Lo studio proposto ha come obiettivo la caratterizzazione petroarcheometrica di malte provenienti da tre siti ravennati: l’Antico Episcopio, le mura tardoantiche e la corte delle antiche Carceri. A tale scopo sono stati effettuati vari tipi di analisi, in particolare analisi in diffrattometria a raggi X (XRD), fluorescenza a raggi X (XRF) e l’osservazione petrografica dei campioni in sezione sottile con l’uso del microscopio ottico a luce trasmessa e riflessa. Vista infatti l’eterogeneità del materiale preso in esame, ovvero la malta storica, è stato necessario l’incrocio di più analisi per giungere a risultati validi per gli obiettivi premessi. Nella maggioranza delle malte è stata riscontrata una certa somiglianza nella tipologia di inerte, nonostante i campioni appartenessero a differenti epoche storiche. In breve si possono così riassumere i risultati raggiunti. Per quanto riguarda l’episcopio, è stato possibile suddividere e caratterizzare per gruppi le malte similari, chimicamente e petrograficamente, ma i dati per ora in possesso non sono ancora sufficienti per una completa correlazione cronologica. Il sito ha una storia archittettonica molto complessa, e il susseguirsi delle fasi costruttive non è ancora stato chiarito del tutto. Pertanto si prevede che i campioni presi in esame, con l’aggiunta di nuove campionature, potranno essere un valido aiuto per gli archeologi, i quali potranno così formulare un modello sull’evoluzione nel tempo del costruito. Le mura invece hanno dato esiti più vicini alle aspettative. Poiché la costruzione del tratto di mura preso in esame viene collocata dagli archeologi nel V secolo, e visto che la composizione delle malte è riconducibile a quella di alcuni campioni del I-II secolo, si è confermata l’appartenenza del tratto di mura preso in esame ad un contesto antico e tardo, durante il quale le tecniche e le tipologie di materiali utilizzati non si modificarono in modo evidente. I campioni raccolti nella Corte delle Antiche Carceri appartenevano ad una struttura di cui sono state trovate le fondazioni e che, secondo le ricerche storiche, potevano appartenere ad una torre medievale che sappiamo essere esistita in quel sito. Le analisi hanno smentito questa aspettativa, infatti le malte non possono appartenere ad un edificio medievale, ma a murature moderne. Il sito in questione è il meno conosciuto dei tre, e su di esso non esistono ancora pubblicazioni, e gli studi sono in fase di sviluppo. Proprio per questo si prospetta un’ulteriore e più approfondita campionatura per investigare più in dettaglio la struttura.

Caratterizzazione petro-archeometrica di malte storiche in contesti medioevali e moderni di Ravenna

MARIN, Emanuela;MARROCCHINO, Elena;VACCARO, Carmela;
2011

Abstract

Lo studio proposto ha come obiettivo la caratterizzazione petroarcheometrica di malte provenienti da tre siti ravennati: l’Antico Episcopio, le mura tardoantiche e la corte delle antiche Carceri. A tale scopo sono stati effettuati vari tipi di analisi, in particolare analisi in diffrattometria a raggi X (XRD), fluorescenza a raggi X (XRF) e l’osservazione petrografica dei campioni in sezione sottile con l’uso del microscopio ottico a luce trasmessa e riflessa. Vista infatti l’eterogeneità del materiale preso in esame, ovvero la malta storica, è stato necessario l’incrocio di più analisi per giungere a risultati validi per gli obiettivi premessi. Nella maggioranza delle malte è stata riscontrata una certa somiglianza nella tipologia di inerte, nonostante i campioni appartenessero a differenti epoche storiche. In breve si possono così riassumere i risultati raggiunti. Per quanto riguarda l’episcopio, è stato possibile suddividere e caratterizzare per gruppi le malte similari, chimicamente e petrograficamente, ma i dati per ora in possesso non sono ancora sufficienti per una completa correlazione cronologica. Il sito ha una storia archittettonica molto complessa, e il susseguirsi delle fasi costruttive non è ancora stato chiarito del tutto. Pertanto si prevede che i campioni presi in esame, con l’aggiunta di nuove campionature, potranno essere un valido aiuto per gli archeologi, i quali potranno così formulare un modello sull’evoluzione nel tempo del costruito. Le mura invece hanno dato esiti più vicini alle aspettative. Poiché la costruzione del tratto di mura preso in esame viene collocata dagli archeologi nel V secolo, e visto che la composizione delle malte è riconducibile a quella di alcuni campioni del I-II secolo, si è confermata l’appartenenza del tratto di mura preso in esame ad un contesto antico e tardo, durante il quale le tecniche e le tipologie di materiali utilizzati non si modificarono in modo evidente. I campioni raccolti nella Corte delle Antiche Carceri appartenevano ad una struttura di cui sono state trovate le fondazioni e che, secondo le ricerche storiche, potevano appartenere ad una torre medievale che sappiamo essere esistita in quel sito. Le analisi hanno smentito questa aspettativa, infatti le malte non possono appartenere ad un edificio medievale, ma a murature moderne. Il sito in questione è il meno conosciuto dei tre, e su di esso non esistono ancora pubblicazioni, e gli studi sono in fase di sviluppo. Proprio per questo si prospetta un’ulteriore e più approfondita campionatura per investigare più in dettaglio la struttura.
2011
malte storiche; Ravenna; difrattometria ai raggi X; fluorescenza ai raggi X; sezioni sottili
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