L’echinococcosi è una zoonosi parassitaria causata dagli stadi larvali (idatide) del cestode Echinococcus granulosus responsabile dell’idatidosi o echinococcosi cistica (EC) e di E. multilocularis, agente etiologico della idatidosi alveolare. La EC, considerata malattia “negletta”, è una delle più importanti zoonosi parassitarie e rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica. La distribuzione geografica di EC, (ospiti definitivi, cani e canidi selvatici; ospiti intermedi, erbivori, roditori, marsupiali, e accidentalmente, l’uomo), interessa tutti i continenti, con prevalenza più elevata nei Paesi del Bacino del Mediterraneo, nella ex URSS, in Cina, in Africa (settentrionale ed orientale), Australia, Nuova Zelanda e Sud America, anche se in alcune aree si sta diffondendo come conseguenza del fenomeno migratorio. Sono particolarmente interessate le zone temperate e subtropicali dove è diffuso l‘allevamento delle pecore. A differenza dell’ospite definitivo in cui è l’echinococcosi è di solito asintomatica, nell’uomo, la EC è caratterizzata da un lungo periodo di crescita delle cisti metacestodiche, restando a lungo subclinica, soprattutto se le sedi colpite sono quelle epatica, polmonare o renale. Spesso, infatti, le infestioni contratte in età giovanile si rivelano dopo parecchi mesi o anni. La cisti impiega circa sei mesi per raggiungere le dimensioni di 1 cm, continua a crescere progressivamente di 2 mm al mese, raggiungendo anche dimensioni notevoli (10-20 cm). La natura e l’intensità delle manifestazioni cliniche dipendono dal numero di cisti presenti, dalla loro localizzazione ed evoluzione. Più del 90% delle cisti si localizzano nel fegato e/o in entrambi i polmoni; sono riportate occasionalmente localizzazioni cistiche nel rene (2-3%), nella milza (1-10%), nella cavità peritoneale (< 2%), nei muscoli (5%) nel cervello (1%), o più raramente, in altre sedi (cuore, colonna vertebrale, testicoli, ovaie), determinando, talvolta, quadri clinici drammatici. Nell'età infantile la localizzazione polmonare è predominante, con il 70% circa dei casi totali. La diagnosi precoce può essere difficile, anche nelle più comuni forme epatiche e/o polmonari a causa della paucità dei segni clinici e della somiglianza della cisti con masse in accrescimento di origine diversa. L'identificazione diventa assai più complessa quando le cisti sono localizzate in siti insoliti, in cui l'eziologia parassitaria è spesso insospettabile e la diagnosi differenziale con altre patologie diviene assai ardua. Vengono esposti e discussi alcuni casi clinici di localizzazione classica o insolita, primaria o secondaria di EC, con aspetti diagnostici e terapeutici di non facile soluzione, che nelle aree ad elevata endemia, possono rivestire un significato etiologico.

Idatidosi/echinococcosi: “Quadri clinici inusuali”

CONTINI, Carlo
2011

Abstract

L’echinococcosi è una zoonosi parassitaria causata dagli stadi larvali (idatide) del cestode Echinococcus granulosus responsabile dell’idatidosi o echinococcosi cistica (EC) e di E. multilocularis, agente etiologico della idatidosi alveolare. La EC, considerata malattia “negletta”, è una delle più importanti zoonosi parassitarie e rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica. La distribuzione geografica di EC, (ospiti definitivi, cani e canidi selvatici; ospiti intermedi, erbivori, roditori, marsupiali, e accidentalmente, l’uomo), interessa tutti i continenti, con prevalenza più elevata nei Paesi del Bacino del Mediterraneo, nella ex URSS, in Cina, in Africa (settentrionale ed orientale), Australia, Nuova Zelanda e Sud America, anche se in alcune aree si sta diffondendo come conseguenza del fenomeno migratorio. Sono particolarmente interessate le zone temperate e subtropicali dove è diffuso l‘allevamento delle pecore. A differenza dell’ospite definitivo in cui è l’echinococcosi è di solito asintomatica, nell’uomo, la EC è caratterizzata da un lungo periodo di crescita delle cisti metacestodiche, restando a lungo subclinica, soprattutto se le sedi colpite sono quelle epatica, polmonare o renale. Spesso, infatti, le infestioni contratte in età giovanile si rivelano dopo parecchi mesi o anni. La cisti impiega circa sei mesi per raggiungere le dimensioni di 1 cm, continua a crescere progressivamente di 2 mm al mese, raggiungendo anche dimensioni notevoli (10-20 cm). La natura e l’intensità delle manifestazioni cliniche dipendono dal numero di cisti presenti, dalla loro localizzazione ed evoluzione. Più del 90% delle cisti si localizzano nel fegato e/o in entrambi i polmoni; sono riportate occasionalmente localizzazioni cistiche nel rene (2-3%), nella milza (1-10%), nella cavità peritoneale (< 2%), nei muscoli (5%) nel cervello (1%), o più raramente, in altre sedi (cuore, colonna vertebrale, testicoli, ovaie), determinando, talvolta, quadri clinici drammatici. Nell'età infantile la localizzazione polmonare è predominante, con il 70% circa dei casi totali. La diagnosi precoce può essere difficile, anche nelle più comuni forme epatiche e/o polmonari a causa della paucità dei segni clinici e della somiglianza della cisti con masse in accrescimento di origine diversa. L'identificazione diventa assai più complessa quando le cisti sono localizzate in siti insoliti, in cui l'eziologia parassitaria è spesso insospettabile e la diagnosi differenziale con altre patologie diviene assai ardua. Vengono esposti e discussi alcuni casi clinici di localizzazione classica o insolita, primaria o secondaria di EC, con aspetti diagnostici e terapeutici di non facile soluzione, che nelle aree ad elevata endemia, possono rivestire un significato etiologico.
2011
malattie neglette; echinococcosi cistica; IgE; Western blot
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