Il cielo, la nostra eredità comune ed universale, costituisce una parte integrante dell’ambiente totale così come esso è percepito dall’umanità. Il patrimonio culturale legato all’astronomia è la prova della complessità e della diversità delle forme attraverso cui i popoli hanno razionalizzato l’universo ed hanno adeguato le loro azioni in conformità alla sua comprensione. Le testimonianze materiali inerenti l’astronomia, diffuse in tutte le regioni geografiche del globo, coprono tutte le epoche, dalla preistoria ad oggi. Tra le grandezze che entrarono in gioco nei processi di ideazione, di definizione e di esecuzione degli artefatti è dunque necessario ricordare non solamente quelle relative alle lunghezze e alle aree, ma anche quelle derivate dalla misura del cielo, cioè dai processi di comprensione dello spazio celeste, e delle sue relazioni con l’uomo, attraverso le leggi geometriche dei suoi moti. Il rilievo - parafrasando Margherita de Simone - come documento di ricerca, può costituire anche in quest’ambito l’azione deputata a identificare, ricomporre, trascrivere i segni relativi ai processi della vicenda umana o della natura stessa. Dunque strumento di indagine, analisi e riflessione necessariamente affiancato da tutti quei contributi che garantiscono specificità e veridicità. L’affiancamento tra numerose discipline delle scienze fisiche e delle scienze umane ha contribuito largamente alla conoscenza di molteplici forme e significati dell’astronomia nella cultura. Dall’analisi e dallo studio dei diversi aspetti (quali, ad esempio, archeologico, l’architettonico, l’archeoastronomico, l’etnologico e il geografico in senso lato) che presentano i beni con valore astronomico (archeologici e non) sono stati costruiti quadri di insieme d’informazioni diverse, tali da permettere la definizione di nuovi e originali modelli interpretativi. Il programma internazionale attualmente più avanzato è stato sollecitato dall’UNESCO (WHC) che recentemente ha istituito una nuova iniziativa tematica dal titolo: “Astronomy and World Heritage”. Nucleo dell’azione UNESCO è la “necessità di elaborare filoni di ricerca congiunti tra le diverse discipline delle scienze storiche e delle scienze fisiche”. Il contributo degli architetti-rilevatori è guardato oggi con grande attenzione nell’ambito dell’Iniziativa Tematica AWH, sia perché il numero di studi attualmente condotti su monumenti di carattere non archeologico è ancora limitato, sia per la molteplicità delle competenze che spaziano dalle problematiche procedurali e metodologiche, alle cognizioni in alcuni ambiti specialistici della storia della geometria, alle potenzialità della modellazione nello studio e nella verifica delle ipotesi di ricerca, all’uso dei sistemi informativi integrati per la conoscenza, la tutela e la gestione del patrimonio con valore astronomico. La rete di rapporti di ricerca internazionali, la sistematizzazione delle procedure e delle metodiche scientifiche, la promozione della ricerca interdisciplinare tra i saperi specialistici umanistici e scientifici, l’ampliamento della conoscenza, sono gli elementi principali che sorreggono e rendono efficienti “le strutture della conoscenza del cielo” e del suo rapporto con l’uomo, di seguito brevemente illustrate attraverso lavoro di ricerca condotto sul Salone dei Mesi di Schifanoia (1469-70) ed i suoi probabili autori.
La dodicesima parte del cielo a Schifanoia
INCERTI, Manuela
2009
Abstract
Il cielo, la nostra eredità comune ed universale, costituisce una parte integrante dell’ambiente totale così come esso è percepito dall’umanità. Il patrimonio culturale legato all’astronomia è la prova della complessità e della diversità delle forme attraverso cui i popoli hanno razionalizzato l’universo ed hanno adeguato le loro azioni in conformità alla sua comprensione. Le testimonianze materiali inerenti l’astronomia, diffuse in tutte le regioni geografiche del globo, coprono tutte le epoche, dalla preistoria ad oggi. Tra le grandezze che entrarono in gioco nei processi di ideazione, di definizione e di esecuzione degli artefatti è dunque necessario ricordare non solamente quelle relative alle lunghezze e alle aree, ma anche quelle derivate dalla misura del cielo, cioè dai processi di comprensione dello spazio celeste, e delle sue relazioni con l’uomo, attraverso le leggi geometriche dei suoi moti. Il rilievo - parafrasando Margherita de Simone - come documento di ricerca, può costituire anche in quest’ambito l’azione deputata a identificare, ricomporre, trascrivere i segni relativi ai processi della vicenda umana o della natura stessa. Dunque strumento di indagine, analisi e riflessione necessariamente affiancato da tutti quei contributi che garantiscono specificità e veridicità. L’affiancamento tra numerose discipline delle scienze fisiche e delle scienze umane ha contribuito largamente alla conoscenza di molteplici forme e significati dell’astronomia nella cultura. Dall’analisi e dallo studio dei diversi aspetti (quali, ad esempio, archeologico, l’architettonico, l’archeoastronomico, l’etnologico e il geografico in senso lato) che presentano i beni con valore astronomico (archeologici e non) sono stati costruiti quadri di insieme d’informazioni diverse, tali da permettere la definizione di nuovi e originali modelli interpretativi. Il programma internazionale attualmente più avanzato è stato sollecitato dall’UNESCO (WHC) che recentemente ha istituito una nuova iniziativa tematica dal titolo: “Astronomy and World Heritage”. Nucleo dell’azione UNESCO è la “necessità di elaborare filoni di ricerca congiunti tra le diverse discipline delle scienze storiche e delle scienze fisiche”. Il contributo degli architetti-rilevatori è guardato oggi con grande attenzione nell’ambito dell’Iniziativa Tematica AWH, sia perché il numero di studi attualmente condotti su monumenti di carattere non archeologico è ancora limitato, sia per la molteplicità delle competenze che spaziano dalle problematiche procedurali e metodologiche, alle cognizioni in alcuni ambiti specialistici della storia della geometria, alle potenzialità della modellazione nello studio e nella verifica delle ipotesi di ricerca, all’uso dei sistemi informativi integrati per la conoscenza, la tutela e la gestione del patrimonio con valore astronomico. La rete di rapporti di ricerca internazionali, la sistematizzazione delle procedure e delle metodiche scientifiche, la promozione della ricerca interdisciplinare tra i saperi specialistici umanistici e scientifici, l’ampliamento della conoscenza, sono gli elementi principali che sorreggono e rendono efficienti “le strutture della conoscenza del cielo” e del suo rapporto con l’uomo, di seguito brevemente illustrate attraverso lavoro di ricerca condotto sul Salone dei Mesi di Schifanoia (1469-70) ed i suoi probabili autori.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.