La comunicazione presenta lo sviluppo di un nuovo sistema di inertizzazione di scarti industriali per declassarne la pericolosità, assicurandone così un più sicuro recupero. Oggetto di studio sono le scorie da termovalorizzazione RSU, tipicamente rifiuti speciali non pericolosi, il cui limitato recupero dipende essenzialmente dalla eccessiva lisciviazione di metalli pesanti e di sali solubili, nella fattispecie Cl- e F-. La tecnica elettrochimica descritta agisce contemporaneamente su diverse tipologie di inquinanti, sfruttando il campo elettrico come agente di “lavaggio” per i sali solubili (cloruri), così come “mezzo di trasporto” degli anioni fosfato, usati come agenti inertizzanti. Verrà altresì descritta una serie di prove condotte presso l’Istituto Giordano, con un reattore elettrochimico capace di trattare 15 kg di cenere, variando la tensione tra 2 e 2.4 V/cm, somministrando circa l’1% in peso di acido fosforico e fissando la durata del processo a 24 ore. Al fine di valutare la detossificazione delle scorie, si è usato il test di cessione UNI EN 12457-2, applicato a campioni di cenere prima e dopo il trattamento. Al termine dei test, si sono riscontrate importanti migliorie, con riduzioni della lisciviazione superiori al 90 % per Pb, F- e Ba e Cu e dell’80 % per i cloruri.

Stabilizzazione elettrocinetica per il recupero di scarti industriali contaminati da sali e metalli pesanti

FERRO, Sergio;DE BATTISTI, Achille
2008

Abstract

La comunicazione presenta lo sviluppo di un nuovo sistema di inertizzazione di scarti industriali per declassarne la pericolosità, assicurandone così un più sicuro recupero. Oggetto di studio sono le scorie da termovalorizzazione RSU, tipicamente rifiuti speciali non pericolosi, il cui limitato recupero dipende essenzialmente dalla eccessiva lisciviazione di metalli pesanti e di sali solubili, nella fattispecie Cl- e F-. La tecnica elettrochimica descritta agisce contemporaneamente su diverse tipologie di inquinanti, sfruttando il campo elettrico come agente di “lavaggio” per i sali solubili (cloruri), così come “mezzo di trasporto” degli anioni fosfato, usati come agenti inertizzanti. Verrà altresì descritta una serie di prove condotte presso l’Istituto Giordano, con un reattore elettrochimico capace di trattare 15 kg di cenere, variando la tensione tra 2 e 2.4 V/cm, somministrando circa l’1% in peso di acido fosforico e fissando la durata del processo a 24 ore. Al fine di valutare la detossificazione delle scorie, si è usato il test di cessione UNI EN 12457-2, applicato a campioni di cenere prima e dopo il trattamento. Al termine dei test, si sono riscontrate importanti migliorie, con riduzioni della lisciviazione superiori al 90 % per Pb, F- e Ba e Cu e dell’80 % per i cloruri.
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