Prendendo spunto da un passo dei Wilhelm Meisters Lehrjahre di Goethe, che offre un interessante e inaspettato parallelo, si riconsiderano le peculiarità della scrittura musicale di Luigi Boccherini, e in particolare la sua inclinazione ad adottare modelli di forma ciclica. Si analizza il caso particolare del Quintetto op. 56 n° 6 e, una volta individuate le sue caratteristiche formali, si propone di interpretarlo come la narrazione musicale di un ballo pubblico, con il minuetto racchiuso tra due contraddanze. L'inaspettata ripresa finale della contraddanza iniziale, che impedisce la compiuta realizzazione del disegno formale dell'ultimo movimento, conferisce al brano una forte connotazione pessimistica.
Il quintetto con pianoforte op. 56 n° 6 di Boccherini, ovvero la musica da camera come metalinguaggio
MANGANI, Marco
2010
Abstract
Prendendo spunto da un passo dei Wilhelm Meisters Lehrjahre di Goethe, che offre un interessante e inaspettato parallelo, si riconsiderano le peculiarità della scrittura musicale di Luigi Boccherini, e in particolare la sua inclinazione ad adottare modelli di forma ciclica. Si analizza il caso particolare del Quintetto op. 56 n° 6 e, una volta individuate le sue caratteristiche formali, si propone di interpretarlo come la narrazione musicale di un ballo pubblico, con il minuetto racchiuso tra due contraddanze. L'inaspettata ripresa finale della contraddanza iniziale, che impedisce la compiuta realizzazione del disegno formale dell'ultimo movimento, conferisce al brano una forte connotazione pessimistica.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.