A seguito della nuova classificazione sismica del territorio nazionale, le amministrazioni pubbliche si trovano di fronte alla necessità di dover effettuare valutazioni a scala territoriale finalizzate alla definizione delle aree maggiormente esposte nei confronti degli effetti causati dai terremoti quali l’amplificazione litologica della sollecitazione sismica, la liquefazione dei terreni sabbiosi ed i cedimenti indotti. La tipologia di indagine maggiormente diffusa sul territorio, e che pertanto si presta per effettuare analisi su vasta scala, è costituita dalla prova penetrometrica statica (CPT), utilizzata per la valutazione dei profili stratigrafici e per la defini-zione delle proprietà meccaniche dei terreni. Tale prova, adatta per le verifiche a liquefazione e per la previ-sione dei cedimenti causati dal sisma, non è particolarmente indicata per la classificazione sismica di un sito, per la quale occorrerebbe la misura della velocità media di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 m di profondità (VS,30). Allo scopo, è stata adottata una correlazione empirica, basata su metodi noti in letteratura tra la VS e la resistenza alla punta qc opportunamente calibrata per i terreni dell’area ferrarese. Nella nota vie-ne descritta una metodologia per effettuare la valutazione degli effetti sismici indotti a partire da prove geo-tecniche in sito, impiegata per le analisi a scala territoriale, ai fini di aggiornare il quadro conoscitivo del Pia-no Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ferrara.
Una metodologia per la valutazione di effetti sismici locali da prove geotecniche in sito per l’aggiornamento degli strumenti urbanistici
FIORAVANTE, Vincenzo;GIRETTI, Daniela;
2007
Abstract
A seguito della nuova classificazione sismica del territorio nazionale, le amministrazioni pubbliche si trovano di fronte alla necessità di dover effettuare valutazioni a scala territoriale finalizzate alla definizione delle aree maggiormente esposte nei confronti degli effetti causati dai terremoti quali l’amplificazione litologica della sollecitazione sismica, la liquefazione dei terreni sabbiosi ed i cedimenti indotti. La tipologia di indagine maggiormente diffusa sul territorio, e che pertanto si presta per effettuare analisi su vasta scala, è costituita dalla prova penetrometrica statica (CPT), utilizzata per la valutazione dei profili stratigrafici e per la defini-zione delle proprietà meccaniche dei terreni. Tale prova, adatta per le verifiche a liquefazione e per la previ-sione dei cedimenti causati dal sisma, non è particolarmente indicata per la classificazione sismica di un sito, per la quale occorrerebbe la misura della velocità media di propagazione delle onde di taglio nei primi 30 m di profondità (VS,30). Allo scopo, è stata adottata una correlazione empirica, basata su metodi noti in letteratura tra la VS e la resistenza alla punta qc opportunamente calibrata per i terreni dell’area ferrarese. Nella nota vie-ne descritta una metodologia per effettuare la valutazione degli effetti sismici indotti a partire da prove geo-tecniche in sito, impiegata per le analisi a scala territoriale, ai fini di aggiornare il quadro conoscitivo del Pia-no Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Ferrara.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.