In un contesto isolato e selvaggio, il paesaggio diviene punto di partenza del pensiero progettuale. Un lungo parallelepipedo bianco avvolge gli edifici preesistenti connettendoli tra loro: 3 manufatti architettonici diventano un solo luogo grazie al nuovo intervento compositivo. Il volume, contenente una passerella sopraelevata, non si aggiunge ai precedenti, ma li integra e li arricchisce, creando connessioni e nuovi spazi di relazione in un delicato equilibrio tra architettura, natura e territorio. Questa architettura così poetica per forma, posizione e relazione col paesaggio ospita la stazione biologica di Garducho avente la duplice funzione di studio del variegato patrimonio naturale della zona e la sua promozione al pubblico. Il centro combina un laboratorio di ricerca, uno spazio espositivo e una componente residenziale. La costruzione è sospesa un metro oltre la quota piú elevata del terreno, definendo patii quasi privati attorno all’edificio di residenza e percorsi tra i vari nuclei funzionali. L’operazione di sospensione è possibile proprio perché il nuovo organismo architettonico poggia sugli edifici preesistenti e permette a sua volta al terreno sottostante di restare suolo libero in modo da creare spazi permeabili. Il centro della costruzione è marcato da un patio di maggiori dimensioni, attorno al quale gravitano i diversi edifici, gli spazi esterni coperti e i percorsi della stazione biologica: al livello del terreno, i piani sospesi inquadrano profonde viste sul paesaggio orizzontale; al contrario, a partire dalla rampa d’accesso alla quota superiore, il complesso è chiuso tra pareti opache, costituendo un intervallo alla contemplazione della natura e concentrando l’attenzione sui contenuti espositivi che ad essa si riferiscono. La stazione biologica è autosufficiente in termini energetici ed idrici, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici disposti sul tetto e ad un deposito per l’acqua piovana. Tutti gli isolamenti termici sono costituiti a partire da un sistema di rivestimento in sughero espanso e le pavimentazioni esterne sono lastroni di legno grezzo recuperato dalle antiche linee ferroviarie.

Lo spazio progettato nella natura e nel territorio

VANUCCI, Cristina
2011

Abstract

In un contesto isolato e selvaggio, il paesaggio diviene punto di partenza del pensiero progettuale. Un lungo parallelepipedo bianco avvolge gli edifici preesistenti connettendoli tra loro: 3 manufatti architettonici diventano un solo luogo grazie al nuovo intervento compositivo. Il volume, contenente una passerella sopraelevata, non si aggiunge ai precedenti, ma li integra e li arricchisce, creando connessioni e nuovi spazi di relazione in un delicato equilibrio tra architettura, natura e territorio. Questa architettura così poetica per forma, posizione e relazione col paesaggio ospita la stazione biologica di Garducho avente la duplice funzione di studio del variegato patrimonio naturale della zona e la sua promozione al pubblico. Il centro combina un laboratorio di ricerca, uno spazio espositivo e una componente residenziale. La costruzione è sospesa un metro oltre la quota piú elevata del terreno, definendo patii quasi privati attorno all’edificio di residenza e percorsi tra i vari nuclei funzionali. L’operazione di sospensione è possibile proprio perché il nuovo organismo architettonico poggia sugli edifici preesistenti e permette a sua volta al terreno sottostante di restare suolo libero in modo da creare spazi permeabili. Il centro della costruzione è marcato da un patio di maggiori dimensioni, attorno al quale gravitano i diversi edifici, gli spazi esterni coperti e i percorsi della stazione biologica: al livello del terreno, i piani sospesi inquadrano profonde viste sul paesaggio orizzontale; al contrario, a partire dalla rampa d’accesso alla quota superiore, il complesso è chiuso tra pareti opache, costituendo un intervallo alla contemplazione della natura e concentrando l’attenzione sui contenuti espositivi che ad essa si riferiscono. La stazione biologica è autosufficiente in termini energetici ed idrici, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici disposti sul tetto e ad un deposito per l’acqua piovana. Tutti gli isolamenti termici sono costituiti a partire da un sistema di rivestimento in sughero espanso e le pavimentazioni esterne sono lastroni di legno grezzo recuperato dalle antiche linee ferroviarie.
2011
Vanucci, Cristina
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