La vongola Ruditapes philippinarum e il mitilo alloctono Musculista senhousia sono oggigiorno le specie di bivalvi più comuni nella Sacca di Goro. Si ritiene che M. senhousia, a causa dei feltri di singoli individui ancorati l’un l’altro da filamenti di bisso, possa causare notevoli danni economici alla venericoltura. Scopo di questa ricerca, condotta nella Sacca di Goro dal 2002 al 2004, è la definizione: (1) dell’arricchimento sedimentario causato dai feltri della specie invasiva, (2) del ciclo riproduttivo e della dinamica di popolazione del mitilo, (3) della possibilità di contenere l’estensione dei feltri mediante lotta biologica, (4) della convenienza di procedere all’eradicazione meccanica dei feltri. Il ruolo giocato da M. senhousia nell’arricchimento organico sedimentario è stato indagato sperimentalmente considerando sostanza organica totale, carbonio biopolimerico, proteine, carboidrati, lipidi e clorofilla-a. Al termine del periodo sperimentale, la classe biochimica maggiormente rappresentata era quella delle proteine (48,5% della frazione biopolimerica). L’accumulo d azoto proteico ha aumentato la qualità trofica della sostanza organica sedimentaria. E’ inoltre risultato che la presenza di M. senhousia incrementa l’accumulo del carbonio microfitobentonico. Il ciclo riproduttivo di M. senhousia consiste di 4 stadi principali: gonade inattiva, gonade in sviluppo, gonade matura ed emissione dei gameti. Gli oociti in previtellogenesi compaiono in marzo. La spermiogenesi precede l’oogenesi, e aggregati spermatici vegono osservati a partire da maggio. Uova con vitello sono presenti da giugno, ma anziché venire emesse vanno incontro a degenerazione. L’emissione avviene in settembre, in coincidenza di condizioni climatiche più favorevoli, e dura fino a novembre, quando la gonade ritorna inattiva. La specie è strettamente gonocorica. Sia la coorte-dell’anno che quella dell’anno precedente avviano il processo di maturazione. Tale sovrapposizione di generazioni entrambe riproduttive è probabilmente un adattamento alla sopravvivenza in un ambiente estremamente variabile quale la Sacca. Una popolazione del mitilide è stata quindi monitorata per un anno con frequenza bimestrale per inferire sulla dinamica di popolazione della specie e sulla crescita. La popolazione è stata numericamente dominata da un’unica coorte di individui. La taglia media della coorte raggiunge rapidamente i 24-25 mm di lunghezza, dopodichè la crescita rallenta e i mitilidi raramente eccedono la dimensione di 30-32 mm. Le anossie estive hanno contribuito a ridurre drasticamente l’abbondanza dei mitilidi: la mortalità è stata del 95%. Fino alla primavera successiva non si registra alcun evento di reclutamento; da aprile sul banco avviene un cospicuo reclutamento di nuovi nati, con ulteriore riduzione numerica nell’ammontare della coorte precedente. La crescita è stata stimata secondo un modello bertalanffiano: i valori dei parametri calcolati sono risultati tipici di un organismo opportunista, r-stratega. L’interazione con le vongole è stata studiata sperimentalmente: ne la crescita ne la mortalità delle vongole sembra risentire negativamente della presenza dei feltri. La lotta biologica è stata indagata testando i 2 predatori epibentonici maggiormente abbondanti nella Sacca: i decapodi Carcinus aestuarii e Dyspanopeus sayi. Entrambe le specie mostrano una spiccata preferenza per M. senhousia rispetto a R. philippinarum: la mortalità da predazione è risultata molto più elevata per il mitilide che per la vongola. Si ipotizza che, se è presente una preda maggiormente accessibile quale M. senhousia, l’impatto dei granchi predatori sui banchi di vongole viene minimizzato. Tale preferenza di preda può essere vantaggiosamente sfruttata per il contenimento dei feltri, laddove questi creano danni alla venericoltura. La rimozione meccanica è stata effettuata utilizzando 3 attrezzi: la rasca manuale, l’idrorasca ed il motopontone. Tutti gli attrezzi si sono dimostrati efficaci nella rimozione dei feltri, ma l’analisi economica costi-benefici evidenzia l’uso del motopontone come il più vantaggioso

MIPAF 6C57: Impatto della specie alloctona Musculista senhousia su allevamenti di bivalvi di interesse commerciale e strategie di contenimento (ALIEN)

