Introduzione e obiettivi. La terapia per l’epatite cronica C con PEG-interferone (PI) e ribavirina consente di ottenere una risposta virologica sostenuta (SVR) nel 50%-80% dei pazienti. L’anemizzazione rappresenta un effetto collaterale pressoché costante ed il 7-10% dei pazienti sviluppa anemia severa in corso di terapia (calo dei valori di emoglobina (Hb sotto i 10g/dl). Diversi fattori influenzano le possibilità del paziente di raggiungere la SVR: mentre il ruolo dei fattori pre-terapia (genotipo, età del paziente, anni di malattia, grado di fibrosi, viremia basale, coinfezioni) è ben conosciuto da diverso tempo, i fattori valutabili durante la terapia (calo della viremia a 2 e 4 settimane, concentrazione sierica di ribavirina) stanno assumendo un interesse crescente, nell’ottica di un trattamento “ritagliato sul paziente”. Scopo del presente studio è stato quello di valutare se il grado di anemizzazione precoce in terapia può essere considerato un indicatore surrogato di ribavirinemia e quindi utilizzato come fattore predittivo di SVR. Pazienti e metodi. Abbiamo valutato retrospettivamente i pazienti trattati con (PI) e ribavirina presso il nostro centro universitario dal 2000 ad oggi. I criteri di inclusione sono stati: assenza di co-infezione con HBV o HIV (definita come negatività di HBsAg e anti-HIV sierici prima dell’inizio della terapia), assenza di emoglobinopatie ereditarie, aver completato almeno 12 settimane di terapia, non aver modificato il dosaggio di ribavirina e/o PI nelle prime 12 settimane di terapia, non aver fatto uso concomitante di epoietina nelle prime 12 settimane di terapia. 51 pazienti soddisfavano i criteri di inclusione; di questi, 38 avevano raggiunto la SVR (HCV-RNA sierico non rilevabile ad almeno 6 mesi dal termine della terapia), 6 erano non responder e 7 relapser. Risultati. I valori basali di Hb non presentavano differenze statisticamente significative tra i pazienti che hanno raggiunto la SVR e i relapser o non responder. L’andamento dei valori di emoglobina mostrava una tendenza opposta nei due sessi: nei maschi si osservava una maggiore anemizzazione nei pazienti che raggiungevano la SVR, con valori medi di Hb significativamente più bassi alla 4a settimana (13,05±1,12 vs. 14,00±1,46 p<0,05) e 8a (12,72±0,82 vs. 13,80±1,39 p<0,01) rispetto ai pazienti non-SVR; nelle femmine invece, si manifestava apparentemente un maggiore calo di Hb in chi non raggiungeva la SVR, anche se in assenza di valori statisticamente significativi. Conclusioni. Nel sesso femminile, non sembra chiaramente documentabile una correlazione tra l’intensità dell’anemizzazione in terapia ed il successo terapeutico. Nei maschi invece, soprattutto tra la 4a e l’8a settimana di terapia, sembra che la maggiore anemizzazione si associ al successo terapeutico. È auspicabile quindi l’avvio di ulteriori trial clinici per valutare l’ottimizzazione posologica della ribavirina sulla base del grado di anemizzazione raggiunto dal paziente.
Valutazione della anemizzazione precoce durante terapia con PEG-interferone e ribavirina come fattore predittivo di SVR in pazienti con epatite cronica C
BADIA, Lorenzo;GRILLI, Anastasio;SCIVALES, Sonya;CONTINI, Carlo
2010
Abstract
Introduzione e obiettivi. La terapia per l’epatite cronica C con PEG-interferone (PI) e ribavirina consente di ottenere una risposta virologica sostenuta (SVR) nel 50%-80% dei pazienti. L’anemizzazione rappresenta un effetto collaterale pressoché costante ed il 7-10% dei pazienti sviluppa anemia severa in corso di terapia (calo dei valori di emoglobina (Hb sotto i 10g/dl). Diversi fattori influenzano le possibilità del paziente di raggiungere la SVR: mentre il ruolo dei fattori pre-terapia (genotipo, età del paziente, anni di malattia, grado di fibrosi, viremia basale, coinfezioni) è ben conosciuto da diverso tempo, i fattori valutabili durante la terapia (calo della viremia a 2 e 4 settimane, concentrazione sierica di ribavirina) stanno assumendo un interesse crescente, nell’ottica di un trattamento “ritagliato sul paziente”. Scopo del presente studio è stato quello di valutare se il grado di anemizzazione precoce in terapia può essere considerato un indicatore surrogato di ribavirinemia e quindi utilizzato come fattore predittivo di SVR. Pazienti e metodi. Abbiamo valutato retrospettivamente i pazienti trattati con (PI) e ribavirina presso il nostro centro universitario dal 2000 ad oggi. I criteri di inclusione sono stati: assenza di co-infezione con HBV o HIV (definita come negatività di HBsAg e anti-HIV sierici prima dell’inizio della terapia), assenza di emoglobinopatie ereditarie, aver completato almeno 12 settimane di terapia, non aver modificato il dosaggio di ribavirina e/o PI nelle prime 12 settimane di terapia, non aver fatto uso concomitante di epoietina nelle prime 12 settimane di terapia. 51 pazienti soddisfavano i criteri di inclusione; di questi, 38 avevano raggiunto la SVR (HCV-RNA sierico non rilevabile ad almeno 6 mesi dal termine della terapia), 6 erano non responder e 7 relapser. Risultati. I valori basali di Hb non presentavano differenze statisticamente significative tra i pazienti che hanno raggiunto la SVR e i relapser o non responder. L’andamento dei valori di emoglobina mostrava una tendenza opposta nei due sessi: nei maschi si osservava una maggiore anemizzazione nei pazienti che raggiungevano la SVR, con valori medi di Hb significativamente più bassi alla 4a settimana (13,05±1,12 vs. 14,00±1,46 p<0,05) e 8a (12,72±0,82 vs. 13,80±1,39 p<0,01) rispetto ai pazienti non-SVR; nelle femmine invece, si manifestava apparentemente un maggiore calo di Hb in chi non raggiungeva la SVR, anche se in assenza di valori statisticamente significativi. Conclusioni. Nel sesso femminile, non sembra chiaramente documentabile una correlazione tra l’intensità dell’anemizzazione in terapia ed il successo terapeutico. Nei maschi invece, soprattutto tra la 4a e l’8a settimana di terapia, sembra che la maggiore anemizzazione si associ al successo terapeutico. È auspicabile quindi l’avvio di ulteriori trial clinici per valutare l’ottimizzazione posologica della ribavirina sulla base del grado di anemizzazione raggiunto dal paziente.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.