La trasformazione e riqualificazione dei centri storici non può non tener conto dei requisiti di sicurezza strutturale imposti dalla presente normativa, soprattutto nelle aree ritenute a rischio sismico. Pertanto, l’obiettivo della ricerca è stato quello di individuare e implementare metodi e procedure atti a sviluppare maggiori e più profonde connessioni fra i processi di trasformazione – riqualificazione urbana e la prevenzione del danno strutturale, con riferimento particolare a quello derivante da azioni sismiche. Il carattere sperimentale e l’innovazione del progetto risiedono nello stretto rapporto interdisciplinare che è stato possibile instaurare tra l’area della progettazione strutturale e quella della progettazione e pianificazione urbana e territoriale al fine di rendere il progetto finale pienamente rispondente alla molteplicità e complessità delle attese. L’interdisciplinarietà si è concretizzata nella costruzione di un modello GIS come strumento di supporto alle diverse scale di intervento e tale da ridurre il margine di errore insito nei consueti sistemi di rappresentazione. La struttura del sistema GIS su layers ha consentito una lettura della variazione delle informazioni alle diverse quote e in riferimento alla suddivisione delle unità abitative, alla natura delle strutture portanti, dei solai e delle coperture. Interrogando il sistema GIS sulla base delle informazioni inserite è stato possibile definire un indice di vulnerabilità al danno, sia esso indotto da degrado, dissesti o azioni sismiche, per ogni tipo edilizio individuato; un indice di vulnerabilità relativo ad un intero comparto è stato definito attraverso opportune valutazioni “pesate” degli indici di vulnerabilità dei singoli edifici. La metodologia proposta è stata implementata in tesi di laurea su S. Giuliano di Puglia, nell’ambito del Progetto di riqualificazione del centro storico di Valparaiso (Cile) e in complessi immobiliari dell’Ateneo Ferrarese. La sua applicazione ha consentito di realizzare una più stretta interdipendenza fra le scelte progettuali a scala urbana e le scelte progettuali a scala architettonico – strutturale; ha permesso cioè di elaborare piani urbanistici rispondenti ai requisiti della sicurezza o, viceversa, progetti di recupero strutturale coerenti con la programmazione urbanistica. Il lavoro è stato oggetto di comunicazioni a Convegni Nazionali e Internazionale
La sicurezza e la riqualificazione dei centri storici come obiettivo di analisi interdisciplinari (Progetto FAR 2008)
ALESSANDRI, Claudio
2008
Abstract
La trasformazione e riqualificazione dei centri storici non può non tener conto dei requisiti di sicurezza strutturale imposti dalla presente normativa, soprattutto nelle aree ritenute a rischio sismico. Pertanto, l’obiettivo della ricerca è stato quello di individuare e implementare metodi e procedure atti a sviluppare maggiori e più profonde connessioni fra i processi di trasformazione – riqualificazione urbana e la prevenzione del danno strutturale, con riferimento particolare a quello derivante da azioni sismiche. Il carattere sperimentale e l’innovazione del progetto risiedono nello stretto rapporto interdisciplinare che è stato possibile instaurare tra l’area della progettazione strutturale e quella della progettazione e pianificazione urbana e territoriale al fine di rendere il progetto finale pienamente rispondente alla molteplicità e complessità delle attese. L’interdisciplinarietà si è concretizzata nella costruzione di un modello GIS come strumento di supporto alle diverse scale di intervento e tale da ridurre il margine di errore insito nei consueti sistemi di rappresentazione. La struttura del sistema GIS su layers ha consentito una lettura della variazione delle informazioni alle diverse quote e in riferimento alla suddivisione delle unità abitative, alla natura delle strutture portanti, dei solai e delle coperture. Interrogando il sistema GIS sulla base delle informazioni inserite è stato possibile definire un indice di vulnerabilità al danno, sia esso indotto da degrado, dissesti o azioni sismiche, per ogni tipo edilizio individuato; un indice di vulnerabilità relativo ad un intero comparto è stato definito attraverso opportune valutazioni “pesate” degli indici di vulnerabilità dei singoli edifici. La metodologia proposta è stata implementata in tesi di laurea su S. Giuliano di Puglia, nell’ambito del Progetto di riqualificazione del centro storico di Valparaiso (Cile) e in complessi immobiliari dell’Ateneo Ferrarese. La sua applicazione ha consentito di realizzare una più stretta interdipendenza fra le scelte progettuali a scala urbana e le scelte progettuali a scala architettonico – strutturale; ha permesso cioè di elaborare piani urbanistici rispondenti ai requisiti della sicurezza o, viceversa, progetti di recupero strutturale coerenti con la programmazione urbanistica. Il lavoro è stato oggetto di comunicazioni a Convegni Nazionali e InternazionaleI documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.