Viene presentata la carta, accompagnata dalle note illustrative, relativa alla valutazione della vulnerabilità intrinseca e del rischio di inquinamento degli acquiferi del bacino fluvio-lacustre del Valdarno Medio (pianura Firenze-Prato-Pistoia). Il lavoro rappresenta la sintesi finale di un lungo lavoro di censimento, prima elaborazione e georeferenziazione di tutti i dati, idrogeologici e territoriali, concernenti ed influenzanti il ciclo naturale e di sfruttamento dell’acqua sotterranea nel territorio indagato. La pianura del Valdarno Medio, di estensione pari a circa 350 km2, ha costituito un interessante test site per l’applicazione delle metodologie di valutazione adottate, caratterizzata come è da: una elevata variabilità idrogeologica del grado di protezione del primo acquifero, una presenza di acquiferi superficiali scarsamente protetti e profondi ben protetti, una elevata e diversificata pericolosità territoriale con compresenza di aree urbanizzate, industrializzate ed agricole intensive (trattasi in pratica di una estesa area metropolitana praticamente senza soluzione di continuità), un notevole interesse acquedottistico locale delle risorse idriche di sottosuolo sia in quanto attualmente sfruttate sia in quanto caratterizzate, in alcuni casi, da una produttività residua ancora elevata. Il quadro illustrato, unito alla notevole quantità di dati disponibili sia di tipo geologico (più di 2000 stratigrafie), pedologico, idrochimico e concernenti la pericolosità territoriale (circa 7000 punti di potenziale pericolo per la falda, differenziati fra sorgenti di tipo puntuale, lineare ed areale), ha fornito una elevata significatività, in termini di impiego operativo della cartografia realizzata, alle metodologie di valutazione adottate. Per la valutazione della vulnerabilità intrinseca è stato adottato il modello parametrico a punteggio e pesi SINTACS con alcune integrazioni ed affinamenti giustificati dall’elevato dettaglio conoscitivo del sottosuolo e dalla specificità idrogeologica dell’area; oltre all’inserimento dei parametri tempo di arrivo e spessore dell’acquifero, sono state aggiunte, alle stringhe di pesi già codificate, alcune specifiche relative alle aree soggette a rischio idraulico (assai elevato in alcune aree del bacino), alle aree urbanizzate ed alle aree soggette a ricarica laterale per travaso dagli acquiferi fratturati del substrato pre-lacustre o per deflusso ipodermico dalle pendici delle colline. E’ stato anche valutato un’indice di vulnerabilità SINTACS relativo agli acquiferi profondi confinati. Per quanto concerne la valutazione del rischio di inquinamento si è operato tramite un sistema parametrico a punteggio basato sull’incrocio, gestito da sistema informativo su piattaforma Intergraph, dell’Indice di Pericolo (Hazard Index), derivato dalla densità di distribuzione e dalla magnitudo di potenziale impatto dei centri di pericolo georeferenziati, e dell’Indice di Vulnerabilità SINTACS integrato dalla schematizzazione dei flussi orizzontali di falda; ai fini di una compiuta valutazione del rischio viene anche parametrizzato il valore idrogeologico e socio-economico della risorsa, assai diversificato nell’area. La metodologia proposta recepisce le esperienze degli autori, relative sia alla valutazione parametrica del rischio tramite sistema informativo ARC/INFO sia agli studi di idrogeologia urbana nell’area della città di Firenze.
Metodologia di redazione della carta della vulnerabilità intrinseca e del rischio di inquinamento degli acquiferi del Valdarno Medio
GARGINI, Alessandro;
1999
Abstract
Viene presentata la carta, accompagnata dalle note illustrative, relativa alla valutazione della vulnerabilità intrinseca e del rischio di inquinamento degli acquiferi del bacino fluvio-lacustre del Valdarno Medio (pianura Firenze-Prato-Pistoia). Il lavoro rappresenta la sintesi finale di un lungo lavoro di censimento, prima elaborazione e georeferenziazione di tutti i dati, idrogeologici e territoriali, concernenti ed influenzanti il ciclo naturale e di sfruttamento dell’acqua sotterranea nel territorio indagato. La pianura del Valdarno Medio, di estensione pari a circa 350 km2, ha costituito un interessante test site per l’applicazione delle metodologie di valutazione adottate, caratterizzata come è da: una elevata variabilità idrogeologica del grado di protezione del primo acquifero, una presenza di acquiferi superficiali scarsamente protetti e profondi ben protetti, una elevata e diversificata pericolosità territoriale con compresenza di aree urbanizzate, industrializzate ed agricole intensive (trattasi in pratica di una estesa area metropolitana praticamente senza soluzione di continuità), un notevole interesse acquedottistico locale delle risorse idriche di sottosuolo sia in quanto attualmente sfruttate sia in quanto caratterizzate, in alcuni casi, da una produttività residua ancora elevata. Il quadro illustrato, unito alla notevole quantità di dati disponibili sia di tipo geologico (più di 2000 stratigrafie), pedologico, idrochimico e concernenti la pericolosità territoriale (circa 7000 punti di potenziale pericolo per la falda, differenziati fra sorgenti di tipo puntuale, lineare ed areale), ha fornito una elevata significatività, in termini di impiego operativo della cartografia realizzata, alle metodologie di valutazione adottate. Per la valutazione della vulnerabilità intrinseca è stato adottato il modello parametrico a punteggio e pesi SINTACS con alcune integrazioni ed affinamenti giustificati dall’elevato dettaglio conoscitivo del sottosuolo e dalla specificità idrogeologica dell’area; oltre all’inserimento dei parametri tempo di arrivo e spessore dell’acquifero, sono state aggiunte, alle stringhe di pesi già codificate, alcune specifiche relative alle aree soggette a rischio idraulico (assai elevato in alcune aree del bacino), alle aree urbanizzate ed alle aree soggette a ricarica laterale per travaso dagli acquiferi fratturati del substrato pre-lacustre o per deflusso ipodermico dalle pendici delle colline. E’ stato anche valutato un’indice di vulnerabilità SINTACS relativo agli acquiferi profondi confinati. Per quanto concerne la valutazione del rischio di inquinamento si è operato tramite un sistema parametrico a punteggio basato sull’incrocio, gestito da sistema informativo su piattaforma Intergraph, dell’Indice di Pericolo (Hazard Index), derivato dalla densità di distribuzione e dalla magnitudo di potenziale impatto dei centri di pericolo georeferenziati, e dell’Indice di Vulnerabilità SINTACS integrato dalla schematizzazione dei flussi orizzontali di falda; ai fini di una compiuta valutazione del rischio viene anche parametrizzato il valore idrogeologico e socio-economico della risorsa, assai diversificato nell’area. La metodologia proposta recepisce le esperienze degli autori, relative sia alla valutazione parametrica del rischio tramite sistema informativo ARC/INFO sia agli studi di idrogeologia urbana nell’area della città di Firenze.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.