La discussione sulla famiglia e sulla genitorialità, o meglio, sulle differenti forme di famiglia e sulle diverse modalità di coniugazione della funzione genitoriale (Bastianoni, Taurino, 2007), si configura oggi più che mai come una questione di straordinaria attualità. Se poi, all’interno di tale ambito concettuale, si inserisce in modo più specifico il discorso inerente l’omogenitorialità (da ipotizzare come una delle variegate possibilità di esercizio della funzione genitoriale), il discorso relativo ai modelli familiari/genitoriali diviene alquanto complesso. L’orientamento culturale ancora prevalente in Italia rimanda a concezioni pregiudizievoli, eterosessiste, omofobiche, ancorate a vecchi modelli di analisi dei contesti familiari, non riconosciuti come il prodotto di un processo di costruzione sociale (Barbagli, 1984), ma ritenute invece esistenti in senso oggettivamente univoco/unimodale. Sono ancora limitate alla discussione teorica e di pochi l’impiego di categorie e costrutti in grado di spiegare, analizzare, descrivere la possibile multiformità e multiprocessualità dinamica delle configurazioni familiari (Fruggeri, 1998, 2007) mentre sempre più urgente risulta co-costruire con genitori ed educatori una orientamento culturale che faccia del pluralismo e del rispetto delle singole soggettività l’asse portante dell’investimento educativo. A partire da queste considerazioni in questo lavoro viene documentato un percorso di ricerca intrapreso dall’Università di Ferrara in collaborazione con il Centro delle Famiglie di Ferrara, che ha coinvolto un gruppo di genitori a diverso orientamento sessuale ed un gruppo di educatori dei servizi per l’Infanzia in due diversi percorsi di discussione tematica articolati sul tema della genitorialità indagando nello specifico rappresentazioni e vissuti inerenti le funzioni genitoriali e il rapporto tra funzioni genitoriali ed orientamento sessuale allo scopo di identificare i modelli culturali relativi alla genitorialità condivisi/non condivisi da genitori etero, omo e da educatori dei servizi per l’Infanzia. Sono stati coinvolti due piccoli gruppi di partecipanti per un totale di circa 20/24soggetti di entrambi i sessi (10/12 genitori e 10/12 educatori), che sono invitati a partecipare a 3 incontri di focus group con lo scopo dichiarato di apportare il proprio personale contributo e opinione, quali genitori ed educatori, su questi temi. Dal punto di vista metodologico i focus hanno avuto ciascuno una durata media di circa 90 circa, sono stati condotti con modalità non direttiva da un conduttore e da un osservatore partecipante. I soggetti sono stati liberi di organizzare la propria produzione discorsiva in relazione agli imput posti dai moderatori. Rispetto alla formulazione delle domande è stato utilizzato il metodo del topic guide (Krueger, 1998a), utilizzando una scaletta di punti/argomenti per aprire la fase esplorativa del lavoro.

Contrastare l’omofobia per sostenere le nuove forme di genitorialità

TAURINO, Alessandro;BASTIANONI, Paola;
2011

Abstract

La discussione sulla famiglia e sulla genitorialità, o meglio, sulle differenti forme di famiglia e sulle diverse modalità di coniugazione della funzione genitoriale (Bastianoni, Taurino, 2007), si configura oggi più che mai come una questione di straordinaria attualità. Se poi, all’interno di tale ambito concettuale, si inserisce in modo più specifico il discorso inerente l’omogenitorialità (da ipotizzare come una delle variegate possibilità di esercizio della funzione genitoriale), il discorso relativo ai modelli familiari/genitoriali diviene alquanto complesso. L’orientamento culturale ancora prevalente in Italia rimanda a concezioni pregiudizievoli, eterosessiste, omofobiche, ancorate a vecchi modelli di analisi dei contesti familiari, non riconosciuti come il prodotto di un processo di costruzione sociale (Barbagli, 1984), ma ritenute invece esistenti in senso oggettivamente univoco/unimodale. Sono ancora limitate alla discussione teorica e di pochi l’impiego di categorie e costrutti in grado di spiegare, analizzare, descrivere la possibile multiformità e multiprocessualità dinamica delle configurazioni familiari (Fruggeri, 1998, 2007) mentre sempre più urgente risulta co-costruire con genitori ed educatori una orientamento culturale che faccia del pluralismo e del rispetto delle singole soggettività l’asse portante dell’investimento educativo. A partire da queste considerazioni in questo lavoro viene documentato un percorso di ricerca intrapreso dall’Università di Ferrara in collaborazione con il Centro delle Famiglie di Ferrara, che ha coinvolto un gruppo di genitori a diverso orientamento sessuale ed un gruppo di educatori dei servizi per l’Infanzia in due diversi percorsi di discussione tematica articolati sul tema della genitorialità indagando nello specifico rappresentazioni e vissuti inerenti le funzioni genitoriali e il rapporto tra funzioni genitoriali ed orientamento sessuale allo scopo di identificare i modelli culturali relativi alla genitorialità condivisi/non condivisi da genitori etero, omo e da educatori dei servizi per l’Infanzia. Sono stati coinvolti due piccoli gruppi di partecipanti per un totale di circa 20/24soggetti di entrambi i sessi (10/12 genitori e 10/12 educatori), che sono invitati a partecipare a 3 incontri di focus group con lo scopo dichiarato di apportare il proprio personale contributo e opinione, quali genitori ed educatori, su questi temi. Dal punto di vista metodologico i focus hanno avuto ciascuno una durata media di circa 90 circa, sono stati condotti con modalità non direttiva da un conduttore e da un osservatore partecipante. I soggetti sono stati liberi di organizzare la propria produzione discorsiva in relazione agli imput posti dai moderatori. Rispetto alla formulazione delle domande è stato utilizzato il metodo del topic guide (Krueger, 1998a), utilizzando una scaletta di punti/argomenti per aprire la fase esplorativa del lavoro.
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