Nel mese di agosto del 2007 è comiciata la collaborazione tra il Centro DIAPReM dell’Università degli Studi di Ferrara (Responsabile scientifico Marcello Balzani) e l’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) del Messico, attraverso due esperienze di lavoro che hanno permesso l’applicazione integrata di tecnologie innovative per il rilievo tridimensionale dei monumenti storici ed archeologici finalizzato a diversi progetti di conservazione e restauro a cura dell’INAH, ovvero: 1) i Bagni di Moctezuma; 2) il molonito di Tlatecuhtli e, 3) lo studio dello spazio urbano tra il Templo Mayor, il Seminario, la Catedral y Ajaracas che sarà realizzato nel corso di quest’anno. Inoltre è cominciato il percorso di formazione del personale dell’Istituto nell’utilizzo di queste tecnologie. I Bagni di Moctezuma L’INAH attualmente sta sviluppando il progetto di recupero paesaggistico-monumentale del sito storico-archeologico conosciuto come i Bagni di Moctezuma, situato nell’antico Parco di Chapultepec a Cittá del Messico. I Bagni di Moctezuma, ora cosi chiamati, in realtà erano contenitori o cisterne per immagazzinare l’acqua, e fecero parte del sistema idraulico precolombiano, costruito nel secolo XV sotto la direzione dei tlatoanis Moctezuma Ilhuicamina e Nezahualcóyotl, conformato per contenitori o cisterne con le loro chiuse, canali d'irrigazione, casse d’acqua e fontane, che servivano per incanalare l’acqua delle sorgenti situate in questa zona verso il centro dell’antica cittá di Tenochtitlan. Il complesso sistema idraulico precolombino di Chapultepec fu costruito sulla topografia del colle del Chapulín, e si trova strettamente collegato agli elementi che lo circondano, ovvero: la flora, la fauna e le concezioni mitico-religiose che su questo posto sacro avevano i mexicas. Su questo ultimo punto, si deve dire che nelle epoche precolombiane esisteva una relazione tra il paesaggio boschivo con il tlalocan, che fu il fondamento dei monti dove abitavano i loro guardiani, i tlaloques. In occasione degli scavi archeologici realizzati da María de la Luz Moreno, Susana Lam e Manuel Torres, nel 1999, nel luogo conosciuto come i Bagni di Moctezuma, è stato scoperto un cumulo di sedimenti di sabbia e limo a dimostrazione della presenza di acqua nel posto. È inoltre stata rinvenuta una collezione di frammenti dei secoli sedicesimo e diciannovesimo, costituita, tra l’altro, da brocche, piatti, contenitori, tazze, figure antropomorfiche, bottoni, medaglie e monete. È però da segnalare come notevole soprattutto la scoperta dei resti dei contenitori precolombiani e del diciannovesimo secolo, insieme al disegno superficiale dell´acquedotto. È soprattutto per il valore storico-archeologico e paesaggistico dei Bagni di Moctezuma, che l’INAH ha avuto l’incarico della realizzazione di un progetto di recupero monumentale ed ambientale in grado di dimostrare e valorizzare l’importanza culturale del luogo. Per la elaborazione di tale progetto, è stata di grande utilità l’accuratezza del rilievo realizzato mediante laser scanner 3D, nel mese di agosto 2007, insieme al personale del Centro DIAPReM, allo scopo di ottenere un modello tridimensionale metrico-morfologico. Sono state poi estratte dal modello 3D le piante e le sezioni necessarie per lo sviluppo del progetto. Il rilievo è stato realizzato in 30 ore di lavoro (10 ore per giorno), ed è stata ottenuta una nuvola di circa 34 milioni di punti. Attraverso gli scavi archeologici, le indagini sulle fonti storiche, lo studio dell’architettura del luogo e il rilievo 3D, è stato possibile costruire il palinsesto del luogo, il quale indica che la cisterna era quadrangolare con uno scaglionamento perimetrale che determinava il livello dell’acqua, anche attraverso un