Il progetto di restauro e di adattamento per una nuova destinazione d’uso della Villa e Fattoria “Il Mulinaccio” appare operazione complessa, in particolare in relazione alle particolari funzioni che l’edificio, nelle sue diverse parti, ha svolto nel corso del tempo. Le trasformazioni settecentesche, che hanno contribuito a ridefinire il ruolo della fabbrica nel contesto territoriale, costituiscono uno straordinario documento storico a testimonianza di importanti dinamiche economiche e sociali. L’ampliamento e la ridefinizione funzionale di alcuni locali del seminterrato del nucleo antico, con tutta probabilità in precedenza già adibiti a frantoio, ma completamente trasformati a seguito della realizzazione del nuovo impianto settecentesco, costituisce uno dei momenti centrali nella lunga storia del Mulinaccio e più in generale per la cultura materiale del periodo. L’intervento, nelle sue molteplici sfaccettature (architettoniche, strutturali, distributive, decorative, impiantistiche, ecc.) dovrà quindi fare riferimento a quei principî disciplinari che risultano oggi largamente acquisiti nel mondo del restauro: il minimo intervento, la distinguibilità, la potenziale reversibilità, la compatibilità chimico - fisica. Nello specifico, verranno prese in esame le gravi problematiche di carattere idraulico che interessano l’intero piano seminterrato. Oggi l’intero livello risulta suddiviso in due diverse proprietà: la parte orientale corrispondente al sedime del nucleo quattro - cinquecentesco realizzato dalla famiglia Sassetti è di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Vaiano mentre le successive addizioni - settecentesca a sud e ottocentesca a nord - appartengono ad una società privata in fase di concordato preventivo con curatela da parte del Tribunale di Prato. Il frantoio idraulico, strettamente connesso agli ambienti di deposito di proprietà comunale, insieme alla stanza dei bucati, alla falegnameria, alla stanza del fabbro ed alle diverse distillerie - oggi di proprietà privata - sono quindi esclusi da qualsiasi intervento. Sarà quindi necessario, da una parte, finalizzare le proposte operative al risanamento del piano seminterrato, oggi particolarmente sofferente in relazione alla fortissima presenza di umidità e di acqua in pressione idrostatica, dall’altra, con tempi logicamente diversi, restituire agli ambienti del seminterrato una chiara leggibilità degli spazi e delle funzioni che ivi venivano assolte.
Progetto di restauro e risanamento conservativo del piano seminterrato e del piano primo della Villa “Il Mulinaccio” di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Vaiano (PO)
DALLA NEGRA, Riccardo;ZUPPIROLI, Marco
2010
Abstract
Il progetto di restauro e di adattamento per una nuova destinazione d’uso della Villa e Fattoria “Il Mulinaccio” appare operazione complessa, in particolare in relazione alle particolari funzioni che l’edificio, nelle sue diverse parti, ha svolto nel corso del tempo. Le trasformazioni settecentesche, che hanno contribuito a ridefinire il ruolo della fabbrica nel contesto territoriale, costituiscono uno straordinario documento storico a testimonianza di importanti dinamiche economiche e sociali. L’ampliamento e la ridefinizione funzionale di alcuni locali del seminterrato del nucleo antico, con tutta probabilità in precedenza già adibiti a frantoio, ma completamente trasformati a seguito della realizzazione del nuovo impianto settecentesco, costituisce uno dei momenti centrali nella lunga storia del Mulinaccio e più in generale per la cultura materiale del periodo. L’intervento, nelle sue molteplici sfaccettature (architettoniche, strutturali, distributive, decorative, impiantistiche, ecc.) dovrà quindi fare riferimento a quei principî disciplinari che risultano oggi largamente acquisiti nel mondo del restauro: il minimo intervento, la distinguibilità, la potenziale reversibilità, la compatibilità chimico - fisica. Nello specifico, verranno prese in esame le gravi problematiche di carattere idraulico che interessano l’intero piano seminterrato. Oggi l’intero livello risulta suddiviso in due diverse proprietà: la parte orientale corrispondente al sedime del nucleo quattro - cinquecentesco realizzato dalla famiglia Sassetti è di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Vaiano mentre le successive addizioni - settecentesca a sud e ottocentesca a nord - appartengono ad una società privata in fase di concordato preventivo con curatela da parte del Tribunale di Prato. Il frantoio idraulico, strettamente connesso agli ambienti di deposito di proprietà comunale, insieme alla stanza dei bucati, alla falegnameria, alla stanza del fabbro ed alle diverse distillerie - oggi di proprietà privata - sono quindi esclusi da qualsiasi intervento. Sarà quindi necessario, da una parte, finalizzare le proposte operative al risanamento del piano seminterrato, oggi particolarmente sofferente in relazione alla fortissima presenza di umidità e di acqua in pressione idrostatica, dall’altra, con tempi logicamente diversi, restituire agli ambienti del seminterrato una chiara leggibilità degli spazi e delle funzioni che ivi venivano assolte.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.