HHV-6 è un β-herpesvirus ubiquitario nella popolazione umana, che a seguito dell’infezione primaria, stabilisce nell’ospite un’infezione latente e si può riattivare in corso di immunosoppressione. La riattivazione virale è stata associata alla comparsa di numerose patologie ed è inoltre stato suggerito un possibile coinvolgimento del virus in alcune malattie di natura autoimmune quali la sindrome di Sjogren, la Sclerosi Multipla, la sindrome di Bechet, l’Artrite reumatoide e quelle a livello tiroideo (AITD, Autoimmune Thyroid Disease). Dati ottenuti nel nostro laboratorio hanno mostrato che campioni bioptici provenienti da pazienti con AITD contengono un elevato carico di HHV-6, al contrario di quanto si osserva nei tessuti tiroidei provenienti da pazienti con altri tipi di lesioni. Questo ha suggerito una possibile associazione tra infezione e/o riattivazione di HHV-6 e sviluppo di AITD. Poiché non esistono dati in letteratura sul tropismo di HHV-6 nei confronti delle cellule tiroidee, ci siamo proposti di valutare se tali cellule possono effettivamente rappresentare un bersaglio per l’infezione da HHV-6. A tale scopo un inoculo virale cell-free di HHV-6, prodotto nel nostro laboratorio, è stato utilizzato per infettare in vitro cellule epiteliali follicolari di origine tiroidea (Nthy-ori 3.1). I risultati hanno mostrato che il virus è in grado di infettare tali cellule, sviluppando un’infezione produttiva, che viene quindi sostituita da uno stato di latenza dopo 7-10 giorni post-infezione. Anche se non conclusivi, i dati raccolti suggeriscono che ci possa essere un’associazione tra infezione da HHV-6 e sviluppo di AITD

Presenza di HHV-6 in campioni tiroidei di pazienti con malattie autoimmuni della tiroide

BENEDETTI, Sabrina;DI LUCA, Dario;ZATELLI, Maria Chiara;DEGLI UBERTI, Ettore;GRIGOLATO, Jessica;CASSAI, Enzo;CASELLI, Elisabetta
2010

Abstract

HHV-6 è un β-herpesvirus ubiquitario nella popolazione umana, che a seguito dell’infezione primaria, stabilisce nell’ospite un’infezione latente e si può riattivare in corso di immunosoppressione. La riattivazione virale è stata associata alla comparsa di numerose patologie ed è inoltre stato suggerito un possibile coinvolgimento del virus in alcune malattie di natura autoimmune quali la sindrome di Sjogren, la Sclerosi Multipla, la sindrome di Bechet, l’Artrite reumatoide e quelle a livello tiroideo (AITD, Autoimmune Thyroid Disease). Dati ottenuti nel nostro laboratorio hanno mostrato che campioni bioptici provenienti da pazienti con AITD contengono un elevato carico di HHV-6, al contrario di quanto si osserva nei tessuti tiroidei provenienti da pazienti con altri tipi di lesioni. Questo ha suggerito una possibile associazione tra infezione e/o riattivazione di HHV-6 e sviluppo di AITD. Poiché non esistono dati in letteratura sul tropismo di HHV-6 nei confronti delle cellule tiroidee, ci siamo proposti di valutare se tali cellule possono effettivamente rappresentare un bersaglio per l’infezione da HHV-6. A tale scopo un inoculo virale cell-free di HHV-6, prodotto nel nostro laboratorio, è stato utilizzato per infettare in vitro cellule epiteliali follicolari di origine tiroidea (Nthy-ori 3.1). I risultati hanno mostrato che il virus è in grado di infettare tali cellule, sviluppando un’infezione produttiva, che viene quindi sostituita da uno stato di latenza dopo 7-10 giorni post-infezione. Anche se non conclusivi, i dati raccolti suggeriscono che ci possa essere un’associazione tra infezione da HHV-6 e sviluppo di AITD
2010
HHV-6; tiroidite autoimmune
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