Il processo d’ invecchiamento si associa a una riduzione “fisiologica” di alcune funzioni cognitive, ma anche ad un progressivo aumento della incidenza di deterioramento cognitivo e demenza. Alcuni nutrienti possono avere un ruolo protettivo nei confronti del sistema nervoso centrale, contribuendo ad aumentare la “riserva cerebrale”. In generale, la dieta mediterranea è stata associata ad una riduzione dell’incidenza di demenza e questo potrebbe derivare: 1. dall’attività antiossidante/anti-infiammatoria di alcuni suoi nutrienti; 2. dalla riduzione dei fattori di rischio di aterosclerosi che si associa a danno cerebrale e deterioramento cognitivo. Per quanto riguarda alimenti specifici, la carenza alimentare di acidi grassi omega 3 e vitamine del gruppo B e folati è associata alla comparsa di disturbi cognitivi. Al contrario, livelli plasmatici elevati di vitamine del gruppo B, vit. A, C ed E sono stati associati ad una riduzione della prevalenza/incidenza di demenza. Dati molto incoraggianti provengono anche dall’uso in vitro o in animali da esperimento di antiossidanti naturali come i polifenoli contenuti in numerose bacche (uva, mirtilli, lamponi), nella curcuma longa (curcumina) e nel vino (resveratrolo). Per quanto riguarda i nootropi naturali, in molti casi sia il loro meccanismo d'azione che la reale efficacia sulle funzioni cognitive non sono stati dimostrati con certezza. Tra essi vanno ricordati il Ginkgo Biloba, la Huperzia serrata e la caffeina. Nel complesso, l’uso di supplementi nutrizionali contenenti acidi grassi omega-3, vitamine, antiossidanti o sostanze nootrope ha dato risultati assai incoraggianti negli animali da esperimento; tuttavia, la carenza di studi randomizzati controllati nell’uomo non consente ad oggi conclusioni definitive.
Nutraceutici, nootropi naturali e funzioni cognitive
ZULIANI, Giovanni;
2011
Abstract
Il processo d’ invecchiamento si associa a una riduzione “fisiologica” di alcune funzioni cognitive, ma anche ad un progressivo aumento della incidenza di deterioramento cognitivo e demenza. Alcuni nutrienti possono avere un ruolo protettivo nei confronti del sistema nervoso centrale, contribuendo ad aumentare la “riserva cerebrale”. In generale, la dieta mediterranea è stata associata ad una riduzione dell’incidenza di demenza e questo potrebbe derivare: 1. dall’attività antiossidante/anti-infiammatoria di alcuni suoi nutrienti; 2. dalla riduzione dei fattori di rischio di aterosclerosi che si associa a danno cerebrale e deterioramento cognitivo. Per quanto riguarda alimenti specifici, la carenza alimentare di acidi grassi omega 3 e vitamine del gruppo B e folati è associata alla comparsa di disturbi cognitivi. Al contrario, livelli plasmatici elevati di vitamine del gruppo B, vit. A, C ed E sono stati associati ad una riduzione della prevalenza/incidenza di demenza. Dati molto incoraggianti provengono anche dall’uso in vitro o in animali da esperimento di antiossidanti naturali come i polifenoli contenuti in numerose bacche (uva, mirtilli, lamponi), nella curcuma longa (curcumina) e nel vino (resveratrolo). Per quanto riguarda i nootropi naturali, in molti casi sia il loro meccanismo d'azione che la reale efficacia sulle funzioni cognitive non sono stati dimostrati con certezza. Tra essi vanno ricordati il Ginkgo Biloba, la Huperzia serrata e la caffeina. Nel complesso, l’uso di supplementi nutrizionali contenenti acidi grassi omega-3, vitamine, antiossidanti o sostanze nootrope ha dato risultati assai incoraggianti negli animali da esperimento; tuttavia, la carenza di studi randomizzati controllati nell’uomo non consente ad oggi conclusioni definitive.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.