La transizione perimenopausale rappresenta una fase critica della vita della donna di durata variabile (mesi o anni) caratterizzata da una condizione di subfertilità e instabilità endocrina dell’ovaio che separa la fase fertile da quella non più fertile della postmenopausa. Il metabolismo osseo già durante questa fase tende ad orientarsi in senso negativo con un aumento sbilanciato del turnover osseo a favore dell’attività di riassorbimento degli osteoclasti responsabile di una accelerazione della perdita ossea particolarmente a livello dei siti scheletrici a prevalente componente trabecolare (corpi vertebrali ed estremità delle ossa lunghe). Tale perdita ossea è un importante fattore di rischio per la fragilità ossea (osteoporosi) e la frattura. La valutazione clinica preliminare di tutti i fattori di rischio di perdita ossea è importante per un corretto approccio diagnostico-terapeutico all’osteoporosi menopausale. Questo consente di attuare la “prevenzione passiva (primaria)” in tutte le donne, attraverso la correzione dei fattori di rischio modificabili, e di selezionare le donne candidate alla densitometria vertebrale/femorale con metodica DXA (Double X-ray Absorptiometry). La valutazione integrata della densità ossea con i principali fattori di rischio per frattura indipendenti dalla densità ossea consente di stimare efficacemente il “rischio di frattura assoluto a 10 anni” per una strategia di terapia/ counseling personalizzata.
Transizione perimenopausale:metabolismo scheletrico,rischio osteoporotico e di frattura
PANSINI, Francesco Saverio;BONACCORSI, Gloria;PATELLA, Alfredo;MOLLICA, Gioacchino;
2008
Abstract
La transizione perimenopausale rappresenta una fase critica della vita della donna di durata variabile (mesi o anni) caratterizzata da una condizione di subfertilità e instabilità endocrina dell’ovaio che separa la fase fertile da quella non più fertile della postmenopausa. Il metabolismo osseo già durante questa fase tende ad orientarsi in senso negativo con un aumento sbilanciato del turnover osseo a favore dell’attività di riassorbimento degli osteoclasti responsabile di una accelerazione della perdita ossea particolarmente a livello dei siti scheletrici a prevalente componente trabecolare (corpi vertebrali ed estremità delle ossa lunghe). Tale perdita ossea è un importante fattore di rischio per la fragilità ossea (osteoporosi) e la frattura. La valutazione clinica preliminare di tutti i fattori di rischio di perdita ossea è importante per un corretto approccio diagnostico-terapeutico all’osteoporosi menopausale. Questo consente di attuare la “prevenzione passiva (primaria)” in tutte le donne, attraverso la correzione dei fattori di rischio modificabili, e di selezionare le donne candidate alla densitometria vertebrale/femorale con metodica DXA (Double X-ray Absorptiometry). La valutazione integrata della densità ossea con i principali fattori di rischio per frattura indipendenti dalla densità ossea consente di stimare efficacemente il “rischio di frattura assoluto a 10 anni” per una strategia di terapia/ counseling personalizzata.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.