Il progetto per nove edifici interni del Quartiere Spaventa a Milano nasce da un lungo e meditato iter progettuale che trae origine, nello stato attuale, dal concorso Europan 1993, in cui la committenza, ALER Milano, mette a bando l’area ponendo come finalità del progetto di concorso la ristrutturazione interna degli alloggi con recupero di sottotetti e cantine, l’inserimento degli ascensori nei collegamenti verticali, la creazione di una serie di parcheggi interni, il recupero dell’edificio collettivo ex-bagni, una serie di sistemazioni esterne. Il progetto è risultato vincitore del concorso Europan 1993 ‘A casa in città, urbanizzare i quartieri residenziali’. Il Programma di Sperimentazione definito in rapporto ai contenuti della ”Guida ai programmi di sperimentazione” approvata dal Comitato esecutivo del CER in data 27/2/97, riguarda i settori funzionale-dimensionale e tecnologico, con particolare riferimento alla formazione di: guide-criteri di progettazione, liste di requisiti; specifiche di prestazione; metodi di controllo e di verifica; dotazioni standard ‘blocchi funzionali’ e riguarda i 107 nuovi alloggi. L’idea è quella di sostituire ad una forma di ‘zoning’ orizzontale che separa le funzioni e le utenze planimetricamente, un ‘mix’ verticale che invece le integra (pur mantenendole limitate all’ interno di ambiti specifici) attorno ad un punto di aggregazione comune. I nuovi alloggi simplex e duplex poi sono stati pensati con la medesima logica di quelli esistenti, la matrice dell’ ossatura portante è stata usata come matrice della nuova ripartizione, la serie di tipologie semplici ottenuta interconnettendo stanze direttamente è stata articolata utilizzando gli elementi tecnologici che occorreva inserire per adeguare gli alloggi agli standard igienici e alle esigenze prestazionali attuali. Ad ogni piano prima dell’intervento erano presenti 4 alloggi, con il progetto 3, aumentando significativamente la superficie vivibile di ogni alloggio, per rendere più interessanti gli spazi interni. I nuovi elementi ‘serventi’ sono stati pensati come ‘dotazioni standard’ identiche per tutti gli alloggi. Sarà possibile rammodernare tutto lo Spaventa con un solo blocco cucina, due soli tipi differenti di bagno, una sola tipologia di scala per i duplex, un solo gruppo armadiature, elementi lignei, che organizzano lo spazio fluido dell’alloggio. Questi elementi sono stati tutti studiati come atti a facilitare l’aggregazione, compiendo in ciò una scelta che preferisce, alla creazione di nuovi spazi monofunzionali, un carattere di reciproca integrazione (carattere necessario soprattutto nei quartieri di edilizia sociale in cui la superficie di alloggio a disposizione di ogni abitante è forzatamente assai limitata), con nuclei specializzati (ad esempio i blocchi cucina) direttamente a contatto con spazi senza un preciso uso, altamente flessibili, trasformabili, adattabili alle differenze esigenze nello spazio e nel tempo.

Il quartiere Spaventa, Milano

GAIANI, Alessandro
2006

Abstract

Il progetto per nove edifici interni del Quartiere Spaventa a Milano nasce da un lungo e meditato iter progettuale che trae origine, nello stato attuale, dal concorso Europan 1993, in cui la committenza, ALER Milano, mette a bando l’area ponendo come finalità del progetto di concorso la ristrutturazione interna degli alloggi con recupero di sottotetti e cantine, l’inserimento degli ascensori nei collegamenti verticali, la creazione di una serie di parcheggi interni, il recupero dell’edificio collettivo ex-bagni, una serie di sistemazioni esterne. Il progetto è risultato vincitore del concorso Europan 1993 ‘A casa in città, urbanizzare i quartieri residenziali’. Il Programma di Sperimentazione definito in rapporto ai contenuti della ”Guida ai programmi di sperimentazione” approvata dal Comitato esecutivo del CER in data 27/2/97, riguarda i settori funzionale-dimensionale e tecnologico, con particolare riferimento alla formazione di: guide-criteri di progettazione, liste di requisiti; specifiche di prestazione; metodi di controllo e di verifica; dotazioni standard ‘blocchi funzionali’ e riguarda i 107 nuovi alloggi. L’idea è quella di sostituire ad una forma di ‘zoning’ orizzontale che separa le funzioni e le utenze planimetricamente, un ‘mix’ verticale che invece le integra (pur mantenendole limitate all’ interno di ambiti specifici) attorno ad un punto di aggregazione comune. I nuovi alloggi simplex e duplex poi sono stati pensati con la medesima logica di quelli esistenti, la matrice dell’ ossatura portante è stata usata come matrice della nuova ripartizione, la serie di tipologie semplici ottenuta interconnettendo stanze direttamente è stata articolata utilizzando gli elementi tecnologici che occorreva inserire per adeguare gli alloggi agli standard igienici e alle esigenze prestazionali attuali. Ad ogni piano prima dell’intervento erano presenti 4 alloggi, con il progetto 3, aumentando significativamente la superficie vivibile di ogni alloggio, per rendere più interessanti gli spazi interni. I nuovi elementi ‘serventi’ sono stati pensati come ‘dotazioni standard’ identiche per tutti gli alloggi. Sarà possibile rammodernare tutto lo Spaventa con un solo blocco cucina, due soli tipi differenti di bagno, una sola tipologia di scala per i duplex, un solo gruppo armadiature, elementi lignei, che organizzano lo spazio fluido dell’alloggio. Questi elementi sono stati tutti studiati come atti a facilitare l’aggregazione, compiendo in ciò una scelta che preferisce, alla creazione di nuovi spazi monofunzionali, un carattere di reciproca integrazione (carattere necessario soprattutto nei quartieri di edilizia sociale in cui la superficie di alloggio a disposizione di ogni abitante è forzatamente assai limitata), con nuclei specializzati (ad esempio i blocchi cucina) direttamente a contatto con spazi senza un preciso uso, altamente flessibili, trasformabili, adattabili alle differenze esigenze nello spazio e nel tempo.
2006
9788877945761
social housing; rigenerazione; trasformazione; mutazione; ristrutturazione
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