MISTRI, Michele
2001

Abstract

La vongola Ruditapes philippinarum e il mitilo alloctono Musculista senhousia sono oggigiorno le specie di bivalvi più comuni nella Sacca di Goro. Si ritiene che M. senhousia, a causa dei feltri di singoli individui ancorati l’un l’altro da filamenti di bisso, possa causare notevoli danni economici alla venericoltura. Scopo di questa ricerca, condotta nella Sacca di Goro dal 2002 al 2004, è la definizione: (1) dell’arricchimento sedimentario causato dai feltri della specie invasiva, (2) del ciclo riproduttivo e della dinamica di popolazione del mitilo, (3) della possibilità di contenere l’estensione dei feltri mediante lotta biologica, (4) della convenienza di procedere all’eradicazione meccanica dei feltri. Il ruolo giocato da M. senhousia nell’arricchimento organico sedimentario è stato indagato sperimentalmente considerando sostanza organica totale, carbonio biopolimerico, proteine, carboidrati, lipidi e clorofilla-a. Al termine del periodo sperimentale, la classe biochimica maggiormente rappresentata era quella delle proteine (48,5% della frazione biopolimerica). L’accumulo d azoto proteico ha aumentato la qualità trofica della sostanza organica sedimentaria. E’ inoltre risultato che la presenza di M. senhousia incrementa l’accumulo del carbonio microfitobentonico. Il ciclo riproduttivo di M. senhousia consiste di 4 stadi principali: gonade inattiva, gonade in sviluppo, gonade matura ed emissione dei gameti. Gli oociti in previtellogenesi compaiono in marzo. La spermiogenesi precede l’oogenesi, e aggregati spermatici vegono osservati a partire da maggio. Uova con vitello sono presenti da giugno, ma anziché venire emesse vanno incontro a degenerazione. L’emissione avviene in settembre, in coincidenza di condizioni climatiche più favorevoli, e dura fino a novembre, quando la gonade ritorna inattiva. La specie è strettamente gonocorica. Sia la coorte-dell’anno che quella dell’anno precedente avviano il processo di maturazione. Tale sovrapposizione di generazioni entrambe riproduttive è probabilmente un adattamento alla sopravvivenza in un ambiente estremamente variabile quale la Sacca. Una popolazione del mitilide è stata quindi monitorata per un anno con frequenza bimestrale per inferire sulla dinamica di popolazione della specie e sulla crescita. La popolazione è stata numericamente dominata da un’unica coorte di individui. La taglia media della coorte raggiunge rapidamente i 24-25 mm di lunghezza, dopodichè la crescita rallenta e i mitilidi raramente eccedono la dimensione di 30-32 mm. Le anossie estive hanno contribuito a ridurre drasticamente l’abbondanza dei mitilidi: la mortalità è stata del 95%. Fino alla primavera successiva non si registra alcun evento di reclutamento; da aprile sul banco avviene un cospicuo reclutamento di nuovi nati, con ulteriore riduzione numerica nell’ammontare della coorte precedente. La crescita è stata stimata secondo un modello bertalanffiano: i valori dei parametri calcolati sono risultati tipici di un organismo opportunista, r-stratega. L’interazione con le vongole è stata studiata sperimentalmente: ne la crescita ne la mortalità delle vongole sembra risentire negativamente della presenza dei feltri. La lotta biologica è stata indagata testando i 2 predatori epibentonici maggiormente abbondanti nella Sacca: i decapodi Carcinus aestuarii e Dyspanopeus sayi. Entrambe le specie mostrano una spiccata preferenza per M. senhousia rispetto a R. philippinarum: la mortalità da predazione è risultata molto più elevata per il mitilide che per la vongola. Si ipotizza che, se è presente una preda maggiormente accessibile quale M. senhousia, l’impatto dei granchi predatori sui banchi di vongole viene minimizzato. Tale preferenza di preda può essere vantaggiosamente sfruttata per il contenimento dei feltri, laddove questi creano danni alla venericoltura. La rimozione meccanica è stata effettuata utilizzando 3 attrezzi: la rasca manuale, l’idrorasca ed il motopontone. Tutti gli attrezzi si sono dimostrati efficaci nella rimozione dei feltri, ma l’analisi economica costi-benefici evidenzia l’uso del motopontone come il più vantaggioso
2001
Mistri, Michele
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