L'irrigazione delle colture rappresenta, nel nostro Paese, il principale campo di applicazione dell'acqua in termini quantitativi. L'utilizzazione irrigua, infatti, copre poco meno della metà dei prelievi complessivi, contro il 20% del settore civile e il 20% di quello industriale; la parte rimanente è da imputare agli impieghi del settore dell’energia. Una delle realtà irrigue più importanti del Mezzogiorno italiano e del Mediterraneo in generale è rappresentata dal territorio di Capitanata, che presenta un'estensione di circa 442 mila ettari, di cui circa il 30% è attrezzata e in esercizio irriguo, caratterizzata da una giacitura prevalentemente pianeggiante e con buoni livelli di fertilità. Il progetto di trasformazione irrigua del territorio di Capitanata ha interessato un orizzonte temporale trentennale, il cui sviluppo non si è ancora fermato. L'opera irrigua, nel suo complesso, consiste di un grande impianto, dimensionato per garantire la distribuzione di circa 150 milioni di metri cubi di acqua per usi irrigui, per mezzo di una rete che si estende per circa 8.000 chilometri. Tuttavia, l'effettiva portata di un progetto di tali dimensioni va oltre l'aspetto tecnico e deve essere considerata alla luce del ruolo svolto dall'opera nel processo di trasformazione del settore agricolo, con il passaggio dagli ordinamenti colturali aridi a quelli irrigui, con una ricaduta molto rilevante sul piano socio-economico, nell'orizzonte temporale di alcuni decenni. Il paper illustra i risultati dell'applicazione di un modello di programmazione lineare territoriale, dal quale risulta che la modifica delle tariffe irrigue può provocare ripercussioni rilevanti per il benessere pubblico e privato del territorio.
Valutazione degli impatti della politica di tariffazione delle acque irrigue sull'agricoltura della capitanata (Puglia)
ZANNI, Giacomo
2009
Abstract
L'irrigazione delle colture rappresenta, nel nostro Paese, il principale campo di applicazione dell'acqua in termini quantitativi. L'utilizzazione irrigua, infatti, copre poco meno della metà dei prelievi complessivi, contro il 20% del settore civile e il 20% di quello industriale; la parte rimanente è da imputare agli impieghi del settore dell’energia. Una delle realtà irrigue più importanti del Mezzogiorno italiano e del Mediterraneo in generale è rappresentata dal territorio di Capitanata, che presenta un'estensione di circa 442 mila ettari, di cui circa il 30% è attrezzata e in esercizio irriguo, caratterizzata da una giacitura prevalentemente pianeggiante e con buoni livelli di fertilità. Il progetto di trasformazione irrigua del territorio di Capitanata ha interessato un orizzonte temporale trentennale, il cui sviluppo non si è ancora fermato. L'opera irrigua, nel suo complesso, consiste di un grande impianto, dimensionato per garantire la distribuzione di circa 150 milioni di metri cubi di acqua per usi irrigui, per mezzo di una rete che si estende per circa 8.000 chilometri. Tuttavia, l'effettiva portata di un progetto di tali dimensioni va oltre l'aspetto tecnico e deve essere considerata alla luce del ruolo svolto dall'opera nel processo di trasformazione del settore agricolo, con il passaggio dagli ordinamenti colturali aridi a quelli irrigui, con una ricaduta molto rilevante sul piano socio-economico, nell'orizzonte temporale di alcuni decenni. Il paper illustra i risultati dell'applicazione di un modello di programmazione lineare territoriale, dal quale risulta che la modifica delle tariffe irrigue può provocare ripercussioni rilevanti per il benessere pubblico e privato del territorio.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.