Nell'articolo si pubblica una lettera inedita del medico ferrarese Sozzino Benzi (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Autografi Palatini, II 49) inviata, verosimilmente negli anni Trenta del XVI secolo, al cardinale Benedetto Accolti. Il documento è di grande importanza non solo per la ricostruzione della cultura filosofica e scientifica del Cinquecento, ma anche per la storia della scienza e dell'astronomia, in quanto restituisce una preziosa testimonianza della polemica scoppiata a seguito della diffusione delle nuove idee di Basilio Sabazio, controverso letterato e astronomo, giunto negli anni Trenta a dimostrare la corruttibilità della materia celeste sulla base delle osservazioni da lui effettuate su due comete. Il motivo che spinge Benzi a scrivere al cardinale è l'urgenza di difendersi dalle accuse di Bartolomeo Ferrini, che, stando alle informazioni contenute nella lettera, lo accusa di aver fornito a Sabazio il proprio aiuto nella dimostrazione della corruttibilità del cielo. Questa polemica, di cui non è stata ancora rinvenuta altra traccia, dimostra la necessità di un superamento delle tradizionali categorie della storiografia ufficiale, ed impone l'urgenza di un vasto lavoro di recupero del materiale inedito al fine di ricostruire la ricchezza del dibattito cosmologico del XVI secolo.
"Sozzino Benzi, Basilio Sabazio e la corruttibilità del cielo. La controversia cosmologica in una lettera al cardinale Benedetto Accolti"
LIBONI, Gionata
2008
Abstract
Nell'articolo si pubblica una lettera inedita del medico ferrarese Sozzino Benzi (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Autografi Palatini, II 49) inviata, verosimilmente negli anni Trenta del XVI secolo, al cardinale Benedetto Accolti. Il documento è di grande importanza non solo per la ricostruzione della cultura filosofica e scientifica del Cinquecento, ma anche per la storia della scienza e dell'astronomia, in quanto restituisce una preziosa testimonianza della polemica scoppiata a seguito della diffusione delle nuove idee di Basilio Sabazio, controverso letterato e astronomo, giunto negli anni Trenta a dimostrare la corruttibilità della materia celeste sulla base delle osservazioni da lui effettuate su due comete. Il motivo che spinge Benzi a scrivere al cardinale è l'urgenza di difendersi dalle accuse di Bartolomeo Ferrini, che, stando alle informazioni contenute nella lettera, lo accusa di aver fornito a Sabazio il proprio aiuto nella dimostrazione della corruttibilità del cielo. Questa polemica, di cui non è stata ancora rinvenuta altra traccia, dimostra la necessità di un superamento delle tradizionali categorie della storiografia ufficiale, ed impone l'urgenza di un vasto lavoro di recupero del materiale inedito al fine di ricostruire la ricchezza del dibattito cosmologico del XVI secolo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.