Il lemma definisce il termine "archeologia industriale" come campo di studi interdisciplinari che analizza le tracce materiali e immateriali legate al processo di industrializzazione in un dato territorio, attraverso la lettura sistematica, condotta a diverse scale, degli edifici e siti (fabbriche, magazzini, miniere, villaggi operai), delle infrastrutture legate alla produzione (reti e strutture per il rifornimento di energia, come canali, dighe, centrali idroelettriche; linee per il convogliamento di materie prime, prodotti semilavorati o finiti, come strade, ponti, ferrovie, decauvilles, funivie), dei manufatti e delle macchine quali parti del ciclo produttivo. Dopo una sintetica lettura comparata dei principali studi e ricerche sull'argomento, il testo si sofferma sull’arco temporale delle ricerche che inaugurano o caratterizzano il Movimento moderno, in cui l’architettura industriale scopre nuove rappresentazioni e simboli di se stessa. Il carattere archeologico del paesaggio industriale (F. Schinkel), la città come regno del lavoro (T. Garnier), la fabbrica come tempio sociale (P. Behrens), il mito della purezza geometrica degli edifici industriali (Le Corbusier) sono solo alcuni esempi della capacità associativa veicolata dall’architettura industriale, che si esprime in una volontà di forma che intende superare le necessità funzionali. L’architettura del Movimento moderno utilizza le innovazioni tecnologiche e morfologiche così dirompenti negli edifici industriali di quegli anni, trasformando le fabbriche nel manifesto di un periodo nuovo.
Archeologia industriale
MASSARENTE, Alessandro
2008
Abstract
Il lemma definisce il termine "archeologia industriale" come campo di studi interdisciplinari che analizza le tracce materiali e immateriali legate al processo di industrializzazione in un dato territorio, attraverso la lettura sistematica, condotta a diverse scale, degli edifici e siti (fabbriche, magazzini, miniere, villaggi operai), delle infrastrutture legate alla produzione (reti e strutture per il rifornimento di energia, come canali, dighe, centrali idroelettriche; linee per il convogliamento di materie prime, prodotti semilavorati o finiti, come strade, ponti, ferrovie, decauvilles, funivie), dei manufatti e delle macchine quali parti del ciclo produttivo. Dopo una sintetica lettura comparata dei principali studi e ricerche sull'argomento, il testo si sofferma sull’arco temporale delle ricerche che inaugurano o caratterizzano il Movimento moderno, in cui l’architettura industriale scopre nuove rappresentazioni e simboli di se stessa. Il carattere archeologico del paesaggio industriale (F. Schinkel), la città come regno del lavoro (T. Garnier), la fabbrica come tempio sociale (P. Behrens), il mito della purezza geometrica degli edifici industriali (Le Corbusier) sono solo alcuni esempi della capacità associativa veicolata dall’architettura industriale, che si esprime in una volontà di forma che intende superare le necessità funzionali. L’architettura del Movimento moderno utilizza le innovazioni tecnologiche e morfologiche così dirompenti negli edifici industriali di quegli anni, trasformando le fabbriche nel manifesto di un periodo nuovo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.