La riviera romagnola si afferma nel novecento come luogo per le vacanze determinando un processo di antropizzazione del litorale unico nel suo genere: fin dall’origine la pianificazione ex novo del territorio è stata caratterizzata da tipologie edilizie connesse ai nuovi linguaggi architettonici e all’impiego di tecnologie costruttive e materiali innovativi. Il quartiere giardino di Milano Marittima, fondato agli inizi del XX secolo come estensione della città di Cervia, si presenta come un caso studio estremamente interessante per comprendere i processi di sviluppo del territorio, in particolare per le cosiddette “architetture per le vacanze”. Le particolari vicende relative allo sviluppo del litorale cervese e la lettura dei processi formativi dell’edilizia turistica offrono la possibilità di identificare i caratteri e le peculiarità delle tipologie edilizie e delle tecniche costruttive, non soltanto riferite alle eccellenze, ma anche all’edilizia diffusa. L’accelerazione imposta dallo sviluppo economico e la massificazione del turismo della seconda metà del secolo scorso hanno innescato una progressiva espansione delle realtà urbane del litorale, occupando ulteriori porzioni del territorio e interessando il patrimonio esistente con radicali modifiche, stravolgimenti, finanche la sostituzione totale di edifici risalenti all’impianto primitivo. La catalogazione degli edifici esistenti, correlata alla ricerca archivistica e allo studio delle tecniche costruttive, permette l’individuazione dei caratteri costitutivi e degli elementi che compongono il tessuto urbano; la codifica dei “tipi” edilizi e dei tessuti offre la possibilità di delineare modalità di intervento, sulle quali impostare un protocollo di tutela a diversa scala, garantendo la salvaguardia delle peculiarità del patrimonio novecentesco di Milano Marittima.

Il quartiere giardino di Milano Marittima come caso studio per un piano di tutela della città del Novecento

BATTISTINI, Gianluca;BISSI, Lara;FABBRI, Rita
2012

Abstract

La riviera romagnola si afferma nel novecento come luogo per le vacanze determinando un processo di antropizzazione del litorale unico nel suo genere: fin dall’origine la pianificazione ex novo del territorio è stata caratterizzata da tipologie edilizie connesse ai nuovi linguaggi architettonici e all’impiego di tecnologie costruttive e materiali innovativi. Il quartiere giardino di Milano Marittima, fondato agli inizi del XX secolo come estensione della città di Cervia, si presenta come un caso studio estremamente interessante per comprendere i processi di sviluppo del territorio, in particolare per le cosiddette “architetture per le vacanze”. Le particolari vicende relative allo sviluppo del litorale cervese e la lettura dei processi formativi dell’edilizia turistica offrono la possibilità di identificare i caratteri e le peculiarità delle tipologie edilizie e delle tecniche costruttive, non soltanto riferite alle eccellenze, ma anche all’edilizia diffusa. L’accelerazione imposta dallo sviluppo economico e la massificazione del turismo della seconda metà del secolo scorso hanno innescato una progressiva espansione delle realtà urbane del litorale, occupando ulteriori porzioni del territorio e interessando il patrimonio esistente con radicali modifiche, stravolgimenti, finanche la sostituzione totale di edifici risalenti all’impianto primitivo. La catalogazione degli edifici esistenti, correlata alla ricerca archivistica e allo studio delle tecniche costruttive, permette l’individuazione dei caratteri costitutivi e degli elementi che compongono il tessuto urbano; la codifica dei “tipi” edilizi e dei tessuti offre la possibilità di delineare modalità di intervento, sulle quali impostare un protocollo di tutela a diversa scala, garantendo la salvaguardia delle peculiarità del patrimonio novecentesco di Milano Marittima.
2012
9788861598232
architettura del novecento; quartiere giardino; Milano Marittima; conservazione; protocollo di tutela
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