corridoio nel perimetro dei Bagni. Si stanno attualmente elaborando i criteri generali e particolari d’intervento. Il Monolito di Tlaltecuhtli Durante la medesima campagna di rilievo è stata realizzata l’acquisizione mediante laser scanner 3D anche del cosiddetto monolito di Tlaltecuhtli. Lo studio avente per oggetto il comparto urbano del centro storico e la proposta alla comunità internazionale di un concorso di progettazione finalizzato alla protezione, alla riqualificazione e alla valorizzazione di tutto il sito archeologico del Templo Mayor e dello spazio urbano nell’intorno sono stati infatti innescati dalla scoperta del monolito di Tlaltecuhtli, rinvenuto nell’ottobre del 2006 ad opera degli archeologi dell’INAH, nella zona antistante l’area archeologica del Templo Mayor. Della grande lapide quadrangolare scolpita (delle misure di circa quattro metri per quattro per quaranta centrimetri di spessore circa) raffigurante un’entità soprannaturale (“Signore/Signora della Terra”) è stato realizzato un modello a nuvola di punti che ha successivamente consentito di estrarre piante e sezioni; il rilievo 3D ha altresì consentito di registrare la posizione originale di ritrovamento del monumento. Il monolito, oltre a rappresentare una delle scoperte archeologiche più importanti del Messico, sarà l’elemento vincolante per il progetto di restituzione volumetrica dell’antica Casa de las Ajaracas, appena oltre la soglia della zona archeologica del Templo Mayor. Il centro DIAPReM sarà impegnato a supporto di INAH nelle fasi di definizione dei vincoli descrittivi del concorso finalizzato al progetto di questo comparto urbano del centro storico e, parallelamente, nelle metodologie di formazione del personale dell’istituto messicano che riguarderanno l’utilizzo di strumentazioni avanzate di rilievo mediante laser scanner 3D, la mappatura e il reperimento quantitativo e qualitativo dei dati per ciascuna singola facciata e per le quinte che profilano il comparto urbano oggetto di studio, la sistematizzazione della sezione di studi storici, foto storiche, planimetrie, sia storiche che aggiornate, e materiale iconografico, nonché le informazioni su interventi di restauro subiti dalle facciate, l’utilizzo della scansione tridimensionale con tecnologia a tempo di volo anche per studi a fini diagnostici. Tali metodologie serviranno non solo alla definzione di una completa formazione che integri tutti i livelli conoscitivi, da quello tecnologico-strumentale a quello relativo alle indagini sullo spazio urbano a quello diagnostico, ma costituiranno anche le basi e le linee guida da porre come vincoli conservativi e di definizione di priorità al progetto dello spazio urbano, in particolare per quanto riguarda lo spazio dell’area archeologica del Templo Mayor, la protezione delle antiche strutture e il rapporto del nuovo spazio progettato con il contesto del centro storico. Una delle prime fasi del progetto consisterà nel rilievo, che verrà eseguito dal personale dell’INAH in collaborazione con il Centro DIAPReM, dell’area conosciuta come Casa de las Agui unalas, che si trova a nord del Templo Mayor, e della costruzione vicereale localizzata sulla strada del Seminario al civico 8. Successivamente verranno eseguiti studi e indagini diagnostiche e colorimetriche necessarie alla lettura e alla comprensione delle facciate. Entrambe le fasi di rilievo e indagini diagnostiche saranno parte fondamentale per lo sviluppo dei progetti architettonici del centro storico che dovranno rendere leggibili le diverse fasi storiche oggi tradotte nel contesto urbanistico-architettonico, restituendo legami e coerenza culturale tra l’architettura degli spazi aperti, la zona archeologica, la Cattedrale Metropolitana e le costruzioni future.

