si basava su un sistema statico e sulla permanenza delle cose, il progetto contemporaneo comprende una logica dinamica per ciò che attiene al sistema delle interazioni, delle dinamiche aperte e complesse del nostro tempo. Poiché i nuclei familiari sono soggetti a forti variazioni, specialmente quelli extra comunitari, il progetto prevede al piano il posizionamento di alcune invarianti: i blocchi bagno e i cavedi impiantistici per le cucine. Successivamente, in base alle richieste vengono creati alloggi che possono essere in continuazione modificati poiché le pareti sono scevre da incombenze progettuali (tecnologice, strutturali, ecc). I vari alloggi possono modificare la loro consistenza spaziale attraverso l’utilizzo di diaframmi mobili (armadi o contenitori) che possono adeguare lo spazio secondo le richieste. La scala dell’alloggio e la sua flessibilità, quindi, sono state il riferimento primario. Questi, sono organizzati oggi secondo una medesima struttura base comune a tutti gli appartamenti: degli elementi stanza, in genere di forma quadrata o rettangolare, sono connessi direttamente da un disimpegno di spina centrale. Questa strategia di progetto consente di avere, in qualunque momento, una situazione aggregativa sempre identica e modificabile e nel contempo è in grado di creare spazi urbani definiti sia nello stadio intermedio che in quello finale. Poiché il concorso non prevedeva un lotto particolare su cui calare il progetto esso risulta uniforme sui quattro lati e si avvale di logge perimetrali che permettono, attraverso i brise-soliel la mitigazione delle condizioni atmosferiche esterne. Ogni modulo base lungo 24 m si ripete per quattro volte ed è composto da un piano interrato adibito a parcheggi, un piano terra adibito a servizi comuni per gli abitanti e il “leasure” e cinque piani residenziali. I punti di forza principali nella realizzazione dell’ edificio “ibrido” realizzato a secco con tecnologia in legno, c.a. e acciaio sono i seguenti: Edifici antisismici multipiano, Prestazioni termiche e comfort, Spessori ridotti delle strutture perimetrali ed interne con possibilità di ottenere maggiore superficie abitabile a parità di volume costruito, Flessibilità strutturale, compositiva ed estetica, Velocità di realizzazione, Preassemblaggio in stabilimento, Reversibilità impiantistica.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.