In un contesto culturale che trova soprattutto nelle grandi città e nello sviluppo delle località termali e balneari il luogo prediletto di diffusione del nuovo stile, Ferrara dimostra come il Liberty possa comunque trovare proficua e fertile applicazione anche in una città di provincia, solo apparentemente ai margini della cultura architettonica del tempo. All’iniziale, indispensabile, inquadramento del Liberty ferrarese, seguirà un approfondimento sui materiali, con particolare attenzione ai cementi decorativi e alle pietre artificiali, individuando inoltre gli attuali problemi di degrado e le indispensabili procedure e modalità per una corretta conservazione dell’aspetto decorativo e architettonico. Una recente ricerca, svolta in collaborazione tra il Dipartimento di Architettura di Ferrara e il Comune di Ferrara, mostra inoltre come la salvaguardia dell’architettura Liberty, ma più in generale dell’architettura del Novecento, possa essere attuata attraverso l’integrazione e l’aggiornamento della normativa urbanistica e dei nuovi strumenti di pianificazione, che vanno sostituendo i vecchi piani regolatori: le architetture di periodo Liberty (insieme a numerose altre del XX secolo) sono state indicate tra gli edifici degni di salvaguardia.
Intervento su invito: "Ferrara tra Liberty e Neo-Estense. Esperienze di conservazione e salvaguardia", nell'ambito del Convegno Internazionale di Studi "Le regine del Liberty: le città termali d’Europa e i percorsi della cultura tra ‘800 e ‘900", Salsomaggiore Terme (PR), 23-24 aprile 2009
ROCCHI, Luca
2009
Abstract
In un contesto culturale che trova soprattutto nelle grandi città e nello sviluppo delle località termali e balneari il luogo prediletto di diffusione del nuovo stile, Ferrara dimostra come il Liberty possa comunque trovare proficua e fertile applicazione anche in una città di provincia, solo apparentemente ai margini della cultura architettonica del tempo. All’iniziale, indispensabile, inquadramento del Liberty ferrarese, seguirà un approfondimento sui materiali, con particolare attenzione ai cementi decorativi e alle pietre artificiali, individuando inoltre gli attuali problemi di degrado e le indispensabili procedure e modalità per una corretta conservazione dell’aspetto decorativo e architettonico. Una recente ricerca, svolta in collaborazione tra il Dipartimento di Architettura di Ferrara e il Comune di Ferrara, mostra inoltre come la salvaguardia dell’architettura Liberty, ma più in generale dell’architettura del Novecento, possa essere attuata attraverso l’integrazione e l’aggiornamento della normativa urbanistica e dei nuovi strumenti di pianificazione, che vanno sostituendo i vecchi piani regolatori: le architetture di periodo Liberty (insieme a numerose altre del XX secolo) sono state indicate tra gli edifici degni di salvaguardia.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.