A partire dal 1994 è stata avviata, dal Dipartimento di Scienze della Terra e dal Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Firenze, una sperimentazione riguardante il flusso di inquinanti tipo DNAPL (Dense Non Aqueous Phase Liquids), come il tetracloroetilene, attraverso sedimenti lacustri, e suoli sviluppati al di sopra dei sedimenti stessi, simili per caratteristiche a quelli che proteggono il primo acquifero alluvionale nella pianura del Valdarno Medio in Toscana; in particolare la sperimentazione è avvenuta tramite l’impiego di monoliti indisturbati cilindrici di terreno, di dimensioni metriche, prelevati ad attrezzati sul medesimo sito di prelievo. I risultati della sperimentazione hanno mostrato, tramite ricostruzione della distribuzione del “plume”inquinante entro il monolite, la estrema mobilità dei solventi clorurati, soprattutto in condizioni di suoli non saturi, alla capacità di campo e fessurati per pedogenesi e strutturazione idraulica.Nel presente lavoro si vuole concentrare l’attenzione sulle evidenze sperimentali dirette del comportamento dei DNAPL in mezzi a bassa permeabilità, fra l’altro maggiormente interessanti da un punto di vista della protezione della risorsa, mettendo in risalto le implicazioni applicative in termini di valutazione dei tempi d’arrivo specifici.Fra le principali evidenze sperimentali ottenute dalla sperimentazione sul monolite si è osservato che la velocità effettiva media di migrazione della fase NAPL libera è comparabile con quella dell’acqua in condizioni sature, almeno finchè la saturazione in fase libera non scende al di sotto di quella residua; inoltre si è osservato un tempo di primo arrivo della fase disciolta in acqua (flusso convettivo-dispersivo) pari a circa ¼ del tempo di arrivo dell’acqua in condizioni sature. La Kns della fase libera, inoltre, varia di più di 1 ordine di grandezza tra il momento iniziale dell’infiltrazione e le fasi successive (da 5x10-7 a 2x10-8 m/s).
Attitudine all’infiltrazione e capacità di ritenzione di suoli nei confronti di fluidi inquinanti tipo DNAPL
GARGINI, Alessandro;
1999
Abstract
A partire dal 1994 è stata avviata, dal Dipartimento di Scienze della Terra e dal Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Firenze, una sperimentazione riguardante il flusso di inquinanti tipo DNAPL (Dense Non Aqueous Phase Liquids), come il tetracloroetilene, attraverso sedimenti lacustri, e suoli sviluppati al di sopra dei sedimenti stessi, simili per caratteristiche a quelli che proteggono il primo acquifero alluvionale nella pianura del Valdarno Medio in Toscana; in particolare la sperimentazione è avvenuta tramite l’impiego di monoliti indisturbati cilindrici di terreno, di dimensioni metriche, prelevati ad attrezzati sul medesimo sito di prelievo. I risultati della sperimentazione hanno mostrato, tramite ricostruzione della distribuzione del “plume”inquinante entro il monolite, la estrema mobilità dei solventi clorurati, soprattutto in condizioni di suoli non saturi, alla capacità di campo e fessurati per pedogenesi e strutturazione idraulica.Nel presente lavoro si vuole concentrare l’attenzione sulle evidenze sperimentali dirette del comportamento dei DNAPL in mezzi a bassa permeabilità, fra l’altro maggiormente interessanti da un punto di vista della protezione della risorsa, mettendo in risalto le implicazioni applicative in termini di valutazione dei tempi d’arrivo specifici.Fra le principali evidenze sperimentali ottenute dalla sperimentazione sul monolite si è osservato che la velocità effettiva media di migrazione della fase NAPL libera è comparabile con quella dell’acqua in condizioni sature, almeno finchè la saturazione in fase libera non scende al di sotto di quella residua; inoltre si è osservato un tempo di primo arrivo della fase disciolta in acqua (flusso convettivo-dispersivo) pari a circa ¼ del tempo di arrivo dell’acqua in condizioni sature. La Kns della fase libera, inoltre, varia di più di 1 ordine di grandezza tra il momento iniziale dell’infiltrazione e le fasi successive (da 5x10-7 a 2x10-8 m/s).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.