Formazione e sviluppo di metodologie innovative per il rilievo, l’analisi e il progetto di conservazione e recupero. Bagni di Montezuma al castello di Chapultepec (Los Baños de Moctezuma: realizzazione di una banca dati digitale delle morfologie metriche acquisite con tecnologia di rilievo 3D), Città del Messico.: Applicazione di tecnologie innovative per il rilievo e l’analisi architettonico–urbanistica finalizzati a progetti di conservazione e recupero monumentale in collaborazione con l’Instituto Nacional de Antropología e Historia

BALZANI, Marcello
2007

Abstract

Nel mese di agosto del 2007 è comiciata la collaborazione tra il Centro DIAPReM dell’Università degli Studi di Ferrara (Responsabile scientifico Marcello Balzani) e l’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) del Messico, attraverso due esperienze di lavoro che hanno permesso l’applicazione integrata di tecnologie innovative per il rilievo tridimensionale dei monumenti storici ed archeologici finalizzato a diversi progetti di conservazione e restauro a cura dell’INAH, ovvero: 1) i Bagni di Moctezuma; 2) il molonito di Tlatecuhtli e, 3) lo studio dello spazio urbano tra il Templo Mayor, il Seminario, la Catedral y Ajaracas che sarà realizzato nel corso di quest’anno. Inoltre è cominciato il percorso di formazione del personale dell’Istituto nell’utilizzo di queste tecnologie. I Bagni di Moctezuma L’INAH attualmente sta sviluppando il progetto di recupero paesaggistico-monumentale del sito storico-archeologico conosciuto come i Bagni di Moctezuma, situato nell’antico Parco di Chapultepec a Cittá del Messico. I Bagni di Moctezuma, ora cosi chiamati, in realtà erano contenitori o cisterne per immagazzinare l’acqua, e fecero parte del sistema idraulico precolombiano, costruito nel secolo XV sotto la direzione dei tlatoanis Moctezuma Ilhuicamina e Nezahualcóyotl, conformato per contenitori o cisterne con le loro chiuse, canali d'irrigazione, casse d’acqua e fontane, che servivano per incanalare l’acqua delle sorgenti situate in questa zona verso il centro dell’antica cittá di Tenochtitlan. Il complesso sistema idraulico precolombino di Chapultepec fu costruito sulla topografia del colle del Chapulín, e si trova strettamente collegato agli elementi che lo circondano, ovvero: la flora, la fauna e le concezioni mitico-religiose che su questo posto sacro avevano i mexicas. Su questo ultimo punto, si deve dire che nelle epoche precolombiane esisteva una relazione tra il paesaggio boschivo con il tlalocan, che fu il fondamento dei monti dove abitavano i loro guardiani, i tlaloques. In occasione degli scavi archeologici realizzati da María de la Luz Moreno, Susana Lam e Manuel Torres, nel 1999, nel luogo conosciuto come i Bagni di Moctezuma, è stato scoperto un cumulo di sedimenti di sabbia e limo a dimostrazione della presenza di acqua nel posto. È inoltre stata rinvenuta una collezione di frammenti dei secoli sedicesimo e diciannovesimo, costituita, tra l’altro, da brocche, piatti, contenitori, tazze, figure antropomorfiche, bottoni, medaglie e monete. È però da segnalare come notevole soprattutto la scoperta dei resti dei contenitori precolombiani e del diciannovesimo secolo, insieme al disegno superficiale dell´acquedotto. È soprattutto per il valore storico-archeologico e paesaggistico dei Bagni di Moctezuma, che l’INAH ha avuto l’incarico della realizzazione di un progetto di recupero monumentale ed ambientale in grado di dimostrare e valorizzare l’importanza culturale del luogo. Per la elaborazione di tale progetto, è stata di grande utilità l’accuratezza del rilievo realizzato mediante laser scanner 3D, nel mese di agosto 2007, insieme al personale del Centro DIAPReM, allo scopo di ottenere un modello tridimensionale metrico-morfologico. Sono state poi estratte dal modello 3D le piante e le sezioni necessarie per lo sviluppo del progetto. Il rilievo è stato realizzato in 30 ore di lavoro (10 ore per giorno), ed è stata ottenuta una nuvola di circa 34 milioni di punti. Attraverso gli scavi archeologici, le indagini sulle fonti storiche, lo studio dell’architettura del