L'articolo affronta il tema dell'urgenza di un piano di settore per la cerealicoltura italiana. I punti salienti di un piano efficace sono due. Il primo aspetto riguarda l’integrazione di filiera e il rafforzamento degli accordi che già da alcuni anni si stanno sperimentando in Italia in base al D.L. 102/2005. Si tratta di nuovi modelli contrattuali, finalizzati ad aumenta e la fiducia tra tutte le parti coinvolte, diminuire i rischi di mercato, migliorare la stabilità delle forniture e la qualità del prodotto. Il secondo punto rigurada la ricerca e l'innovazione. Tutte le parti interessate - mondo produttivo, ricercatori, politici – sono solite ripetere che l’avanzamento scientifico e il relativo trasferimento sono attività fondamentali per elevare la competitività della filiera. È su questa opinione che sono basate le richieste di sostegno pubblico, come compensazione alle debolezze del comparto.
Piano cerealicolo, pochi soldi da spendere bene
ZANNI, Giacomo
2009
Abstract
L'articolo affronta il tema dell'urgenza di un piano di settore per la cerealicoltura italiana. I punti salienti di un piano efficace sono due. Il primo aspetto riguarda l’integrazione di filiera e il rafforzamento degli accordi che già da alcuni anni si stanno sperimentando in Italia in base al D.L. 102/2005. Si tratta di nuovi modelli contrattuali, finalizzati ad aumenta e la fiducia tra tutte le parti coinvolte, diminuire i rischi di mercato, migliorare la stabilità delle forniture e la qualità del prodotto. Il secondo punto rigurada la ricerca e l'innovazione. Tutte le parti interessate - mondo produttivo, ricercatori, politici – sono solite ripetere che l’avanzamento scientifico e il relativo trasferimento sono attività fondamentali per elevare la competitività della filiera. È su questa opinione che sono basate le richieste di sostegno pubblico, come compensazione alle debolezze del comparto.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.