Il presente studio propone l’analisi della macchina liturgica dell’Oratorio dell’Annunziata in Ravello interpretandone, secondo tagli diacronici e sincronici, i processi materici che concorrono alla definizione mistica dell’impianto figurativo, e dalla quale è stato possibile mutuare i principi critici del procedere conservativo volto alla sua reintegrazione. Proprio negli apparati lignei, la pelle liturgica dell’Oratorio rappresenta l’epifania di quel laborioso sapere tecnico che si invera in infissi, intempiature e ancone d’altare attraverso i segni del lavoro e del sapere stesso della cultura materiale di cui è espressione. Riconosciute a queste tracce, ed alla materia che ne sostanzia la figuratività, il valore testimoniale, nel senso di storia operante, l’approccio metodologico ha fatto ricorso allo studio degli elevati secondo gli strumenti propri dell'architetto che vedono nel rilievo ed analisi dello stato di fatto quel momento conoscitivo, in forza del quale predisporre la campagna diagnostica. Inoltre, la scelta di confermare metodologicamente la lettura degli elevati, propria della disciplina della conservazione dei beni architettonici, ha consentito di individuare le regole costruttive degli apparati lignei (intese come rapporti funzionali tra gli elementi), riconducibili alle principali fasi del processo di sedimentazione storica della fabbrica. Il riconoscimento dei legami tra concezione costruttiva dell’organismo, nei suoi aspetti morfologici, geometrici e materici, e la soluzione del ruolo svolto, sia esso il completare la chiusura di un passaggio o il definire la macchina liturgica dell’altare, ha consentito di individuare i criteri direttivi del processo conservativo. In fine, valutate le cause dei fenomeni di degrado e definite la complessità di regole e relazioni degli elementi con la fabbrica, si è proceduto a comporre il quadro delle lavorazioni da eseguire.

La reintegrazione degli apparati lignei e la macchina liturgica dell’oratorio dell’Annunziata in Ravello.

MONTUORI, Manlio
2009

Abstract

Il presente studio propone l’analisi della macchina liturgica dell’Oratorio dell’Annunziata in Ravello interpretandone, secondo tagli diacronici e sincronici, i processi materici che concorrono alla definizione mistica dell’impianto figurativo, e dalla quale è stato possibile mutuare i principi critici del procedere conservativo volto alla sua reintegrazione. Proprio negli apparati lignei, la pelle liturgica dell’Oratorio rappresenta l’epifania di quel laborioso sapere tecnico che si invera in infissi, intempiature e ancone d’altare attraverso i segni del lavoro e del sapere stesso della cultura materiale di cui è espressione. Riconosciute a queste tracce, ed alla materia che ne sostanzia la figuratività, il valore testimoniale, nel senso di storia operante, l’approccio metodologico ha fatto ricorso allo studio degli elevati secondo gli strumenti propri dell'architetto che vedono nel rilievo ed analisi dello stato di fatto quel momento conoscitivo, in forza del quale predisporre la campagna diagnostica. Inoltre, la scelta di confermare metodologicamente la lettura degli elevati, propria della disciplina della conservazione dei beni architettonici, ha consentito di individuare le regole costruttive degli apparati lignei (intese come rapporti funzionali tra gli elementi), riconducibili alle principali fasi del processo di sedimentazione storica della fabbrica. Il riconoscimento dei legami tra concezione costruttiva dell’organismo, nei suoi aspetti morfologici, geometrici e materici, e la soluzione del ruolo svolto, sia esso il completare la chiusura di un passaggio o il definire la macchina liturgica dell’altare, ha consentito di individuare i criteri direttivi del processo conservativo. In fine, valutate le cause dei fenomeni di degrado e definite la complessità di regole e relazioni degli elementi con la fabbrica, si è proceduto a comporre il quadro delle lavorazioni da eseguire.
2009
9788895409139
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