Il Riparo Mezzena (Monti Lessini, Verona), che ha restituito fossili di neandertaliani associati ad abbondanti manufatti e resti di fauna, fa parte di un progetto dedicato ai “Fossili umani del veronese” coordinato da L. Longo (Giunti et al., 2008). Dai resti umani è stato estratto il collagene per analisi relative al DNA antico (Caramelli et al., 2006; Lalueza et al., 2007) e per le datazioni radiomatriche che hanno fornito un’età riferibile a 35,5 kyr BP (Boaretto et al., in progress). Sono state studiate le faune per l’inquadramento paleoambientale, biocronologico e per la loro importanza nella gestione delle risorse alimentari (Parere et al., in progress). Lo studio dell’industria litica dello strato III (Giunti & Longo, 2008) ha evidenziato una struttura tipologica tipica del Paleolitico Medio nella quale va sottolineata la presenza anche di elementi di “tipo aurignacoide”. Riparo Mezzena si trova a pochi km di distanza da grotta di Fumane e da Riparo Tagliente, due siti che hanno restituito cospicue evidenze della frequentazione antropica durante il Paleolitico Medio e le prime fasi del Paleolitico Superiore. Di recente nei livelli A4-A3 di Fumane sono stati identificati alcuni elementi tipologici che potrebbero essere collegabili all’Uluzziano (Peresani, 2008) la cui datazione viene ritenuta dall’autore compatibile con quella di Castelcivita, circa 34-33 kyr BP (Gambassini, 1997). Sempre a Fumane è attestata la presenza di contesti culturali aurignaziani con datazioni comprese tra 36 e 31 kyr BP, attribuiti a Homo sapiens moderno. Pur con la cautela per la revisione in atto delle datazioni dell’OIS 3 (Anikovich et al., 2007; Higham et al., 2006) che arretrerebbero l’inizio del Paleolitico Superiore a più di 40 kyr BP, si pone un problema di ampio respiro che coinvolge tutta la penisola italiana (Ronchitelli et al. 2009). Nei Monti Lessini l’assenza di interstratificazione e la difficoltà interpretativa posta dalle date che, a Fumane, non coinvolge solamente la difficile relazione tra cronologia proposta e posizione stratigrafica ma comprende anche il tema, recentemente proposto, di ipotetici strati uluzziani (A3 e A4), sottostanti il livello A2 (Protoaurignaziano), ci portano ad ipotizzare che in Italia settentrionale il processo di innovazione intrapreso dall’uomo di Neanderthal, la cui massima espressione si concretizza nell’Uluzziano, sia il frutto di un percorso individuale e non condizionato. In questo scenario la presenza di neandertaliani a Mezzena e di una produzione litica tipica del Paleolitico medio associata ad elementi tipologici di tipo “Aurignaziano” - elementi leptolitici quali bulini diedri, grattatoi a muso e carenati, punte a dorso insieme ai geometrici semilunari e al cambiamento dell’organizzazione tecnologica – potrebbero rappresentare l’inizio di tale processo innovativo. L’introduzione di questi caratteri tipologici a Riparo Mezzena sono propri del Neandertal e non si assisterebbe quindi a fenomeni di acculturazione, sebbene vada approfondita l’ipotesi di una possibile coesistenza tra gli ultimi neandertaliani e i primi uomini anatomicamente moderni per meglio comprendere la relazione tra aspetti culturali che diventeranno caratteristici nella successiva produzione del Paleolitico Superiore.

Gli ultimi neandertaliani: sintesi dei recenti studi su Riparo Mezzena (VR).

SALA, Benedetto;THUN HOHENSTEIN, Ursula
2009

Abstract

Il Riparo Mezzena (Monti Lessini, Verona), che ha restituito fossili di neandertaliani associati ad abbondanti manufatti e resti di fauna, fa parte di un progetto dedicato ai “Fossili umani del veronese” coordinato da L. Longo (Giunti et al., 2008). Dai resti umani è stato estratto il collagene per analisi relative al DNA antico (Caramelli et al., 2006; Lalueza et al., 2007) e per le datazioni radiomatriche che hanno fornito un’età riferibile a 35,5 kyr BP (Boaretto et al., in progress). Sono state studiate le faune per l’inquadramento paleoambientale, biocronologico e per la loro importanza nella gestione delle risorse alimentari (Parere et al., in progress). Lo studio dell’industria litica dello strato III (Giunti & Longo, 2008) ha evidenziato una struttura tipologica tipica del Paleolitico Medio nella quale va sottolineata la presenza anche di elementi di “tipo aurignacoide”. Riparo Mezzena si trova a pochi km di distanza da grotta di Fumane e da Riparo Tagliente, due siti che hanno restituito cospicue evidenze della frequentazione antropica durante il Paleolitico Medio e le prime fasi del Paleolitico Superiore. Di recente nei livelli A4-A3 di Fumane sono stati identificati alcuni elementi tipologici che potrebbero essere collegabili all’Uluzziano (Peresani, 2008) la cui datazione viene ritenuta dall’autore compatibile con quella di Castelcivita, circa 34-33 kyr BP (Gambassini, 1997). Sempre a Fumane è attestata la presenza di contesti culturali aurignaziani con datazioni comprese tra 36 e 31 kyr BP, attribuiti a Homo sapiens moderno. Pur con la cautela per la revisione in atto delle datazioni dell’OIS 3 (Anikovich et al., 2007; Higham et al., 2006) che arretrerebbero l’inizio del Paleolitico Superiore a più di 40 kyr BP, si pone un problema di ampio respiro che coinvolge tutta la penisola italiana (Ronchitelli et al. 2009). Nei Monti Lessini l’assenza di interstratificazione e la difficoltà interpretativa posta dalle date che, a Fumane, non coinvolge solamente la difficile relazione tra cronologia proposta e posizione stratigrafica ma comprende anche il tema, recentemente proposto, di ipotetici strati uluzziani (A3 e A4), sottostanti il livello A2 (Protoaurignaziano), ci portano ad ipotizzare che in Italia settentrionale il processo di innovazione intrapreso dall’uomo di Neanderthal, la cui massima espressione si concretizza nell’Uluzziano, sia il frutto di un percorso individuale e non condizionato. In questo scenario la presenza di neandertaliani a Mezzena e di una produzione litica tipica del Paleolitico medio associata ad elementi tipologici di tipo “Aurignaziano” - elementi leptolitici quali bulini diedri, grattatoi a muso e carenati, punte a dorso insieme ai geometrici semilunari e al cambiamento dell’organizzazione tecnologica – potrebbero rappresentare l’inizio di tale processo innovativo. L’introduzione di questi caratteri tipologici a Riparo Mezzena sono propri del Neandertal e non si assisterebbe quindi a fenomeni di acculturazione, sebbene vada approfondita l’ipotesi di una possibile coesistenza tra gli ultimi neandertaliani e i primi uomini anatomicamente moderni per meglio comprendere la relazione tra aspetti culturali che diventeranno caratteristici nella successiva produzione del Paleolitico Superiore.
2009
9788854826953
Ultimi Neandertaliani; Lessini; Musteriano; OIS 3
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