Il coordinamento delle filiere è uno dei problemi più frequentemente discussi come risposta alla crescente richiesta di competitività in agricoltura, dove sempre di più si affronta un contesto caratterizzato dalla liberalizzazione dei mercati, dal disaccoppiamento del sostegno pubblico e dalla pressione della concorrenza internazionale. A fronte di tali necessità, l’adozione di forme contrattuali innovative nelle filiere italiane stenta a decollare. In particolare, nella filiera del grano duro si mantiene una larghissima diffusione (più del 70% del mercato) del contratto tradizionale “a pronti” basato sul “conto deposito” (il cosiddetto contratto “spot”) che rende minimi i vincoli di venditore e acquirente, ma crea notevoli problemi in termini di programmazione, omogeneità dei lotti e promozione della qualità. In questo lavoro, presentiamo i risultati di un’indagine circa le prospettive e le motivazioni dell’uso di strumenti contrattuali “in avanti”(cioè a consegna differita), dedicati all’integrazione della filiera del grano duro. L’indagine è stata svolta attraverso la rilevazione di opinioni di esperti con il metodo di rilevazione Delphi, basato sull’interazione con un gruppo, o panel, di testimoni privilegiati (una decina tra operatori della filiera e ricercatori) consultati separatamente mediante una procedura iterativa.
Grano duro sotto contratto: più vantaggi che svantaggi
ZANNI, Giacomo
2010
Abstract
Il coordinamento delle filiere è uno dei problemi più frequentemente discussi come risposta alla crescente richiesta di competitività in agricoltura, dove sempre di più si affronta un contesto caratterizzato dalla liberalizzazione dei mercati, dal disaccoppiamento del sostegno pubblico e dalla pressione della concorrenza internazionale. A fronte di tali necessità, l’adozione di forme contrattuali innovative nelle filiere italiane stenta a decollare. In particolare, nella filiera del grano duro si mantiene una larghissima diffusione (più del 70% del mercato) del contratto tradizionale “a pronti” basato sul “conto deposito” (il cosiddetto contratto “spot”) che rende minimi i vincoli di venditore e acquirente, ma crea notevoli problemi in termini di programmazione, omogeneità dei lotti e promozione della qualità. In questo lavoro, presentiamo i risultati di un’indagine circa le prospettive e le motivazioni dell’uso di strumenti contrattuali “in avanti”(cioè a consegna differita), dedicati all’integrazione della filiera del grano duro. L’indagine è stata svolta attraverso la rilevazione di opinioni di esperti con il metodo di rilevazione Delphi, basato sull’interazione con un gruppo, o panel, di testimoni privilegiati (una decina tra operatori della filiera e ricercatori) consultati separatamente mediante una procedura iterativa.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.