L'articolo argomenta che la decisione che fa cessare per i cerealicoltori del centro-sud l’obbligo di impiegare semente certificata al fine di usufruire degli aiuti comunitari all’avvicendamento delle colture (art.68). Per un ventennio la norma ha disposto l’incentivo alla qualità, particolarmente importante per il settore del grano duro. L'articolo analizza le preoccupazioni sollevate per le regioni del mezzogiorno, dove si rileva ancora un non trascurabile uso di semente non certificata. La giustificazione addotta per questo cambiamento è di natura economica: la semente aziendale non certificata costa meno e, in tempi di ristrettezze, un taglio dei costi appare apprezzabile. La tesi esposta sottolinea le ragioni che corroborano la scelta di continuare l'impiego di semente certificata.
Seme non certificato: il Centro-Sud fa autogol
ZANNI, Giacomo
2010
Abstract
L'articolo argomenta che la decisione che fa cessare per i cerealicoltori del centro-sud l’obbligo di impiegare semente certificata al fine di usufruire degli aiuti comunitari all’avvicendamento delle colture (art.68). Per un ventennio la norma ha disposto l’incentivo alla qualità, particolarmente importante per il settore del grano duro. L'articolo analizza le preoccupazioni sollevate per le regioni del mezzogiorno, dove si rileva ancora un non trascurabile uso di semente non certificata. La giustificazione addotta per questo cambiamento è di natura economica: la semente aziendale non certificata costa meno e, in tempi di ristrettezze, un taglio dei costi appare apprezzabile. La tesi esposta sottolinea le ragioni che corroborano la scelta di continuare l'impiego di semente certificata.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.