La progettazione sulla base di rapporti proporzionali e misure fisse ha contraddistinto la ricerca progettuale fin dai suoi albori: stretti rapporti modulari sono già presenti nelle produzioni compositive dell’architettura classica o nei manufatti di carattere rinascimentale fino agli esempi più recenti della progettazione moderna. Griglie geometriche e schemi proporzionali sono stati matrici portatrici di regole compositive: la creatività non avanzava più a tentoni, ma imbrigliata in rapporti di misura codificati, si esplicava nel controllo matematico delle componenti architettoniche. Ma solo con la prefabbricazione edilizia, tecnologia messa a punto in un momento della storia del costruire in cui la standardizzazione era divenuta una necessità, la progettazione per moduli trova la sua concretizzazione fisica nei prodotti dell’industria: i moduli non sono più solo regola progettuale astratta ma divengono tangibili possibilità spaziali da combinare e comporre in un insieme coerente. Questa modalità progettuale viene tuttora reinterpretata e attualizzata nella ricerca compositiva di diversi professionisti. In questo contesto si inserisce l’attività di Modulab Arquitectura y Vivienda S.L. e IDM Ingeniería y Diseño de Edificaciones Modulares che hanno sviluppato un sistema costruttivo industrializzato basato sulla fabbricazione in catena di montaggio mediante sistemi commerciali compatibili, ispirandosi a criteri di sostenibilità. Partendo dalla riflessione che già la scelta della materia da impiegare implica consumi di quantitativi di energia diversi per la realizzazione dell’organismo architettonico, si sono ricercati materiali edili con bassa o nulla presenza di carbonio, sia come materia prima che come componente. La scelta é così ricaduta sul legno come materiale principale e sui suoi derivati per la creazione di pannelli e isolanti. Infatti durante la crescita delle piante il legno non produce, anzi consuma CO2 e richiede un basso consumo energetico per la sua trasformazione. Il legno viene quindi utilizzato sia nella struttura principale, sia come materiale di isolamento sia nelle finiture, come ad esempio nei serramenti e nei pannelli delle pareti esterne. L’involucro in legno può essere così montato a secco permettendo il riciclaggio dei vari componenti senza un eccessivo costo per demolizione e smontaggio: si riduce sensibilmente il periodo di assemblaggio e il relativo consumo di acqua, determinando una minimizzazione dell’impatto ambientale della costruzione. Il prototipo viene integrato e valorizzato con l’utilizzo di sistemi passivi come coperture giardino e sistemi di raffrescamento naturale che conferiscono al prototipo la possibilità di adattarsi alle situazioni climatiche con cui si trova a doversi confrontare. Analogamente la gestione dei consumi dell’edificio avviene con sistemi naturali, come ad esempio l’uso di energia rinnovabile come biomassa per impianti di riscaldamento o energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria; l’acqua, chiara e scura, invece viene a sua volta recuperata, depurata e riutilizzata. Il sistema elaborato si adatta a qualsiasi tipologia architettonica e si sono sviluppati nello specifico due prototipi: uno di tipo abitativo realizzato sulla base di standard per l’edilizia pubblica e uno focalizzato sulla progettazione di camere per hotel. I due prototipi divengono anche supporto per la ricerca di differenti sistemi che migliorino l’efficienza energetica, in quanto consentono il monitoraggio continuo dei consumi durante l’uso reale del fabbricato. Inoltre questo tipo di prototipo, in virtù delle sue potenzialità di mobilità e adattabilità, permette di ipotizzare differenti alternative d'uso del suolo come affitti dei terreni, o realizzazioni che possono avere differente ubicazione durante la loro vita utile.
Progettazione modulare ecoefficiente. Un prototipo bioclimatico adattabile riciclabile mobile
VANUCCI, Cristina
2011
Abstract
La progettazione sulla base di rapporti proporzionali e misure fisse ha contraddistinto la ricerca progettuale fin dai suoi albori: stretti rapporti modulari sono già presenti nelle produzioni compositive dell’architettura classica o nei manufatti di carattere rinascimentale fino agli esempi più recenti della progettazione moderna. Griglie geometriche e schemi proporzionali sono stati matrici portatrici di regole compositive: la creatività non avanzava più a tentoni, ma imbrigliata in rapporti di misura codificati, si esplicava nel controllo matematico delle componenti architettoniche. Ma solo con la prefabbricazione edilizia, tecnologia messa a punto in un momento della storia del costruire in cui la standardizzazione era divenuta una necessità, la progettazione per moduli trova la sua concretizzazione fisica nei prodotti dell’industria: i moduli non sono più solo regola progettuale astratta ma divengono tangibili possibilità spaziali da combinare e comporre in un insieme coerente. Questa modalità progettuale viene tuttora reinterpretata e attualizzata nella ricerca compositiva di diversi professionisti. In questo contesto si inserisce l’attività di Modulab Arquitectura y Vivienda S.L. e IDM Ingeniería y Diseño de Edificaciones Modulares che hanno sviluppato un sistema costruttivo industrializzato basato sulla fabbricazione in catena di montaggio mediante sistemi commerciali compatibili, ispirandosi a criteri di sostenibilità. Partendo dalla riflessione che già la scelta della materia da impiegare implica consumi di quantitativi di energia diversi per la realizzazione dell’organismo architettonico, si sono ricercati materiali edili con bassa o nulla presenza di carbonio, sia come materia prima che come componente. La scelta é così ricaduta sul legno come materiale principale e sui suoi derivati per la creazione di pannelli e isolanti. Infatti durante la crescita delle piante il legno non produce, anzi consuma CO2 e richiede un basso consumo energetico per la sua trasformazione. Il legno viene quindi utilizzato sia nella struttura principale, sia come materiale di isolamento sia nelle finiture, come ad esempio nei serramenti e nei pannelli delle pareti esterne. L’involucro in legno può essere così montato a secco permettendo il riciclaggio dei vari componenti senza un eccessivo costo per demolizione e smontaggio: si riduce sensibilmente il periodo di assemblaggio e il relativo consumo di acqua, determinando una minimizzazione dell’impatto ambientale della costruzione. Il prototipo viene integrato e valorizzato con l’utilizzo di sistemi passivi come coperture giardino e sistemi di raffrescamento naturale che conferiscono al prototipo la possibilità di adattarsi alle situazioni climatiche con cui si trova a doversi confrontare. Analogamente la gestione dei consumi dell’edificio avviene con sistemi naturali, come ad esempio l’uso di energia rinnovabile come biomassa per impianti di riscaldamento o energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria; l’acqua, chiara e scura, invece viene a sua volta recuperata, depurata e riutilizzata. Il sistema elaborato si adatta a qualsiasi tipologia architettonica e si sono sviluppati nello specifico due prototipi: uno di tipo abitativo realizzato sulla base di standard per l’edilizia pubblica e uno focalizzato sulla progettazione di camere per hotel. I due prototipi divengono anche supporto per la ricerca di differenti sistemi che migliorino l’efficienza energetica, in quanto consentono il monitoraggio continuo dei consumi durante l’uso reale del fabbricato. Inoltre questo tipo di prototipo, in virtù delle sue potenzialità di mobilità e adattabilità, permette di ipotizzare differenti alternative d'uso del suolo come affitti dei terreni, o realizzazioni che possono avere differente ubicazione durante la loro vita utile.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.