Il contributo concerne l’aggiornamento del commento agli articoli da 65 a 68 del Codice dell’ambiente (d.legisl. 3 aprile 2006, n. 152) concernenti la disciplina dei piani di bacino distrettuali focalizzando l’attenzione sugli interventi legislativi resisi necessari per prorogare le vecchie Autorità di bacino di cui alla l.18 maggio 1989, n. 183, nelle more della costituzione delle autorità di bacino distrettuali di cui all'art.63 del d.legisl. n. 152 del 2006 nonché della costituzione dei distretti idrografici di cui al Titolo II della Parte terza del d.legsil. n. 152 del 2006 e della eventuale revisione della relativa disciplina legislativa, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 2, dell'art. 63 del d. legisl. n. 152 del 2006, a tutt’oggi non emanato, e sul dibattito dottrinale, giurisprudenziale al riguardo. Vengono esaminati poi i contenuti, le finalità, il valore, gli ambiti spaziali di rilevanza, le misure di salvaguardia, la loro adozione e approvazione, i piani stralcio per la tutela del rischio idrogeologico e la procedura per la loro adozione, i piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico, alla luce dei più recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. Il contributo si estende al commento agli artt. 69-72 del Codice dell’ambiente concernenti gli strumenti attuativi dei piani di bacino (i programmi triennali di intervento, art.69), analizzandone le finalità, il procedimento di azione, la vigilanza, gli accordi di programma (art.70), le modalità di attuazione degli interventi (art.71), il finanziamento dei programmi di intervento (art.72), mettendo in evidenza gli aspetti di continuità e/o di discontinuità rispetto alla disciplina precedente, nonché aspetti di criticità alla luce dei più recenti orietantamenti dottrinali e giurisprudenziali.
Commentario breve al Codice dell’ambiente (D.legisl. 3 aprile 2006, n. 152)
MANSERVISI, Silvia
2012
Abstract
Il contributo concerne l’aggiornamento del commento agli articoli da 65 a 68 del Codice dell’ambiente (d.legisl. 3 aprile 2006, n. 152) concernenti la disciplina dei piani di bacino distrettuali focalizzando l’attenzione sugli interventi legislativi resisi necessari per prorogare le vecchie Autorità di bacino di cui alla l.18 maggio 1989, n. 183, nelle more della costituzione delle autorità di bacino distrettuali di cui all'art.63 del d.legisl. n. 152 del 2006 nonché della costituzione dei distretti idrografici di cui al Titolo II della Parte terza del d.legsil. n. 152 del 2006 e della eventuale revisione della relativa disciplina legislativa, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 2, dell'art. 63 del d. legisl. n. 152 del 2006, a tutt’oggi non emanato, e sul dibattito dottrinale, giurisprudenziale al riguardo. Vengono esaminati poi i contenuti, le finalità, il valore, gli ambiti spaziali di rilevanza, le misure di salvaguardia, la loro adozione e approvazione, i piani stralcio per la tutela del rischio idrogeologico e la procedura per la loro adozione, i piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico, alla luce dei più recenti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. Il contributo si estende al commento agli artt. 69-72 del Codice dell’ambiente concernenti gli strumenti attuativi dei piani di bacino (i programmi triennali di intervento, art.69), analizzandone le finalità, il procedimento di azione, la vigilanza, gli accordi di programma (art.70), le modalità di attuazione degli interventi (art.71), il finanziamento dei programmi di intervento (art.72), mettendo in evidenza gli aspetti di continuità e/o di discontinuità rispetto alla disciplina precedente, nonché aspetti di criticità alla luce dei più recenti orietantamenti dottrinali e giurisprudenziali.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.