L’estromissione dell’omosessualità dall’edizione del 1973 del manuale di patologie mentali dell’associazione psichiatrica americana ha notevolmente incrementato gli studi sul pregiudizio nei confronti degli omosessuali (Hegarty & Massey, 2007). A partire dagli anni 70 l’attenzione si è infatti soprattutto focalizzata sulle credenze stereotipiche attribuite a gay e a lesbiche. Per quanto concerne più propriamente le lesbiche, esse sono percepite prive di istinto materno, poco calorose e poco socievoli, ma estremamente competenti (Cuddy, Fiske, & Glick, 2008; Kite & Deaux, 1987; Lee & Crawford, 2007). In accordo con la gender inversion theory (Kite & Deaux, 1987) alle lesbiche sono, così attribuiti tratti di personalità, comportamenti, gesti e abitudini tipicamente maschili (i.e., alta competenza e poco calore sociale). Sebbene sia stato dimostrato che i gruppi sociali non sono percepiti come categorie indifferenziate, ma in rapporto a sottocategorie (Richards & Hewstone, 2001), la maggior parte dei lavori sulle credenze nei confronti delle lesbiche si sono focalizzati sulla categoria generale. Tali studi hanno pertanto assunto che la rappresentazione categoriale delle lesbiche sia monolitica o poco differenziata. Diversamente, il presente contributo ha inteso esaminare i contenuti stereotipici attribuiti, sia alla categoria generale, che a distinti sottogruppi di lesbiche nell’ambito del modello dello Stereotype Content Model (SCM- Fiske, Cuddy, Glick, & Xu, 2002). Nello specifico i partecipanti (N=70 studenti universitari) hanno valutato la categoria sovra-ordinata e quattro sottogruppi di lesbiche (femminili, mascoline, dichiarate e non dichiarate) precedentemente identificati in uno studio pilota, lungo le dimensioni di calore, competenza, status e interdipendenza (cooperativa vs. competitiva). I risultati mostrano che la categoria sovra-ordinata è percepita mediamente calorosa e competente, mentre i sottogruppi sono diversamente valutati rispetto alle dimensioni di calore e competenza. Inoltre, la percezione di status e di interdipendenza cooperativa predicono rispettivamente l’attribuzione di competenza e calore. Diversamente da quanto predetto dallo SCM, la percezione di interdipendenza competitiva non predice l’attribuzione di calore. In complesso il presente contributo mostra che la rappresentazione del gruppo delle lesbiche non è monolitica, come altri studi avevamo implicitamente suggerito, bensì definita da distinti sottogruppi. Mostrando d’altra parte che i sottogruppi sono diversamente valutati rispetto alle dimensioni di calore e competenza, il presente contributo suggerisce che la gender inversion theory (Kite & Deaux, 1987) coglie solo alcuni degli aspetti della stereotipizzazione delle lesbiche.

DONNE CHE AMANO ALTRE DONNE: CONTENUTI STEREOTIPICI VERSO LE LESBICHE

BRAMBILLA, Marco;RAVENNA, Marcella
2010

Abstract

L’estromissione dell’omosessualità dall’edizione del 1973 del manuale di patologie mentali dell’associazione psichiatrica americana ha notevolmente incrementato gli studi sul pregiudizio nei confronti degli omosessuali (Hegarty & Massey, 2007). A partire dagli anni 70 l’attenzione si è infatti soprattutto focalizzata sulle credenze stereotipiche attribuite a gay e a lesbiche. Per quanto concerne più propriamente le lesbiche, esse sono percepite prive di istinto materno, poco calorose e poco socievoli, ma estremamente competenti (Cuddy, Fiske, & Glick, 2008; Kite & Deaux, 1987; Lee & Crawford, 2007). In accordo con la gender inversion theory (Kite & Deaux, 1987) alle lesbiche sono, così attribuiti tratti di personalità, comportamenti, gesti e abitudini tipicamente maschili (i.e., alta competenza e poco calore sociale). Sebbene sia stato dimostrato che i gruppi sociali non sono percepiti come categorie indifferenziate, ma in rapporto a sottocategorie (Richards & Hewstone, 2001), la maggior parte dei lavori sulle credenze nei confronti delle lesbiche si sono focalizzati sulla categoria generale. Tali studi hanno pertanto assunto che la rappresentazione categoriale delle lesbiche sia monolitica o poco differenziata. Diversamente, il presente contributo ha inteso esaminare i contenuti stereotipici attribuiti, sia alla categoria generale, che a distinti sottogruppi di lesbiche nell’ambito del modello dello Stereotype Content Model (SCM- Fiske, Cuddy, Glick, & Xu, 2002). Nello specifico i partecipanti (N=70 studenti universitari) hanno valutato la categoria sovra-ordinata e quattro sottogruppi di lesbiche (femminili, mascoline, dichiarate e non dichiarate) precedentemente identificati in uno studio pilota, lungo le dimensioni di calore, competenza, status e interdipendenza (cooperativa vs. competitiva). I risultati mostrano che la categoria sovra-ordinata è percepita mediamente calorosa e competente, mentre i sottogruppi sono diversamente valutati rispetto alle dimensioni di calore e competenza. Inoltre, la percezione di status e di interdipendenza cooperativa predicono rispettivamente l’attribuzione di competenza e calore. Diversamente da quanto predetto dallo SCM, la percezione di interdipendenza competitiva non predice l’attribuzione di calore. In complesso il presente contributo mostra che la rappresentazione del gruppo delle lesbiche non è monolitica, come altri studi avevamo implicitamente suggerito, bensì definita da distinti sottogruppi. Mostrando d’altra parte che i sottogruppi sono diversamente valutati rispetto alle dimensioni di calore e competenza, il presente contributo suggerisce che la gender inversion theory (Kite & Deaux, 1987) coglie solo alcuni degli aspetti della stereotipizzazione delle lesbiche.
2010
9788890524905
Rappresentazione categoriale; Stereotype Content model; lesbiche
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