L'Ayurveda, medicina tradizionale indiana, è oggi riconosciuta dall'UE tra le medicine non convenzionali e annovera più di 7000 piante utilizzate a scopo terapeutico in complesse formulazioni scarsamente indagate sotto il profilo chimico e di bioattività1. Su questi presupposti e nell'ambito di una progettualità di più ampio respiro (PRIN2009: 2009LR9YLF) che coinvolge Unità di Ricerca di Ferrara, Parma e Cosenza, è iniziato uno studio di approfondimento fitochimico e funzionale di droghe ayurvediche. In particolare, vengono qui riportati i primi riscontri riguardo alle preparazioni tradizionali di Hemidesmus indicus R.Br. (Ranunculaceae; radici) e Azadirachta indica A. (Meliaceae; foglie), i cui decotti da droghe polverizzate ottenute da un circuito commerciale qualificato sono stati valutati con analisi NMR, GC-MS, HPLC-DAD/ELSD, HPTLC e spettrofotometriche finalizzate sia ad un fingerprinting del fitocomplesso, sia alla caratterizzazione di singole frazioni e composti. L'analisi del decotto di H. indicus ha evidenziato una frazione zuccherina preponderante, la presenza di polifenoli totali (11.6±0.6%), proantocianidine totali (0.62±0.04%), flavonoidi totali (2.19±0.20%); una frazione organica ottenuta con soxhlet è risultata ricca in 3-idrossi-4-metossibenzaldeide e 2-idrossi-4-metossibenzaldeide. Le analisi su A. indica hanno evidenziato, oltre ad una importante frazione zuccherina, polifenoli totali (9.99±1.9%), proantocianidine totali (minori del 0.3%), flavonoidi totali (2.22±0.13%). Si sono inoltre svolti diversi saggi di bioattività (efficacia e sicurezza) seguendo, in parte, le numerose indicazioni etnomediche. Con S. cerevisiae D7 sembra emergere una interessante capacità mutageno protettiva da parte di A. indica; il saggio di screening Trombin Generation assay ha mostrato una sensibile attività sui processi coagulativi per H. indicus. L'attività antimicrobica (Disk diffusion assay; TLC-bioautografica) è risultata efficace per A. indica soprattutto verso Gram+. L'attività antiossidante (DPPH e ABTS) ha evidenziato la maggiore efficacia di H. indicus come fitocomplesso (IC50-DPPH=82.26μg/ml; IC50-ABTS=29.40μg/ml) rispetto ad A. indica (IC50-DPPH=219.55μg/ml; IC50-ABTS=36.03μg/ml). A. indica, infine, ha evidenziato una potenziale attività antinfiammatoria in modello cellulare IB31 (fibrosi cistica) riducendo del 50% i livelli di mRNA IL-8 già a concentrazioni pari all’IC25 rispetto a H. indicus (IC50). Ulteriori approfondimenti sono in corso al fine di puntualizzare e completare i dati sin qui raccolti sia sul piano fitochimico, confrontando la composizione della preparazione rispetto ad estratti idroalcolici della droga secca, sia dell'efficacia funzionale puntualizzando i composti più attivi e ampliando l'orizzonte d'efficacia e sicurezza sin qui prodotto.
CARATTERIZZAZIONE CHIMICA E BIOATTIVITÀ DI PREPARAZIONI TRADIZIONALI DI DROGHE AYURVEDICHE: HEMIDESMUS INDICUS E AZADIRACHTA INDICA
TACCHINI, Massimo;GRANDINI, Alessandro;MAIETTI, Silvia;ROSSI, Damiano;BORGATTI, Monica;GAMBARI, Roberto;POLI, Ferruccio;GUERRINI, Alessandra;SACCHETTI, Gianni
2012
Abstract
L'Ayurveda, medicina tradizionale indiana, è oggi riconosciuta dall'UE tra le medicine non convenzionali e annovera più di 7000 piante utilizzate a scopo terapeutico in complesse formulazioni scarsamente indagate sotto il profilo chimico e di bioattività1. Su questi presupposti e nell'ambito di una progettualità di più ampio respiro (PRIN2009: 2009LR9YLF) che coinvolge Unità di Ricerca di Ferrara, Parma e Cosenza, è iniziato uno studio di approfondimento fitochimico e funzionale di droghe ayurvediche. In particolare, vengono qui riportati i primi riscontri riguardo alle preparazioni tradizionali di Hemidesmus indicus R.Br. (Ranunculaceae; radici) e Azadirachta indica A. (Meliaceae; foglie), i cui decotti da droghe polverizzate ottenute da un circuito commerciale qualificato sono stati valutati con analisi NMR, GC-MS, HPLC-DAD/ELSD, HPTLC e spettrofotometriche finalizzate sia ad un fingerprinting del fitocomplesso, sia alla caratterizzazione di singole frazioni e composti. L'analisi del decotto di H. indicus ha evidenziato una frazione zuccherina preponderante, la presenza di polifenoli totali (11.6±0.6%), proantocianidine totali (0.62±0.04%), flavonoidi totali (2.19±0.20%); una frazione organica ottenuta con soxhlet è risultata ricca in 3-idrossi-4-metossibenzaldeide e 2-idrossi-4-metossibenzaldeide. Le analisi su A. indica hanno evidenziato, oltre ad una importante frazione zuccherina, polifenoli totali (9.99±1.9%), proantocianidine totali (minori del 0.3%), flavonoidi totali (2.22±0.13%). Si sono inoltre svolti diversi saggi di bioattività (efficacia e sicurezza) seguendo, in parte, le numerose indicazioni etnomediche. Con S. cerevisiae D7 sembra emergere una interessante capacità mutageno protettiva da parte di A. indica; il saggio di screening Trombin Generation assay ha mostrato una sensibile attività sui processi coagulativi per H. indicus. L'attività antimicrobica (Disk diffusion assay; TLC-bioautografica) è risultata efficace per A. indica soprattutto verso Gram+. L'attività antiossidante (DPPH e ABTS) ha evidenziato la maggiore efficacia di H. indicus come fitocomplesso (IC50-DPPH=82.26μg/ml; IC50-ABTS=29.40μg/ml) rispetto ad A. indica (IC50-DPPH=219.55μg/ml; IC50-ABTS=36.03μg/ml). A. indica, infine, ha evidenziato una potenziale attività antinfiammatoria in modello cellulare IB31 (fibrosi cistica) riducendo del 50% i livelli di mRNA IL-8 già a concentrazioni pari all’IC25 rispetto a H. indicus (IC50). Ulteriori approfondimenti sono in corso al fine di puntualizzare e completare i dati sin qui raccolti sia sul piano fitochimico, confrontando la composizione della preparazione rispetto ad estratti idroalcolici della droga secca, sia dell'efficacia funzionale puntualizzando i composti più attivi e ampliando l'orizzonte d'efficacia e sicurezza sin qui prodotto.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.