Cronaca e riflessione concettual-metodologica sulla sperimentazione didattica svoltasi sul tema dell’oggetto quotidiano, in specifico oggetti “contenitori” realizzati, originariamente, in plastica per farne oggetto di una metamorfosi li trasforma in oggetti d'osservazione, di riflessione, in cartone. Gli elaborati sono stati ogetti d’esposizione presso gli spazi di Palazzo Tassoni Estense. Alla guida dell’atelier, svoltosi con l’autrice del suddetto contributo come coordinatrice, due figure rappresentanti i due universi materici di plastica e cartone: il designer Raffaello Galiotto e l’artista Chris Gilmour. Il primo ha innescato il processo di ricerca sull'oggetto d'uso quotidiano in plastica, lo studio e analisi della forma, l’individuazione del processo di realizzazione. Quindi ha seguito l'esperienza sul cartone coordinata da Gilmour. Materiale rigido, monocromatico, stratificato, opaco, dalle apparenti limitate possibilità formali. La poetica iperrealistica di Gilmour ha cercato l'illusione ma non dissimulando la realtà, per guidar gli studenti alla creazione non solo di copie conformi alle originali, quanto piuttosto conferendo una nuova dimensione agli oggetti stessi. La perfezione del dettaglio ottenuta nell'oggetto ricostruito, raddoppiato nella materia “anomala” che è il cartone, sorprende l'osservatore per l'asettica spersonalizzazione lontana dalla vanità gratificante di tecniche di riproduzione imitativa quali il trompe l'oeil.
Convergenze materiche. Atelier didattico di sperimentazione con Chris Gilmour
DAL BUONO, Veronica
2012
Abstract
Cronaca e riflessione concettual-metodologica sulla sperimentazione didattica svoltasi sul tema dell’oggetto quotidiano, in specifico oggetti “contenitori” realizzati, originariamente, in plastica per farne oggetto di una metamorfosi li trasforma in oggetti d'osservazione, di riflessione, in cartone. Gli elaborati sono stati ogetti d’esposizione presso gli spazi di Palazzo Tassoni Estense. Alla guida dell’atelier, svoltosi con l’autrice del suddetto contributo come coordinatrice, due figure rappresentanti i due universi materici di plastica e cartone: il designer Raffaello Galiotto e l’artista Chris Gilmour. Il primo ha innescato il processo di ricerca sull'oggetto d'uso quotidiano in plastica, lo studio e analisi della forma, l’individuazione del processo di realizzazione. Quindi ha seguito l'esperienza sul cartone coordinata da Gilmour. Materiale rigido, monocromatico, stratificato, opaco, dalle apparenti limitate possibilità formali. La poetica iperrealistica di Gilmour ha cercato l'illusione ma non dissimulando la realtà, per guidar gli studenti alla creazione non solo di copie conformi alle originali, quanto piuttosto conferendo una nuova dimensione agli oggetti stessi. La perfezione del dettaglio ottenuta nell'oggetto ricostruito, raddoppiato nella materia “anomala” che è il cartone, sorprende l'osservatore per l'asettica spersonalizzazione lontana dalla vanità gratificante di tecniche di riproduzione imitativa quali il trompe l'oeil.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.