luogo e il rilievo 3D, è stato possibile costruire il palinsesto del luogo, il quale indica che la cisterna era quadrangolare con uno scaglionamento perimetrale che determinava il livello dell’acqua, anche attraverso un corridoio nel perimetro dei Bagni. Si stanno attualmente elaborando i criteri generali e particolari d’intervento. Il Monolito di Tlaltecuhtli Durante la medesima campagna di rilievo è stata realizzata l’acquisizione mediante laser scanner 3D anche del cosiddetto monolito di Tlaltecuhtli. Lo studio avente per oggetto il comparto urbano del centro storico e la proposta alla comunità internazionale di un concorso di progettazione finalizzato alla protezione, alla riqualificazione e alla valorizzazione di tutto il sito archeologico del Templo Mayor e dello spazio urbano nell’intorno sono stati infatti innescati dalla scoperta del monolito di Tlaltecuhtli, rinvenuto nell’ottobre del 2006 ad opera degli archeologi dell’INAH, nella zona antistante l’area archeologica del Templo Mayor. Della grande lapide quadrangolare scolpita (delle misure di circa quattro metri per quattro per quaranta centrimetri di spessore circa) raffigurante un’entità soprannaturale (“Signore/Signora della Terra”) è stato realizzato un modello a nuvola di punti che ha successivamente consentito di estrarre piante e sezioni; il rilievo 3D ha altresì consentito di registrare la posizione originale di ritrovamento del monumento. Il monolito, oltre a rappresentare una delle scoperte archeologiche più importanti del Messico, sarà l’elemento vincolante per il progetto di restituzione volumetrica dell’antica Casa de las Ajaracas, appena oltre la soglia della zona archeologica del Templo Mayor. Il centro DIAPReM sarà impegnato a supporto di INAH nelle fasi di definizione dei vincoli descrittivi del concorso finalizzato al progetto di questo comparto urbano del centro storico e, parallelamente, nelle metodologie di formazione del personale dell’istituto messicano che riguarderanno l’utilizzo di strumentazioni avanzate di rilievo mediante laser scanner 3D, la mappatura e il reperimento quantitativo e qualitativo dei dati per ciascuna singola facciata e per le quinte che profilano il comparto urbano oggetto di studio, la sistematizzazione della sezione di studi storici, foto storiche, planimetrie, sia storiche che aggiornate, e materiale iconografico, nonché le informazioni su interventi di restauro subiti dalle facciate, l’utilizzo della scansione tridimensionale con tecnologia a tempo di volo anche per studi a fini diagnostici. Tali metodologie serviranno non solo alla definzione di una completa formazione che integri tutti i livelli conoscitivi, da quello tecnologico-strumentale a quello relativo alle indagini sullo spazio urbano a quello diagnostico, ma costituiranno anche le basi e le linee guida da porre come vincoli conservativi e di definizione di priorità al progetto dello spazio urbano, in particolare per quanto riguarda lo spazio dell’area archeologica del Templo Mayor, la protezione delle antiche strutture e il rapporto del nuovo spazio progettato con il contesto del centro storico. Una delle prime fasi del progetto consisterà nel rilievo, che verrà eseguito dal personale dell’INAH in collaborazione con il Centro DIAPReM, dell’area conosciuta come Casa de las Agui unalas, che si trova a nord del Templo Mayor, e della costruzione vicereale localizzata sulla strada del Seminario al civico 8. Successivamente verranno eseguiti studi e indagini diagnostiche e colorimetriche necessarie alla lettura e alla comprensione delle facciate. Entrambe le fasi di rilievo e indagini diagnostiche saranno parte fondamentale per lo sviluppo dei progetti architettonici del centro storico che dovranno rendere leggibili le diverse fasi storiche oggi tradotte nel contesto urbanistico-architettonico, restituendo legami e coerenza culturale tra l’architettura degli spazi aperti, la zona archeologica, la Cattedrale Metropolitana e le costruzioni future.
2007
Balzani, Marcello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1379585
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