Nel saggio ci si interroga sul ruolo che le materie plastiche rinforzate stanno conquistando nel settore delle costruzioni negli ultimissimi anni, riconducendo il discorso sui compositi in un percorso comune all'interno della ricerca progettuale dell'architettura contemporanea. Nella prima parte del lavoro si tratta del rapporto tra morfologia e struttura portante, delineando nella tendenza alla progressiva smaterializzazione il risultato di un lento processo che si è concluso nel secolo passato, in cui si innesta il contributo offerto da elementi costruttivi in compositi fibrorinforzati. Le materie plastiche rinforzate con fibre, infatti, sono leggere e assumono molteplici colorazioni; possono persino diventare traslucide e farsi attraversare dalla luce. Nel testo di riflette sul percorso di sperimentazione che vede i compositi svincolarsi da elementi strutturali realizzati con altri materiali per rendere possibile anche il passaggio graduale dall'opacità alla trasparenza, dovendo giungere però a configurare strutture scatolari ad elevato momento di inerzia, in cui forma e struttura tornano a dovere costituire un insieme inscindibile. Si ragiona inoltre sulla smaterializzazione effettivamente ottenuta nell'ambito delle facciate leggere, evidenziando, però, che le opportunità di ottimizzazione economica e prestazionale offerte in queste applicazioni sono strettamente dipendenti dall'avvio di innovazioni anche di tipo progettuale, e segnatamente all'interno della progettazione tecnologica, richiedendo l’acquisizione di una metodologia di lavoro fortemente strutturata criticamente. Riguardo a questo, nel testo si conferma un criterio-guida della progettazione con i compositi fibrorinforzati, in base al quale l'impiego di semilavorati realizzati con tali materiali non significa semplicemente utilizzare prodotti innovativi da sostituire a quelli di impiego corrente per ottenere una maggiore efficienza relativamente ad alcune prestazioni specifiche, ma rende invece necessario sviluppare approcci al progetto che tengano conto dei vari aspetti tecnico-operativi che concorrono alla realizzazione di opere coerenti con i contesti, nella direzione di una maggiore capacità di risposta ad esigenze di qualità diffusa - rispetto dell'ambiente, attuato con minore utilizzo di materia ed energia, riciclabilità ecc. Nella seconda parte del lavoro sono documentati alcuni interventi realizzati in diversi Paesi in ambito europeo con l'impego di un sistema modulare di pannelli piani e ondulati, prodotto da Swissfiber. Con tali elementi si costruiscono facciate appese aerate, si realizzano finiture di vani finestra, si formano elementi di chiusura orizzontale o verticale: i pannelli del sistema sono integrabili con strutture formate con tutti i tipi di materiali: legno, acciaio, calcestruzzo o FPR. Gli esempi illustrati dimostrano che prodotti industriali in composito possono essere utilizzati in diverse tipologie di costruzioni, destinate a contesti urbani o a siti naturali. Il saggio apre una finestra su un ambito di innovazione tecnologica. Stimola ulteriori approfondimenti di ricerca attorno agli sviluppi che si possono ottenere con l'impiego dei compositi fibrorinforzati nell'architettura contemporanea.
Colorata e leggera - Architettura in materie plastiche rinforzate con fibre
TONI, Michela Maria
2012
Abstract
Nel saggio ci si interroga sul ruolo che le materie plastiche rinforzate stanno conquistando nel settore delle costruzioni negli ultimissimi anni, riconducendo il discorso sui compositi in un percorso comune all'interno della ricerca progettuale dell'architettura contemporanea. Nella prima parte del lavoro si tratta del rapporto tra morfologia e struttura portante, delineando nella tendenza alla progressiva smaterializzazione il risultato di un lento processo che si è concluso nel secolo passato, in cui si innesta il contributo offerto da elementi costruttivi in compositi fibrorinforzati. Le materie plastiche rinforzate con fibre, infatti, sono leggere e assumono molteplici colorazioni; possono persino diventare traslucide e farsi attraversare dalla luce. Nel testo di riflette sul percorso di sperimentazione che vede i compositi svincolarsi da elementi strutturali realizzati con altri materiali per rendere possibile anche il passaggio graduale dall'opacità alla trasparenza, dovendo giungere però a configurare strutture scatolari ad elevato momento di inerzia, in cui forma e struttura tornano a dovere costituire un insieme inscindibile. Si ragiona inoltre sulla smaterializzazione effettivamente ottenuta nell'ambito delle facciate leggere, evidenziando, però, che le opportunità di ottimizzazione economica e prestazionale offerte in queste applicazioni sono strettamente dipendenti dall'avvio di innovazioni anche di tipo progettuale, e segnatamente all'interno della progettazione tecnologica, richiedendo l’acquisizione di una metodologia di lavoro fortemente strutturata criticamente. Riguardo a questo, nel testo si conferma un criterio-guida della progettazione con i compositi fibrorinforzati, in base al quale l'impiego di semilavorati realizzati con tali materiali non significa semplicemente utilizzare prodotti innovativi da sostituire a quelli di impiego corrente per ottenere una maggiore efficienza relativamente ad alcune prestazioni specifiche, ma rende invece necessario sviluppare approcci al progetto che tengano conto dei vari aspetti tecnico-operativi che concorrono alla realizzazione di opere coerenti con i contesti, nella direzione di una maggiore capacità di risposta ad esigenze di qualità diffusa - rispetto dell'ambiente, attuato con minore utilizzo di materia ed energia, riciclabilità ecc. Nella seconda parte del lavoro sono documentati alcuni interventi realizzati in diversi Paesi in ambito europeo con l'impego di un sistema modulare di pannelli piani e ondulati, prodotto da Swissfiber. Con tali elementi si costruiscono facciate appese aerate, si realizzano finiture di vani finestra, si formano elementi di chiusura orizzontale o verticale: i pannelli del sistema sono integrabili con strutture formate con tutti i tipi di materiali: legno, acciaio, calcestruzzo o FPR. Gli esempi illustrati dimostrano che prodotti industriali in composito possono essere utilizzati in diverse tipologie di costruzioni, destinate a contesti urbani o a siti naturali. Il saggio apre una finestra su un ambito di innovazione tecnologica. Stimola ulteriori approfondimenti di ricerca attorno agli sviluppi che si possono ottenere con l'impiego dei compositi fibrorinforzati nell'architettura contemporanea.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.