La corrispondenza di Gianfancesco Malfatti (1731-1807) rappresenta un documento di primaria importanza per la storia delle matematiche e più in generale della cultura in Italia nella seconda metà del Settecento. Il Malfatti, che fu tra i matematici più originali del suo tempo, visse per quasi tutta la sua vita a Ferrara, una città che, quantunque in una posizione geografica non periferica e sede di un'antica università, riformata nel 1771, non gli consentiva scambi al suo livello scientifico: questi venivano perciò affidati ad una vasta rete di corrispondenti che la perdita quasi totale delle carte malfattiane, disperse dai suoi eredi, non ci consente di individuare completamente. Le lettere del Malfatti, conservate in varie biblioteche e disponibili alla consultazione degli studiosi, già costituiscono un documento significativo; tra esse, i gruppi più importanti sono: quelle ad Antonio Maria Lorgna della Biblioteca Coimunale di Verona pubblicate da Boncompagni nell'Ottocento, quelle a Sebastiano Canterzani della Biblioteca Universitaria di Bologna, date recentemente alle stampe, e quelle ancora inedite a Giordano Riccati, custodite nella Biblioteca Comunale di Udine. Irrimediabilmente perduto, per la dispersione avvenuta all'atto della soppressione della Compagnia di Gesù, è il carteggio con Vincenzo Riccati, del quale qualche resto è ancora presso privati; altre lettere si trovano tra le collezioni di autografi del secolo scorso, dato che Malfatti era personaggio celebre anche fuori dei confini nazionali. In questo lavoro si vogliono dimostrare l'attualità delle ricerche di Malfatti e l'ampiezza dei suoi interessi culturali, quali emergono dalla corrispondenza a noi nota con alcuni dei più interessanti studiosi bolognesi della seconda metà del Settecento: Sebastiano Canterzani, Alfonso Bonfioli Malvezzi e Gregorio Casali Bentivoglio Paleotti. Per i primi due si fa riferimento a materiale già pubblicato o in corso di stampa, mentre la corrispondenza con Casali è ancora inedita e viene publicata in appendice, insieme ad una lettera di ringraziamento per la nomina all'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. Una seconda appendice è dedicata ad una ricostruzione del quadro cronologico dell'intera corrispondenza del Malfatti.
Gianfrancesco Malfatti e i suoi corrispondenti bolognesi, con un quadro cronologico della corrispondenza del Malfatti
BORGATO, Maria Teresa
1989
Abstract
La corrispondenza di Gianfancesco Malfatti (1731-1807) rappresenta un documento di primaria importanza per la storia delle matematiche e più in generale della cultura in Italia nella seconda metà del Settecento. Il Malfatti, che fu tra i matematici più originali del suo tempo, visse per quasi tutta la sua vita a Ferrara, una città che, quantunque in una posizione geografica non periferica e sede di un'antica università, riformata nel 1771, non gli consentiva scambi al suo livello scientifico: questi venivano perciò affidati ad una vasta rete di corrispondenti che la perdita quasi totale delle carte malfattiane, disperse dai suoi eredi, non ci consente di individuare completamente. Le lettere del Malfatti, conservate in varie biblioteche e disponibili alla consultazione degli studiosi, già costituiscono un documento significativo; tra esse, i gruppi più importanti sono: quelle ad Antonio Maria Lorgna della Biblioteca Coimunale di Verona pubblicate da Boncompagni nell'Ottocento, quelle a Sebastiano Canterzani della Biblioteca Universitaria di Bologna, date recentemente alle stampe, e quelle ancora inedite a Giordano Riccati, custodite nella Biblioteca Comunale di Udine. Irrimediabilmente perduto, per la dispersione avvenuta all'atto della soppressione della Compagnia di Gesù, è il carteggio con Vincenzo Riccati, del quale qualche resto è ancora presso privati; altre lettere si trovano tra le collezioni di autografi del secolo scorso, dato che Malfatti era personaggio celebre anche fuori dei confini nazionali. In questo lavoro si vogliono dimostrare l'attualità delle ricerche di Malfatti e l'ampiezza dei suoi interessi culturali, quali emergono dalla corrispondenza a noi nota con alcuni dei più interessanti studiosi bolognesi della seconda metà del Settecento: Sebastiano Canterzani, Alfonso Bonfioli Malvezzi e Gregorio Casali Bentivoglio Paleotti. Per i primi due si fa riferimento a materiale già pubblicato o in corso di stampa, mentre la corrispondenza con Casali è ancora inedita e viene publicata in appendice, insieme ad una lettera di ringraziamento per la nomina all'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. Una seconda appendice è dedicata ad una ricostruzione del quadro cronologico dell'intera corrispondenza del Malfatti.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.