Negli ultimi anni la ricerca nutrizionale si è incentrata sull’evoluzione della qualità delle formule per lattanti, non più con l’obiettivo limitato alla mera riproduzione della composizione biochimica del latte materno ma finalizzata quanto più possibile al conseguimento, anche nel lattante al biberon, dei vantaggi biologici tipici del lattante al seno. La valutazione dell’adeguatezza di una formula per lattanti non può prescindere dal confronto degli effetti fisiologici (es. parametri auxologici), biochimici (es. marker plasmatici) e funzionali (es. risposta immunitaria) indotti nel lattante al biberon, in confronto con quelli ottenuti in soggetti sani allattati al seno per quattro-sei mesi 1. Uno degli elementi contraddistintivi delle proprietà funzionali protettive del latte materno è rappresentato dalla sua influenza sullo sviluppo e sull’omeostasi di una microflora intestinale favorevole, rappresentata in prevalenza da bifidobatteri, e in minor misura da lattobacilli. Nei primi mesi di vita la flora microbica intestinale presenta, infatti, caratteristiche peculiari nei lattanti al seno, per la netta prevalenza della flora bifidogena sulle altre specie batteriche, mentre negli allattati con formula l’ecosistema intestinale risulta più eterogeneo 2,3. L’identificazione nel latte materno dei fattori responsabili della promozione della flora bifidogena è stata oggetto di numerosi studi negli ultimi decenni. Fra i principali fattori del latte materno cui si attribuiscono proprietà prebiotiche, in grado cioè di superare indenni la digestione nell’intestino tenue e stimolare nel colon la crescita selettiva di alcune specie microbiche favorevoli all’organismo, gli oligosaccaridi (OS) sono certamente quelli più studiati e meglio caratterizzati 4. Gli OS rappresentano il terzo maggior componente solido del latte materno, dopo lattosio e lipidi, con una concentrazione nel latte maturo pari a circa 1,2 g/100 ml. Di questi, circa l’80% è rappresentato da OS neutri ed il restante 20% da OS acidi 5. La struttura degli OS del latte materno è particolarmente complessa; ne sono stati identificati ben più di un centinaio di tipi diversi, geneticamente determinati, e quindi specifici di ogni donna 6,7. Essi sono tutti caratterizzati dal lattosio all’estremità riducente e da fucosio o acido sialico all’estremità non riducente 7. Gli OS del latte materno non vengono digeriti nel piccolo intestino e si ritrovano intatti nel colon dove esercitano svariati effetti favorevoli 7. Su studi in vitro gli OS si dimostrano in grado di inibire l’adesione di diversi ceppi batterici patogeni; essi inoltre agiscono da omologhi solubili dei recettori cellulari dei batteri patogeni, trascinandoli con loro lungo il canale intestinale ed impedendo, così, l’infezione batterica 4,8. Gli OS del latte materno esercitano inoltre un potente effetto antinfiammatorio e immunomodulante 9,10.
La miscela di oligosaccaridi GOS/FOS nell’alimentazione infantile.
VIGI, Vittorio;FANARO, Silvia
2010
Abstract
Negli ultimi anni la ricerca nutrizionale si è incentrata sull’evoluzione della qualità delle formule per lattanti, non più con l’obiettivo limitato alla mera riproduzione della composizione biochimica del latte materno ma finalizzata quanto più possibile al conseguimento, anche nel lattante al biberon, dei vantaggi biologici tipici del lattante al seno. La valutazione dell’adeguatezza di una formula per lattanti non può prescindere dal confronto degli effetti fisiologici (es. parametri auxologici), biochimici (es. marker plasmatici) e funzionali (es. risposta immunitaria) indotti nel lattante al biberon, in confronto con quelli ottenuti in soggetti sani allattati al seno per quattro-sei mesi 1. Uno degli elementi contraddistintivi delle proprietà funzionali protettive del latte materno è rappresentato dalla sua influenza sullo sviluppo e sull’omeostasi di una microflora intestinale favorevole, rappresentata in prevalenza da bifidobatteri, e in minor misura da lattobacilli. Nei primi mesi di vita la flora microbica intestinale presenta, infatti, caratteristiche peculiari nei lattanti al seno, per la netta prevalenza della flora bifidogena sulle altre specie batteriche, mentre negli allattati con formula l’ecosistema intestinale risulta più eterogeneo 2,3. L’identificazione nel latte materno dei fattori responsabili della promozione della flora bifidogena è stata oggetto di numerosi studi negli ultimi decenni. Fra i principali fattori del latte materno cui si attribuiscono proprietà prebiotiche, in grado cioè di superare indenni la digestione nell’intestino tenue e stimolare nel colon la crescita selettiva di alcune specie microbiche favorevoli all’organismo, gli oligosaccaridi (OS) sono certamente quelli più studiati e meglio caratterizzati 4. Gli OS rappresentano il terzo maggior componente solido del latte materno, dopo lattosio e lipidi, con una concentrazione nel latte maturo pari a circa 1,2 g/100 ml. Di questi, circa l’80% è rappresentato da OS neutri ed il restante 20% da OS acidi 5. La struttura degli OS del latte materno è particolarmente complessa; ne sono stati identificati ben più di un centinaio di tipi diversi, geneticamente determinati, e quindi specifici di ogni donna 6,7. Essi sono tutti caratterizzati dal lattosio all’estremità riducente e da fucosio o acido sialico all’estremità non riducente 7. Gli OS del latte materno non vengono digeriti nel piccolo intestino e si ritrovano intatti nel colon dove esercitano svariati effetti favorevoli 7. Su studi in vitro gli OS si dimostrano in grado di inibire l’adesione di diversi ceppi batterici patogeni; essi inoltre agiscono da omologhi solubili dei recettori cellulari dei batteri patogeni, trascinandoli con loro lungo il canale intestinale ed impedendo, così, l’infezione batterica 4,8. Gli OS del latte materno esercitano inoltre un potente effetto antinfiammatorio e immunomodulante 9,10.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.