Negli ultimi decenni l’elevata intensità degli eventi meteorici e i processi di urbanizzazione hanno determinato l’aumento del deflusso superficiale in ambito urbano nel corso degli eventi di pioggia, con un notevole incremento delle portate, dei volumi idrici e degli inquinanti da smaltire attraverso le reti fognarie e da riversare nei corpi idrici ricettori. Da un punto di vista generale, per il controllo quantitativo e qualitativo delle crescenti portate meteoriche, possono essere utilizzate due diverse tipologie di rimedi: strutturali e non strutturali. Nella presente memoria vengono inizialmente descritti alcuni rimedi strutturali, facendo particolare riferimento alle tecniche di “Best Management Practices”, che utilizzano un approccio di tipo sostenibile basato principalmente sull’aumento della capacità di invaso e di infiltrazione delle superfici del bacino e che sono utilmente da integrare e, ove possibile da sostituire, agli interventi di adeguamento delle vecchie reti di drenaggio urbano e alla realizzazione di nuove reti. Si fa successivamente cenno ai rimedi non strutturali che sono rimedi non fisici, generalmente miranti all’abbattimento delle vulnerabilità del territorio, ovvero alla riduzione dell’esposizione dello stesso al rischio di danni conseguenti a eventi calamitosi. Nell’ultima parte della presente memoria viene presentata una metodologia per il dimensionamento delle trincee di infiltrazione.
Gestione sostenibile dei deflussi urbani
CREACO, Enrico Fortunato
2008
Abstract
Negli ultimi decenni l’elevata intensità degli eventi meteorici e i processi di urbanizzazione hanno determinato l’aumento del deflusso superficiale in ambito urbano nel corso degli eventi di pioggia, con un notevole incremento delle portate, dei volumi idrici e degli inquinanti da smaltire attraverso le reti fognarie e da riversare nei corpi idrici ricettori. Da un punto di vista generale, per il controllo quantitativo e qualitativo delle crescenti portate meteoriche, possono essere utilizzate due diverse tipologie di rimedi: strutturali e non strutturali. Nella presente memoria vengono inizialmente descritti alcuni rimedi strutturali, facendo particolare riferimento alle tecniche di “Best Management Practices”, che utilizzano un approccio di tipo sostenibile basato principalmente sull’aumento della capacità di invaso e di infiltrazione delle superfici del bacino e che sono utilmente da integrare e, ove possibile da sostituire, agli interventi di adeguamento delle vecchie reti di drenaggio urbano e alla realizzazione di nuove reti. Si fa successivamente cenno ai rimedi non strutturali che sono rimedi non fisici, generalmente miranti all’abbattimento delle vulnerabilità del territorio, ovvero alla riduzione dell’esposizione dello stesso al rischio di danni conseguenti a eventi calamitosi. Nell’ultima parte della presente memoria viene presentata una metodologia per il dimensionamento delle trincee di infiltrazione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.