I soggetti disabili, a causa della percezione sociale della menomazione, sono considerati devianti rispetto agli standard normativi corporei. Questi standard riguardano sia la morfologia del corpo sia la somma delle sue funzionalità, e rappresentano un capitale corporeo che è indispensabile per accedere alla sessualità e per l’assunzione dell’identità di genere. Il corpo disabile dispone di questo capitale in misura limitata, in ragione di un processo sociale di de-sessualizzazione. Se la sessualità è socialmente costruita, anche le barriere che ostacolano l’accesso alla sessualità sono una conseguenza della percezione sociale dei corpi, e non dei corpi in sé e per sé. Sia la sessualità che la disabilità sono state per molto tempo refrattarie a un’indagine sociologica che potesse identificare questa percezione sociale dei corpi disabili come corpi che – nella sfera sessuale – non contano. L’analisi della sessualità dei disabili consentirà invece di mettere in luce alcuni dei meccanismi attraverso i quali corpi e sessualità vengono determinati dalla società: quali corpi possono essere “sessuali”, quali parti del corpo possono essere usate nell’attività sessuale, cosa conta come sessualità, quali gerarchie sono instaurate tra sesso buono e cattivo, sano e deviato, quanto la sessualità conti per essere “veri uomini” e “vere donne”, come la sessualità possa essere una componente dei vincoli sociali sui quali si basano i diritti dei cittadini.
Corpi che non contano? Processi di desessualizzazione dei disabili e narrazioni personali
ARFINI, Elisa Anna Giuseppina
2011
Abstract
I soggetti disabili, a causa della percezione sociale della menomazione, sono considerati devianti rispetto agli standard normativi corporei. Questi standard riguardano sia la morfologia del corpo sia la somma delle sue funzionalità, e rappresentano un capitale corporeo che è indispensabile per accedere alla sessualità e per l’assunzione dell’identità di genere. Il corpo disabile dispone di questo capitale in misura limitata, in ragione di un processo sociale di de-sessualizzazione. Se la sessualità è socialmente costruita, anche le barriere che ostacolano l’accesso alla sessualità sono una conseguenza della percezione sociale dei corpi, e non dei corpi in sé e per sé. Sia la sessualità che la disabilità sono state per molto tempo refrattarie a un’indagine sociologica che potesse identificare questa percezione sociale dei corpi disabili come corpi che – nella sfera sessuale – non contano. L’analisi della sessualità dei disabili consentirà invece di mettere in luce alcuni dei meccanismi attraverso i quali corpi e sessualità vengono determinati dalla società: quali corpi possono essere “sessuali”, quali parti del corpo possono essere usate nell’attività sessuale, cosa conta come sessualità, quali gerarchie sono instaurate tra sesso buono e cattivo, sano e deviato, quanto la sessualità conti per essere “veri uomini” e “vere donne”, come la sessualità possa essere una componente dei vincoli sociali sui quali si basano i diritti dei cittadini.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.